Orphan, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

Orphan, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CREDITS E SINOSSI : https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/venezia-82-concorso/orphan Share on FacebookShare on XShare on LinkedINSend via WhatsApp

Orphan

Venezia 82 Concorso

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Regia: László Nemes
Produzione: Pioneer Pictures (Ildikó Kemény, Ferenc Szále), Good Chaos (Mike Goodridge), Alexander Rodnyansky, Mid-March Media (Gregory Jankilevitsch), Alexander Bazarov, Juliette Schrameck, Twenty Twenty Vision (Thanassis Karathanos, Martin Hampel)
Durata: 132’
Lingua: Ungherese
Paesi: Ungheria, Regno Unito, Germania, Francia
Interpreti: Bojtorján Barábas, Andrea Waskovics, Grégory Gadebois, Elíz Szabó, Sándor Soma, Marcin Czarnik
Sceneggiatura: László Nemes, Clara Royer
Fotografia: Mátyás Erdély
Montaggio: Péter Politzer
Scenografia: Márton Ágh
Costumi: Andrea Flesch
Musica: Evgueni e Sacha Galperine
Suono: Tamás Zányi
Effetti visivi: Glen McGuigan

 

 

Programma Cinema 2025 (Pubblico)

28/08 16:15 Sala Grande
29/08 16:45 PalaBiennale

Programma Cinema 2025 (Accreditati)

27/08 19:00 Sala Darsena
27/08 22:00 Sala Perla
28/08 16:15 Sala Grande
29/08 16:45 PalaBiennale

Sinossi

Budapest, 1957. Dopo la rivolta contro il regime comunista, il mondo di Andor, un ragazzino ebreo cresciuto dalla madre con narrazioni idealizzate sul padre defunto, viene sconvolto quando si presenta un uomo brutale che afferma di essere il suo vero padre.

Commento del regista

Orphan narra di un bambino che fa i conti con la propria vicenda familiare e con sé stesso, entrambi specchi dei tumulti del XX secolo nel cuore dell’Europa. Queste vicende hanno plasmato il nostro presente e continuano a perseguitarci, mettendo persino in discussione il futuro della nostra civiltà. Lo sfondo di Orphan nasce dalla storia della mia famiglia, che ha attraversato le devastazioni dell’Olocausto e la tirannia del regime comunista. Ho voluto creare un linguaggio cinematografico che permettesse allo spettatore di rivivere l’esperienza traumatica di un bambino, intrappolato tra la percezione di trovarsi schiacciato da un mondo minaccioso e un triangolo familiare che non riesce a comprendere. In definitiva, il film esplora un problema di oscurità interiore: Andor, il giovane eroe di Orphan, accetterà la propria natura?

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE 1:
Pioneer Pictures
Ildikó Kemény, Ferenc Szále
Molnar utca 53
1056 Budapest, Hungary
Tel: +36 30 529 0050
E-mail: ildiko@pioneer.hu
Web: https://pioneer.hu/

PRODUZIONE 2:
Good Chaos – Mike Goodridge
9-11 Broadwick Street
W1F0DB London, United Kingdom
Tel: +44 7540 413 353
E-mail: info@goodchaos.co.uk
Web: http://www.goodchaos.co.uk/

ALTRE PRODUZIONI:
Alexander Rodnyansky – AR Content;
Gregory Jankilevitsch – Mid-March Media;
Alexander Bazarov;
Juliette Schrameck – Lumen;
Thanassis Karathanos, Martin Hampel – Twenty Twenty Vision

EXECUTIVE PRODUCERS
Yoav Rosenberg; Michael Kupsik; Klaudia Smieja – Rostworowska;
Gábor Sipos; Gábor; Rajna; Judit Stalter; JD Zacharias; Ori Eisen; Alice Labadie; Jean Labadie

ASSOCIATE PRODUCERS
Eleonóra Peták; Ilona Antal

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE 1:
New Europe Film Sales – Jan Naszewski
Pulawska 152/5
02-670 Warsaw, Poland
E-mail: jan@neweuropefilmsales.com
Web: https://neweuropefilmsales.com/

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE 2:
Charades – Carole Baraton
3 Rue des Cottages 75018 Paris, France
E-mail: sales@charades.eu
Web: https://charades.eu/

DISTRIBUZIONE ITALIA:
Movies Inspired – Stefano Jacono
Piazza Vittorio Veneto, 5
10124 Torino, Italia
Tel: +39 3492461767
E-mail: stefano.jacono@moviesinspired.com
Web: www.moviesinspired.it

UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE:
Paul Ockelford – Premier
2-4 Bucknall Street
WC2H 8LA London, United Kingdom
E-mail: Orphan@premiercomms.com

UFFICIO STAMPA ITALIA:
Federica Aliano – Movies Inspired
Viale Bruno Rizzieri, 199/b
00173 Roma, Italia
Tel: +39 393 9435 664
E-mail: f.aliano@moviesinspired.it

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: La prima sequenza del film, che vede il protagonista all’età di 4 anni circa, è molto significativa. Il bimbo vede il mondo esterno, che percepisce, a ragione, come minaccioso, attraverso dei buchi. Buchi, squarci di una tubazione metallica nella quale si era rifugiato. Buchi di una porta rotta, nell’edificio che sarà poi la sua casa. In formato quattro terzi e con una pasta cromatica vintage, immerge lo spettatore nella realtà storica del post seconda guerra mondiale in Ungheria. Con la persecuzione degli ebrei che erano scampati dall’olocausto nazista, ora da parte dei nuovi “padroni” del potere, i comunisti. Spietati come e più dei nazisti. Persecuzioni, esecuzioni sommarie per strada, deportazioni. Tutto visto da una camera con l’obiettivo abbassato al livello dello sguardo di un bambino prima e di un adolescente dopo. Una colonna sonora che alterna brani della attualità del presente cinematografico a dei tanghi tristi, nostalgici e sofferenti. Interpretazioni di livello, di uno stuolo di bravi attori ungheresi, con l’innesto di una star di prima grandezza, il francese Grégory Gadebois, nella parte del padre naturale violento, con un curriculum spaventoso, essendo stato diretto da registi del calibro di Woody Allen, Roman Polanski, Francois Ozon, Daniel Auteuil, Michel Hazanavicius, Paweł Pawlikowski, Anne Fontaine, Alix Delaporte, Philippe Garrel, ecc.  

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 7.5