VENEZIA 76 : Ad Astra (recensione di Luciana Burlin)

VENEZIA 76 : Ad Astra (recensione di Luciana Burlin)

 

Anno:2019

Regia: James Gray

Attori: Brad Pitt, Tommy Lee Jones

Sceneggiatura: James Gray

Durata: 124 minuti

 

Il primo film di fantascienza diretto da James Gray,  prodotto ed interpretato da un Brad Pitt in piena forma praticamente in primo piano in ogni sequenza, mostra il viaggio dell’astronauta Roy verso Nettuno.  Il compito che l’agenzia spaziale gli ha affidato è di verificare se la causa di una tempesta magnetica nella stratosfera, che rende pericolosi gli abituali spostamenti turistici dalla terra alla luna, sia il progetto scientifico Lima, affidato a suo padre, il leggendario cosmonauta Clifford McBride, scomparso 16 anni prima. Roy accetta ed inizia il doppio viaggio quello nello spazio e quello dentro di sé per ricostruire un rapporto padre-figlio interrotto bruscamente, per colmare il senso di vuoto lasciato dall’abbandono di un padre idealizzato e per superare l’incapacità di coltivare affetti appaganti. Brad Pitt ipnotizza e seduce lo spettatore ed il film, nonostante qualche scena inutile o eccessiva, è da vedere per la spettacolarità della fotografia e per le interessanti riflessioni anche sugli effetti negativi degli esperimenti scientifici.