Sotto le nuvole, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

Sotto le nuvole, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CREDITS E SINOSSI : https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/venezia-82-concorso/sotto-le-nuvole

Sotto le nuvole

Venezia 82 Concorso

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Regia: Gianfranco Rosi
Produzione: 21Uno Film (Gianfranco Rosi), Stemal Entertainment (Donatella Palermo)
Durata: 115’
Lingua: Italiano, Arabo-siriano, Giapponese, Inglese
Paesi: Italia
Sceneggiatura: Gianfranco Rosi
Fotografia: Gianfranco Rosi
Montaggio: Fabrizio Federico
Musica: Daniel Blumberg
Suono: Gianfranco Rosi

 

 

 

Programma Cinema 2025 (Pubblico)

30/08 16:15 Sala Grande
30/08 22:30 PalaBiennale

Programma Cinema 2025 (Accreditati)

30/08 08:30 Sala Darsena
30/08 11:30 Sala Grande
30/08 16:15 Sala Grande
31/08 08:30 PalaBiennale

Sinossi

Tra il Golfo di Napoli e il Vesuvio, la terra talvolta trema, le fumarole dei Campi Flegrei segnano l’aria. Le rovine sottostanti, le ville romane ormai subacquee, Pompei, Ercolano, raccontano un futuro che c’era, sepolto dal tempo. Sulle tracce della Storia, delle memorie del sottosuolo, in bianco e nero, una Napoli meno conosciuta si popola di vite.
Sotto le nuvole c’è un territorio attraversato da abitanti, devoti, turisti, archeologi che scavano il passato; da chi, nei musei, cerca di dare ancora vita e senso a statue, frammenti, rovine.
La circumvesuviana attraversa il paesaggio, cavalli da trotto si allenano sulla battigia. Un maestro di strada dedica il suo tempo al doposcuola per bambini e adolescenti, i vigili del fuoco vincono le piccole e grandi paure degli abitanti, le forze dell’ordine inseguono i tombaroli, mentre, a Torre Annunziata, navi siriane scaricano grano ucraino.
Una squadra di archeologi giapponesi scava da vent’anni Villa Augustea: raccoglie semi, ossa, storie di sedimenti. I turisti vanno per le rovine di Pompei, i devoti strisciano nel santuario della Madonna dell’Arco, gli ex voto e le cripte raccontano il credo di un mondo che sopravvive.
La terra intorno al Golfo è un’immensa macchina del tempo.

Commento del regista

Ho girato e vissuto per tre anni all’orizzonte del Vesuvio cercando le tracce della Storia, lo scavo del tempo, ciò che resta della vita di ogni giorno. Raccolgo le storie nelle voci di chi parla, osservo le nuvole, i fumi dei Campi Flegrei. Quando filmo accolgo la sorpresa di un incontro, di un luogo, la vita di una situazione. La sfida del racconto è assecondare l’inquadratura, mentre le storie prendono vita. Il tempo del film è la fiducia di quell’incontro.
Ho girato in bianco e nero, ho guardato in bianco e nero. Mentre filmavo, tra il mare, il cielo e il Vesuvio, scoprivo un nuovo archivio del vero e del possibile.

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE 1:
21Uno Film Srl – Gianfranco Rosi
Via Caio Mario, 7
00192 Roma, Italia
Tel: +39 0639750019
E-mail: sandrastemal@gmail.com
Web:
Social Media:

PRODUZIONE 2:
Stemal Entertainment Srl – Donatella Palermo
Via Caio Mario, 7
00192 Roma, Italia
Tel: + 39 0639750019
E-mail: stemal.entertainment@gmail.com

PRODUZIONE 3:
Rai Cinema – Paolo Del Brocco
Piazza Adriana, 12
00193 Roma, Italia
Tel: +39 0633179601
E-mail: anna.pomara@raicinema.it

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE:
The Match Factory – Michael Weber
Domstrasse, 60
50668 Cologne, Germany
Tel: +49 2215397090
E-mail: info@matchfactory.de

DISTRIBUZIONE ITALIA:
01 Distribution – Luigi Lonigro
Piazza Adriana, 12
00193 Roma, Italia
Tel: +39 0633179601
E-mail: soniapisana.dichter@raicinema.it
Web: http://www.01distribution.it

UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE:
Claudia Tomassini, Paola Schettino Nobile – claudiatomassini + associates
E-mail: festivals@claudiatomassini.com

UFFICIO STAMPA ITALIANO:
Flavia Schiavi e Olivia Alighiero – PUNTOeVIRGOLA
Via Natale del Grande, 40
00153 Roma, Italia
E-mail: info@studiopuntoevirgola.com

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Definire Gianfranco Rosi un documentarista è certamente molto parziale. Prima di tutto è un grande artista del cinema. Un cinema di fortissima cifra autoriale (in questo film firma regia, sceneggiatura, produzione, fotografia e suono). Arriva al Lido, in concorso, forte di un Leone d’Oro (rarissimo per un film appartenente al cinema del reale). E ci regala l’ennesimo capolavoro. Al solito frutto di un lunghissimo e minuzioso lavoro: 3 anni passati a studiare, indagare, filmare. Sempre in attesa di una sorpresa, un guizzo, da cogliere con l’occhio esperto e magistrale. Il risultato è il fascino irresistibile delle immagini scolpite dalle luci e dalle ombre, come nei depositi sotterranei di reperti artistici e archeologici di straordinario valore, incredibilmente dimenticati. Ci propone, cattura, un universo così colorito e così colorato come quello della conurbazione urbana dell’area vesuviana che trasuda e tracima dalle immagini, in un elegante e pettinato bianco e nero, come spinto da una indomabile pressione osmotica.  Nella magia ovattata dei fumi delle solfatare che trasmutano, senza soluzione di continuità nella lattigine delle nuvole (ad esergo inziale Rosi pone questa bella citazione di Jean Cocteau: “Il Vesuvio fabbrica tutte le nuvole del mondo”). Il film è impreziosito da chicche straordinarie, come la movimentazione del grano ucraino, nella pancia delle grandi navi attraccate al porto di Napoli, per mezzo di escavatori e pale meccaniche bobcat, per alimentare gli aspiratori per l’estrazione allo scarico. Oppure le telefonate ricevute dal centralino dei vigili del fuoco di Napoli, da antologia del cinema comico. Da non perdere

VALUTAZIONE SINTETICA:8