Interview
Genere: drammatico
Nazione: Stati Uniti
Anno produzione: 2007
Durata: 84′
Regia: Steve Buscemi
Cast: Steve Buscemi, Sienna Miller, Michael Buscemi, Tara Elders, Danny Schechter, Molly Griffith
Produzione: Bruce Weiss, Gijs van de Westelaken
Distribuzione: Fandango
Sceneggiatura: David Schechter, Steve Buscemi
Incontro/scontro
Interview parla della verità o forse sarebbe meglio dire della sua inesistenza. Il giornalista Pierre Peders (Buscemi) conosce bene la violenza e la crudeltà della guerra: è stato un reporter e ha assistito a vari conflitti. Caduto in disgrazia, gli viene commissionata l’intervista a una starlet, Katya (Sienna Miller), bella e icona di un mondo vacuo come quello delle soap opera. L’incontro diviene subito conflittuale, ma un incidente porta i due in una inattesa situazione di intimità. Ciascuno a suo modo ha delle cicatrici e soffre per dolori profondi e nascosti, aspetto che spinge entrambi a contorcere e stravolgere il racconto del loro passato, cosicché la notte che passano a “confessarsi” pene e colpe reciproche prende la forma di una meschina messa in scena.
Una confessione piena di bugie
Questa è la prima pellicola della trilogia del progetto Triple Theo, in onore del regista olandese Theo van Gogh, tragicamente ucciso da un fanatico islamico la mattina del 2 novembre 2004. Difatti Interview altro non è che il remake americano dell’omonimo film girato dallo stesso Van Gogh nel 2003.
Interessante, seppur non sempre adatta, la ripresa nella pellicola della tecnica delle “tre telecamere”, vero marchio di fabbrica del cineasta olandese. Questa consiste nel girare ogni scena con tre camere digitali: una per il protagonista maschile, una per la protagonista femminile e una “master”. Ciò conferisce freschezza alle interpretazioni e lascia anche buono spazio alle improvvisazioni che, in questo caso specifico, gli attori sembrano concedersi senza farsi troppi problemi, come se sedotti dalla sfida di rendere le menzogne pronunciate credibili.
Sono principalmente due le cose apprezzabili in questo film. La prima sta nel non aver permesso a un soggetto banale e all’assenza di movimento nella storia, poiché non succede praticamente nulla, di compromettere l’esito finale dell’opera. Invero, gran parte del merito va alla bravura degli attori, i quali sembrano sentirsi più su un palcoscenico off-Broadway, che su un set: “Giravamo venti pagine di dialoghi al giorno, e conoscevamo a memoria il copione, come se fosse uno spettacolo teatrale, lo facevamo tutto di seguito, tutto di fila.”, ha affermato Sienna Miller. In effetti, lei e Buscemi ammaliano il pubblico, sebbene interpretino una coppia di esseri umani falsi e cinici, esempio di una America smarrita e frustrata.
Il secondo aspetto positivo risiede nella piacevole imprevedibilità delle reazioni e nella macabra e pungente ironia dei dialoghi, con un humour grigio e pieno di arguzia. Pertanto, considerando che in definitiva la trama si basa su di una sceneggiatura costruita sul niente, il risultato ottenuto è più che lusinghiero.
Riccardo Rosati