La trama fenicia (2025)
Regia: Wes Anderson
Cast: Benicio Del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera, Tom Hanks, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch
Wes Anderson torna con La trama fenicia, e lo fa con uno dei suoi film più stilisticamente puri e rigorosi. A dominare l’esperienza visiva è il suo marchio di fabbrica: le riprese frontali, che qui assumono un valore quasi strutturale. Ogni scena è costruita con una simmetria perfetta, con la macchina da presa posizionata sempre esattamente di fronte ai personaggi, come se fossero osservati da un punto di vista esterno, fisso, quasi “divino”.
Questa scelta formale non è solo estetica: le inquadrature frontali sottolineano la distanza emotiva che separa i personaggi, in particolare il protagonista Zsa-Zsa Korda (Benicio Del Toro), un magnate solitario e tormentato, e sua figlia Liesl (Mia Threapleton), diventata suora. I loro dialoghi, spesso composti e contenuti, avvengono all’interno di scenari rigidamente ordinati, che sembrano impedire qualsiasi spontaneità.
Il film non cerca mai il pathos facile: ogni emozione è filtrata da inquadrature immobili, centrali, geometriche, che danno allo spettatore una sensazione di osservazione clinica. E proprio per questo, ogni piccolo gesto o sguardo fuori asse acquista un grande significato.
Oltre allo stile visivo, ciò che rende La trama fenicia un film da ricordare è il suo cast di eccezione. Benicio Del Toro è magnetico nel ruolo del padre enigmatico; Mia Threapleton sorprende per la sua intensità. Accanto a loro, troviamo Michael Cera, Tom Hanks, Scarlett Johansson (immensa – come al solito) e Benedict Cumberbatch, ognuno perfettamente inserito in un mosaico di personaggi che sembrano usciti da un dipinto. Il lavoro corale è straordinario: ogni attore recita in perfetta sintonia con lo stile glaciale e calibrato della regia.
Anche nei momenti in cui la trama si fa più movimentata, Anderson non rinuncia alla sua visione: la camera non si muove per cercare l’azione, ma aspetta che l’azione entri nel suo campo visivo perfettamente composto. È un film da guardare con attenzione, perché ogni inquadratura è una scelta, ogni simmetria è un segnale.