VENEZIA 76 : BOROTMOKMEDI (IL CRIMINALE) (recensione di Catello Masullo)

BOROTMOKMEDI (IL CRIMINALE)

VENEZIA 76 : RECENSIONE DI Catello Masullo (5 sett 19)

(Credits e sinossi da cinematografo.it )

BOROTMOKMEDI (IL CRIMINALE)

Orizzonti

Regia: Dmitry Mamuliya
Produzione: Millimeter Film (Suliko Tsulukidze), Kinokult Producer’s Center (Tamara Bogdanova, Mikhail Karasev)
Durata: 135’
Lingua: georgiano, romaní, russo
Paesi: Georgia, Russia
Interpreti: Giorgi Petriashvili, Madona Chachkhiani, Natalia Jugheli, Nukri Revishvili, Vasilisa Zemskova, Anna Talakvadze
Sceneggiatura: Dmitry Mamuliya, Archil Kikodze
Fotografia: Anton Gromov, Alisher Khamidkhodzhaev
Montaggio: Andrey Klychnikov
Scenografia: Kote Japaridze, Nikita Evglevski
Costumi: Ketavan Kalandadze, Vasilisa Zemskova, Jurate Shunyavichute
Suono: Paata Godziashvili
Effetti visivi: Ioseb Gvasalia

SINOSSI

La vita monotona del ventottenne Giorgi Meskhi, vice ingegnere capo in una città operaia, viene sconvolta quando assiste casualmente all’omicidio di un famoso portiere calcistico. Partecipa al funerale e, cercando di passare inosservato, spia la moglie e la figlia del defunto. Una volta a casa, cerca di chiamare la polizia ma riappende non appena sente la voce dell’agente. Giorno dopo giorno, continua a ritornare sulla scena di questo crimine, che lo ha contagiato come un virus e diventa infine un’ossessione. Completamente assorbito da tutto ciò che è collegato all’omicidio, studia i volti dei criminali, come se stesse cercando di svelare un mistero. Sembra ossessionato da qualcosa che va ben oltre l’assassinio a cui ha assistito.
Essendo un “signor nessuno”, intraprende una serie di azioni intese a trasformarlo in “qualcuno”, ma chi? Un assassino? Nella sua nuova veste, compra una pistola e cerca di ritagliarsi un nuovo ruolo, che rivolge maldestramente contro vittime casuali. Questa è la storia della nascita di un assassino. Passo dopo passo, compone la sua nuova identità come fosse un puzzle: a completamento della trasformazione e dopo aver commesso l’omicidio, si costituisce. Il film parla del cammino tortuoso che conduce un uomo a trasformarsi da testimone in assassino, e del conflitto interiore che caratterizza questo viaggio pieno di pericoli.

COMMENTO DEL REGISTA

Volevo esplorare la genealogia del crimine, cercare di rivelare le sue origini erotiche. Desideravo immergermi nella percezione del tempo, estremamente soggettiva, dell’eroe del film, con un crimine fissato nel cuore, e girare l’intero film a quel ritmo. Volevo creare la mappa di un’anima ostile al mondo esterno – malata, poiché ogni singolo pensiero scaturito dalle sue pieghe profonde è una sorta di malattia. L’azione filmica non doveva seguire la logica, ma la visione del protagonista. Il passaggio da una scena all’altra doveva essere spogliato di qualsiasi oggettività e riflettere gli oscuri movimenti della sua mente. Volevo che la malattia penetrasse l’immagine avvolgendola come una muffa e cambiandone la consistenza.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Suliko Tsulukidze – Millimeter Film
Street Akhmeteli, 10a
0159 – Tbilisi, Georgia
Tel. +995 32) 2-194-500
Mob. +995 599-515-548
info@millimeterfilm.com
https://www.facebook.com/MillimeterFilm/
https://www.instagram.com/millimeterfilm/
http://www.millimeterstudio.com/index.php#services

PRODUZIONE 2: Tamara Bogdanova, Mikhail Karasev – Kinokult Producer’s Center
Street Sivcev Vraghek, 32
119002 – Moscow, Russian Federation
Tel. +7 495) 979-65-91
Mob. +7 9629011933
kinokultfilms@gmail.com

UFFICIO STAMPA: Gloria Zerbinati
gloria.zerbinati@gmail.com
Tel. +33 (0)7 86 80 02 82
+39 338 12 00 517

 

 

RECENSIONE : Scandito da diversi capitoli : 1) il testimone, 2) la nascita di un assassino, 3) la morte improvvisa dell’operaio, 4) il sole. Il film analizza la mutazione radicale che avviene nel protagonista, allorquando e’ testimone casuale di un omicidio eccellente che assurge ai clamori della cronaca. Uno stile anti-spettacolare. Un linguaggio cinematografico denso di simboli e metafore. Ritmo rallentato, lontano dai gusti dello spettatore medio occidentale. La durata (eccessiva) aggrava il tutto.

Curiosità, ho chiesto al regista: “ci parli della presenza degli uccelli? Una presenza reale o immaginaria? Sicuramente immaginaria nel sogno delle bimbe. Ma poi certamente reale nella presenza in commissariato sulla spalla del testimone. Sono metafora della ricerca di libertà? Per uscire da una situazione di oppressione in cui il protagonista si sente ristretto?”. Dmitry Mamuliya mi ha cosi risposto : “la metafora e’ quando vedi un simbolo  e ti rendi conto di cosa significa. Tarkovskij quando vede la donna davanti allo specchio che inizia a volare significa che e’ andata in cielo. Metonimia e’ quando vedi una cosa, vedi che significa qualcosa, ma non capisci cosa significhi. Allora quando non capisci inizi ad andare in ansia. Non so se e’ immaginazione o realtà. Potrebbe essere che il protagonista sia l’uccello”.

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 6