FOLLEMENTE, recensione di Catello Masullo
credits E SINOSSI: Cinematografo.it
Sinossi: Quanto conosciamo davvero di noi stessi quando prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire?
Regia: Paolo Genovese
Attori: Edoardo Leo – Piero, Pilar Fogliati – Lara, Emanuela Fanelli – Trilli, Maria Chiara Giannetta – Scheggia, Claudia Pandolfi – Alfa, Vittoria Puccini – Giulietta, Marco Giallini – il Professore, Maurizio Lastrico – Romeo, Rocco Papaleo – Valium, Claudio Santamaria – Eros
Sceneggiatura: Paolo Genovese, Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella, Flaminia Gressi
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Consuelo Catucci
Scenografia: Massimiliano Sturiale
Colore: C
Produzione: RAFFAELLA LEONE E ANDREA LEONE PEE LOTUS PRODUCTION, UNA SOCIETÀ LEONE FILM GROUP, CON RAI CINEMA
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2025-02-20
recensione di Catello Masullo:
Sono stato richiesto di presentare questo film alla anteprima al Cinema Caravaggio, il 23 febbraio del 2025. Comincerei questa recensione in modo inusuale, con la lista delle presentazioni “flash” e delle domande che avevo preparato per il regista e gli attori, ove fossero tutti intervenuti. In effetti ne sono intervenuti solo alcuni, le cui risposte riporto dopo la singola domanda, in corsivo (l’intervista filmata si può vedere a questo link: https://www.cinecircoloromano.it/2025/02/eventi-dibattiti/catello-masullo-presenta-il-film-follemente-di-paolo-genovese/ .
Paolo Genovese, 40 film da sceneggiatore, 23 da regista, 17 premi , 40 nominations, Perfetti sconosciuti (2016) 49 remake nei 5 continenti, The place (2017), Supereroi (2021), Il Primo giorno della mia Vita (2023), I Leoni di Sicilia (2023)
“Paolo, qualcuno divide la tua carriera in prima di “Perfetti Sconosciuti” del 2016 (più 49 remake nei 5 continenti, cosa senza precedenti) e dopo Perfetti Sconosciuti, ma non è proprio così, perché dopo il film fenomeno hai continuato a dirigere film di altissima qualità, più o meno come prima di quello: “The place” (2017), “Supereroi” (2021), “Il Primo giorno della mia Vita” (2023), tutti programmati dal Cinecircolo Romano, “I Leoni di Sicilia” (2023). Si potrebbe vedere una qualche analogia, dopo 10 anni, di “FolleMente” con “Perfetti Sconosciuti” in quanto entrambi film da camera corale? Da cosa lo spunto, da “Inside Out” della Pixar, o piuttosto da “Outside In”, come ironizza Claudia Pandolfi?”.
La risposta del regista: “Analogia si, decisamente. Anzi, forse questo film è stato fatto in seguito a senso di colpa per “Perfetti Sconosciuti”. Questa è una commedia romantica, alla fine della quale spero la gente esca con la voglia di innamorarsi. Mentre in Perfetti Sconosciuti uscivi per lasciarti. La speranza è che ci si è lasciato con “Perfetti Sconosciuti” si rimetta insieme dopo aver visto “FolleMente”. Poi, se vogliamo essere seri è sempre un modo per cercare di scavare e indagare su cose che non vogliamo far vedere. Lì c’era un telefono, qui c’è un cervello. In fondo, gran parte delle cose che abbiamo nel nostro cervello potrebbero essere nella sim di un cellulare. Avremmo potuto chiamarlo “Perfetti Sconosciuti 2”, ma sarebbe sembrato brutto. “Inside Out”, certamente, è un film meraviglioso. Non è che a me dispiaccia. Tanti i film che indagavano nella mente negli anni ’90: una sit com che ci chiamava “Nella Mente di Emma”, lo stesso Woody Allen, insomma quello è un mondo, poi sta nella bravura di chi narra a farne una storia originale, attualizzarla.- E, comunque, visto che me lo chiedono spesso, questa storia è precedente a “Inside Out”. Io nel ’99 feci una campagna pubblicitaria con Luca Miniero, li potete trovare su YouTube se siete curiosi. Negli spot si vedono questi abbonati che lottavano con la loro personalità interna. Tipo la mattina uno va al bar gli va un cornetto alla crema e una voce fuori campo gli dice: “no! Sei grasso!”, e lui che resiste e dice domani vado in palestra… “
Pilar Fogliati, 22 film da attrice, 2 da sceneggiatrice, 1 da regista, 6 premi e 3 nomination, Premio Giorgio Fanara per miglior attrice per Romantiche e il Premio per Miglior Trucco a Ermanno Spera e Arianna Contaldo alla XX edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime del Cinecircolo Romano (IMDB).
“Pilar, in due anni 5 film, di cui uno anche da regista e una serie tv, lavorando con Giovanni Veronesi, Daniele Luchetti e ora Paolo Genovese, la prima volta, anche se da giovanissima studentessa di teatro lo avevi sfiorato, avendo fatto il provino per il suo “Una Famiglia Perfetta”. Che sfida è stata recitare da sola, mentre ti ronzavano dentro la testa 4 aspetti di te, la razionalità, il romanticismo, la follia e l’eros, interpretati da altrettante 4 grandi attrici, ma che non erano con te ad interagire sul set? Hai voluto incarnare l’eterno mistero che c’è tra un uomo ed una donna come perenne motivo di attrazione?”.
“Per una attrice è un regalo girare le scene di un film in ordine cronologico, come ha fatto Genovese per questo film?
La risposta di Pilar: “Si. L’attrazione è un motore meraviglioso, non cessa mai. Poi con Edoardo…”
Interrompe Edoardo Leo: “Certo con quelle scarpe! Non le tue, quelle!” (indicando le mie scarpe tutte colo oro…).
Vittoria Puccini, 45 film da attrice, 6 premi e 2 nominations. Al quarto film con Paolo Genovese.
“Vittoria, il tuo personaggio rappresenta il coté romantico della mente e, non a caso, ti chiami Giulietta, come hai costruito la parte più sognatrice che più di tutte desidera l’amore, in un film che ha come tema anche la paura di innamorarsi?”.
“Sei arrivata al quarto film con Paolo Genovese, siete arrivati a comunicare con il telepensiero?”.
La risposta di Vittoria: “Si, infatti, il mio personaggio è quello romantico che spinge lei a buttarsi nei sentimenti, senza paura di soffrire. A volte la paura di soffrire ci preclude delle cose che possono risultare belle. È stato divertente, ma all’inizio difficoltoso, trovandoci a girare da sole”.
Marco Giallini, 82 film da attore, 1 da performer musicale (La Bellezza del Somano, 2010), 9 premi, 18 nominations. Quinto film con Paolo Genovese.
“Marco, nel film incarni il professore, la razionalità. Per te è stato più difficile entrare in questo personaggio, o più difficile uscirne, alla fine del film?”.
“Per te è stato più difficile entrare in questo personaggio, o più difficile uscirne, alla fine del film?”.
Edoardo Leo: 82 film da attore, 14 da sceneggiatore, 12 da regista, 19 premi e 19 nominations (Migliore Opera Preferita dagli Studenti al premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime del Cinecircolo Romano, nel 2011, con il film di esordio alla regia, “18 Anni Dopo”, il primo ad ottenerlo nell’albo d’oro).
“Edoardo, nel momento cruciale nella vita di tutti gli uomini, il primo appuntamento, cerchi di mostrarti per quello che sei, oppure cerchi di nascondere le tue fragilità?
Edoardo Leo mi chiede: “Nella Vita?”. “Nooo, nel film, naturalmente”, preciso. Prosegue Edoardo: “La cosa strana è che io somiglio molto a Piero. Io cerco in genere di scegliere personaggi molto lontani da me. Ho fatto gli stessi studi del protagonista. Mi vesto un po’ peggio di lui, ma non tanto, sarei un po’ impacciato come lui, cercherei di fare bella figura, ma sarei impacciato”.
Claudia Pandolfi: 75 film da attrice, secondo film con Genovese, 3 premi, 9 nominations
“Claudia, hai dichiarato di essere a favore della disparità di genere, che le donne si devono difendere dagli uomini e che per ragionare meglio, è opportuno non smettere di amarli, ma di mantenere una certa distanza, allontanare gli uomini, tanto è vero che preferisci che il tuo compagno viva in un’altra casa?”.
Maria Chiara Giannetta: 21 film da attrice, moltissimi negli ultimi due anni.
“Maria Chiara, tu sei Scheggia, un personaggio che di continuo fa su e già e che rappresenta le nostre dipendenze, le paure e le disillusioni rispetto al mondo, la parte all’interno della coppia che non vorrebbe mai rischiare. Eppure a proposito di questo film hai detto che ti sarebbe piaciuto interpretare il ruolo di Claudio Santamaria, quello di Eros, per la grande libertà. Perché?
La risposta di Maria Chiara: “Complimenti per la domanda. Perché mi sono chiesta se la libertà che ha una donna potesse essere equiparata a quella che ha un uomo sulla sessualità. Sarebbe stato bellissimo come donna avere la libertà di cui godeva Claudio. Al contrario di Giulietta, il mio personaggio è la parte più conservatrice. Restiamo come stiamo, che è meglio”.
Maurizio Lastrico: 19 film da attore, secondo con Genovese,
Maurizio, il tuo personaggio è il corrispondente maschile di Giulietta, quindi un moderno Romeo, una figura sognante che ha idealizzato l’amore. Hai detto che ti sarebbe piaciuto fare il ruolo di Claudia Pandolfi, quello del controllo. Perché?
Rocco Papaleo: 78 film da attore, 10 film da sceneggiatore, 6 da regista
“Rocco, nel film ti chiami Valium e rappresenti la follia, la parte irrazionale. Che ruolo ha avuto questa parte della mente nella lotta interna al personaggio e che interpretazione ne hai voluto proporre?
Claudio Santamaria: 73 film da attore, 1 da sceneggiatore,1 da regista, 11 premi, 12 nominations
“Claudio, tu rappresenti Eros, la parte passionale. Hai esplorato con la tua interpretazione le situazioni in cui ci allontaniamo da ciò che siamo veramente e in cui avremmo voluto dire qualcosa e invece abbiamo detto tutt’altro a causa dell’importanza che diamo al giudizio degli altri?”
Emanuela Fanelli: 19 film da attrice, 3 premi, 1 da sceneggiatrice.
Emanuela, sei Trilli, la parte più istintiva e impulsiva, quella più legata alla sessualità e che ti lancia verso la vita e ti scontri con la parte razionale. Hai provato a portare nel film una certa leggerezza e vitalità per alleggerire i pensieri e sopravvivere?
E veniamo infine al commento critico del film. Paolo Genovese fa ancora centro. Costruisce ancora una commedia corale, geniale e originale, che colpisce al cuore (originale almeno nella messa in scena, se non nel soggetto, che ha vari precedenti, ma, come avete letto nella intervista al regista, sopra riportata, lui ci lavora dal ’99). Più che meritato il grande successo di pubblico. Garbato e coinvolgente, scava nei segreti reconditi dei pensieri inconfessabili di tutti noi. E nei quali, immancabilmente ci riconosciamo. Dialoghi scoppiettanti. Interventi musicali molto buffi e azzeccati (il rock dei due quartetti al raggiungimento dell’orgasmo della Fogliati è strepitoso, un vero poker d’assi, da antologia). Assolutamente geniale il colpo di scena dell’incontro diretto dei due quartetti. Un film brillante, divertente, leggero e profondo allo stesso tempo, con un bellissimo sguardo femminile (grazie probabilmente all’apporto creativo delle brave sceneggiatrici Isabella Aguilar, Lucia Calamaro e Flaminia Gressi, che hanno scritto a dieci mani con Paolo Costella e lo stesso Paolo Genovese). Con attori in forma smagliante. Da non perdere.
FRASI DAL CINEMA
- “Sono filofobica” / “Come”? / “E’ colpa di una suora alle elementari. Se c’era un filo ci facevano stare in piedi…” (Pilar Fogliati e Edoardo Leo)
- “Io comunque non mi fido: usa preservativi alla frutta!”. (Maria Chiara Giannetta alle altre)
- “Secondo voi, il preservativo va nella plastica o nell’umido?”. / “Umido!”. (tra i maschi).
- “Avevano ragione le femministe lesbiche quando fecero lo scisma da quelle etero…” / “Bella Questa!”. / “Perché voi ci volete pure dormire?”. (Claudia Pandolfi e Emanuela Fanelli).
Valutazione sintetica: 7.5/8
