L’isola delle coppie, recensione di Riccardo Rosati

L’isola delle coppie

(“Couples Retreat”)

 

Genere: commedia

Nazione: USA

Anno produzione: 2009

Durata: 113’

Regia: Peter Billingsley

Cast: Vince Vaughn, Jean Reno, Jason Bateman, Kristin Davis, Malin Akerman, Jon Favreau

Sceneggiatura: Jon Favreau, Vince Vaughn e Dana Fox

Produzione:  Universal Pictures

Distribuzione: Universal Pictures Italia

 

 

 

 

 

 

Quei matrimoni non proprio felici

Jason e Cinthia non riescono a concepire un figlio che vedono ormai come l’unica salvezza di un matrimonio che va velocemente spegnendosi. I due però non si arrendono e decidono di partecipare a Eden: un ritiro su una esotica isola per coppie in difficoltà. Questa particolare terapia matrimoniale è alquanto costosa, e possibile solo se riusciranno a ottenere un consistente sconto comitiva, coinvolgendo altre coppie di amici. Questi ultimi vengono “adescati” dalla falsa idea che il soggiorno avrebbe dovuto svolgersi come la più tipica delle vacanze in un paradiso dei Tropici. Tuttavia, all’arrivo scoprono che anche loro dovranno sottoporsi allo stesso programma per matrimoni in crisi.

 

Un consiglio sempre utile

Si sa che il mondo lo si guarda sempre dalla propria prospettiva, dunque non dovremmo stupirci se gli americani ritengono che noi europei siamo eccentrici e con abitudini, per loro, quanto mai bizzarre. Non dovremmo offenderci, poiché noi spesso pensiamo la stessa cosa degli statunitensi. Ragion per cui, l’assai buffo personaggio dell’esperto matrimoniale Monsieur Marcel (un simpatico Jean Reno) non andrebbe visto come una presa in giro della Vecchia Europa, bensì un segnale del fatto che il modello di società a “Stelle e Strisce” – pure nel matrimonio – è sovente giudicato dagli stessi americani come noioso e talvolta privo di stimoli. Difatti questo film parla proprio di come il “sacro vincolo” finisca per esaurirsi quando vengono a mancare svago e trasporto. È certo vero che la storia ben diretta da Peter Billingsley non scopre l’acqua calda, ma visto che riesce a farci ricordare di essere meno pedanti e più disposti al dialogo con il partner, e lo fa inserendo questo memento in una commedia brillante e mai volgare, allora possiamo affermare che siamo di fronte a un buon prodotto cinematografico.

 

Un humour intelligente accompagna lo spettatore gradevolmente, dove la non celata ironia sul rapporto a due non cede a facili stereotipi. Piacevole, e parimenti doverosa, la canzonatura dei villaggi vacanze, mostrati quali luoghi finti, in cui ogni cosa, dal sesso al divertimento, è altrettanto fasulla; infatti questa storia stigmatizza chiaramente che nessun cocktail servito in una noce di cocco da una cameriera tipo playmate potrà risolvere le magagne che ci illudiamo di aver lasciato a casa a migliaia di chilometri di distanza.

I dialoghi sono senz’altro il punto forte della pellicola, risultando  sempre all’altezza della situazione. L’isola delle coppie è l’ideale per passare un po’ di tempo alla insegna del buonumore, intrattenuti da un cast di tutto rispetto.

Riccardo Rosati