Songs of Forgotten Trees, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

da sx: il produttore, l’attrice protagonista che interpreta Thooya, la regista Anuparna Roy, la moeratrice. (Foto di Catello Masullo, 1 settembre 2025)

 

Songs of Forgotten Trees, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

CREDITS E SINOSSI: https://www.labiennale.org/it/cinema/2025/venezia-82-concorso/smashing-machine

Songs of Forgotten Trees

Orizzonti

Share on FacebookShare on XShare on LinkedINSend via WhatsApp

Regia: Anuparna Roy
Produzione: River Tale Films (Bibhanshu Rai), Romil Casting (Romil Modi), Flip Films (Ranjan Singh), Nube studio – Nube cirrus (Navin Shetty), Khan & Kumar Media (Sharib Khan, Vikas Kumar)
Durata: 77’
Lingua: Hindi
Paesi: India
Anno: 2025
Interpreti: Naaz Shaikh, Sumi Baghel, Bhushan Shimpi, Ravi Maan, Pritam Pilania, Lovely Singh
Sceneggiatura: Anuparna Roy
Fotografia: Debjit Samanta
Montaggio: Ashish Patel
Musica: Nishant Ramteke
Suono: Arka Dey

 

 

Programma Cinema 2025 (Pubblico)

01/09 13:45 Sala Darsena
02/09 17:00 Astra 1
02/09 17:00 Astra 2

Programma Cinema 2025 (Accreditati)

01/09 13:45 Sala Darsena
02/09 17:00 Astra 1
02/09 17:00 Astra 2

Sinossi

Thooya, una migrante e aspirante attrice, lavora segretamente come prostituta part-time a Mumbai. Quando subaffitta l’appartamento del suo “sugar daddy” a Swetha, un’impiegata di un call center e anche lei migrante, inizia a formarsi un legame inaspettato. Le loro vite, apparentemente distanti, lentamente si intrecciano. Nel caos della città, condividono silenzi, storie e piccoli gesti di attenzione reciproca. Ma il fragile legame è messo alla prova quando emergono desideri sepolti e ferite passate. Ciò che si dispiega non è un dramma, ma un silenzioso sbocciare di individualità, sopravvivenza e una strana e platonica affinità tra donne che attraversano un mondo che raramente le vede.

Commento della regista

Vengo da un villaggio dove le ragazze vengono date in sposa giovanissime e negli istituti governativi ricevono razioni alimentari invece di libri. La mia amica Jhuma si è sposata a tredici anni con un programma statale, poi è scomparsa. Il suo silenzio non se n’è più andato. Songs of Forgotten Trees è plasmato da questi ricordi di donne che sopravvivono a sistemi progettati per cancellarle.
Segue due migranti le cui vite si intersecano silenziosamente in una città che non conosce soste. Volevo ritrarre delle donne senza giudizi o metafore. Il mio film è un tentativo di riconquistare uno spazio narrativo per l’invisibile, il complesso e il silenziosamente resiliente.

Produzione/distribuzione

PRODUZIONE 1:
River Tale Films – Bibhanshu Rai
402, Kush Sapphire, Amboli, Andheri West
4500058 Mumbai, India
Tel: +91 8950409845
E-mail: bibhanshurai@gmail.com

PRODUZIONE 2:
Romil Casting – Romil Modi

PRODUZIONE 3:
Flip Films – Ranjan Singh
Flip Films 1017, Floor-1,19b, Geetanjali Chs, Jaishankar Yagnik Road, Sardar Ngr 1, Sion East
400022 Mumbai, India
Tel: +91 8950409845
E-mail: ranjan@flipfilms.in
Web: www.flipfilms.in
Social Media: @ohflipfilms – Instagram

ALTRE PRODUZIONI:
Nube Studio – Nube Cirrus – Navin Shetty
Blue Wave Building, Off New Link Rd, Veera Desai Industrial Estate, Andheri West
400047 Mumbai, India
Tel: +91 93200 09380
E-mail: nubecirrus.studio@gmail.com

Khan & Kumar Media – Sharib Khan, Vikas Kumar

UFFICIO STAMPA:
The PR Factory – www.theprfactory.com
Barbara Van Lombeek – barbara@theprfactory.com | Tel. +32 486 54 64 80
Marie-France Dupagne – mariefrance@theprfactory.com | Tel. +32 477 62 67 70

 

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Scritto e diretto da Anuparna Roy, alla sua opera di esordio. Con riferimento autobiografici importanti. Ottima analisi delle difficoltà delle ragazze indiane a vivere in una società con forte impronta patriarcale, attraverso la storia della nascita di un rapporto tra due ragazze di diversa provenienza, visione e lavoro.

Curiosità, ho chiesto alla regista Anuparna Roy: “una domanda per la regista sulle scelte dello stile visivo, nella prima parte usi spesso degli specchi, hanno a che fare con l’anima? E poi un lungo piano sequenza sui due bagni affiancati, quasi una sorta di split screen virtuale, con le due protagoniste che si parlano da una stanza all’altra, simbolo di voglia e difficoltà di comunicazione? Infine insistenza sull’acqua, elemento vitale, ma anche per lavare via le brutture della vita?”. La risposta della regista: ”la scena delle due ragazze che parlano in due bagni separati con un muro, la difficoltà di comunicare e di esprimersi, non solo tra loro, ma in una società dominata dagli uomini. L’acqua è più simbolo di memoria, parlando dell’amica, c’era stata una alluvione che aveva inondato di acqua la casa, contesto di pescatori, i quali durante la stagione dei monsoni non vivono nelle case. Ho cercato di mantenere questi simboli di memoria dell’infanzia.

 

VALUTAZIONE SINTETICA:7