THE THINGS YOU KILL, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

THE THINGS YOU KILL, RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

Regia

 Alireza Khatami

Sceneggiatura

Cast

Ekin Koç

Ali

Ercan Kesal

Hamit

Hazar Ergüçlü

Hazar

Erkan Kolçak Köstendil

Reza

Serhat Nalbantoglu

Behri

Selen Kurtaran

Nesrin

Aysen Sümercan

Melahat

Ipek Türktan

Pervin

Sertan Müsellim

Kemal

Onur Tanyeri

Clerk

Doga Dortdogan

Mina

Güliz Sirinyan

Sakine

Produzione

 Cyriac Auriol

produttore

produttore esecutivo

co-producer

co-producer

produttore

co-producer

produttore esecutivo

produttore

produttore

produttore

Fotografia

 Bartosz Swiniarski

direttore della fotografia

Montaggio

 Alireza Khatami

Scenografia

 Meral Aktan

Direzione artistica

 Ezgi Paltun

art direction

Regista della seconda unità o assistenti alla regia

 Ilgin G. Korugan

third assistant director

assistente alla regia

secondo aiuto regista

Reparto suono

 Aude Baudasse

dialogue editor

assistant sound editor

editor di suoni

foley artist

registrazione rimasterrizata / tecnico del suono

foley editor

foley mixer

booman

Effetti visivi

 Jessica Branscombe

Visual Effects Project Manager

artista di effetti visivi

artista di effetti visivi

artista di effetti visivi

Reparto montaggio

 Abdullah Ozden

assistente al montaggio

colorista

Altri membri della troupe

 Thomas Chanu Lambert

Press attaché

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO:

Meritato il Premio alla Migliore Sceneggiatura, scritta dallo stesso regista (qui anche co-montatore), Alireza Khatami, 45 enne iraniano-canadese, 11 film da sceneggiatore, 10 da regista e 9 da produttore, 27 premi e 45 nominations. Si avverte, potente, la qualità della scuola iraniana di cinema, notoriamente capace di creare storie ed intrecci davvero degni di nota, come nel suo precedente, notevolissimo film, “Kafka a Teheran”, in co-regia con un altro grande narratore del cinema iraniano, Ali Asgari. Questo film ibrida e gioca con i generi, passando con disinvoltura e mano felice dal noir al thriller psicologico, dall’onirico al sociale, al simbolico. Capace di tenere lo spettatore in sospensione per l’intera durata del film, con continui colpi di scena negli snodi narrativi.  Con un grande finale, che non si dimentica. Da non perdere.

 

VALUTAZIONE SINTETICA: 8