FILM D’ANIMAZIONE INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIEN

APPLAUSI E COMMOZIONE A VILLERUPT PER L’ATTESO FILM D’ANIMAZIONE INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS

IL REGISTA DI ORIGINE ITALIANA ALAIN UGHETTO FIRMA UNA TOCCANTE TESTIMONIANZA SULLA MIGRAZIONE DI ITALIANI IN FRANCIA DI FINE ‘800

Qui la sigla della 45.edizione: https://www.youtube.com/watch?v=mXzEYumBpX8&t=18s

 

 

Al giro di boa della sua 45.edizione, il Festival du film italien de VILLERUPT (28 ottobre- 13 novembre) ha proposto nel Concorso principale l’atteso film di animazione accolto da lunghi applausi tra divertimento e commozione, Interdit aux chien et aux Italiens (Manodopera). Con la raffinata e originale “artigianalità” della stop motion, la stessa tecnica adottata fra gli altri in due film cult di Wes Anderson, il regista Alain Ughetto offre una toccante testimonianza sulla massiccia migrazione italiana di fine ‘800 in Francia.  Sottolinea l’autore: “Mi è sembrato un messaggio molto forte fare un film personale, impegnato, persino arrabbiato. Il cartello ‘Vietato ai cani e agli Italiani’ è il segno di un’epoca ma ha ovviamente un’eco nell’attuale questione dei migranti”. L’opera, che ripercorre una vita quotidiana assai dura, non manca di umorismo. E il regista a tal proposito rimanda esplicitamente allo spirito delle commedie all’italiana di Scola, Risi e altri: “Si può ridere anche di cose terribili, fino ad un certo punto ovviamente. Ero molto legato a questo umorismo che ci ha regalato film magnifici come Pane e cioccolato o Brutti, sporchi e cattivi: sono situazioni abominevoli, ma ne ridiamo”.

Il film, di cui Nicola Piovani firma le splendide musiche originali, è una coproduzione tra Francia, Italia, Belgio, Portogallo e Svizzera.

Proseguono accanto ai 50 titoli delle altre sezioni, le proiezioni della Competizione ufficiale in corsa per i Premi Amilcar che saranno assegnati dalla giuria presieduta dalla popolare regista e attrice francese Anne Consigny.  In lizza NOTTE FANTASMA di Fulvio Risuleo, IN VIAGGIO di Gianfranco Rosi, DELTA di Michele Vannucci, GIGI LA LEGGE di Alessandro Comandin, IO E SPOTIFY di Cosimo Gomez, ALLA VITA di Stephane Freiss, SETTEMBRE di Giulia Louise Steigerwalt, LA CENA PERFETTA di Davide Minnella, QUANNO CHIOVE di Mino Capuano, PIANO PIANO di Nicola Posatore, MARGINI di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti, AMANDA di Carolina Cavalli, TEMPI SUPPLEMENTARI di Corrado Ardone, ACQUA E ANICE di Corrado Ceron, GIULIA di Ciro De Caro, LE OTTO MONTAGNE di Felix Van Groeningen e Charlotte Wandermeersch, INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS di Alain Ughetto, UNA FEMMINA di Francesco Costabile, CALCINCULO di Chiara Bellosi.

Le Festival du Film Italien diretto da Antoine Compagnone e Oreste Sacchelli, si tiene dal 1976 a Villerupt, la cittadina francese al confine con il Lussemburgo, a pochi chilometri dal Belgio e dalla Germania. Nel passato è stata una città di miniere e ferriere e, come tale, di forte immigrazione italiana, ma non solo.

 

UFFICIO STAMPA

Massimo Scarafoni

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