Nour (RECENSIONE DI ANNA PICCINI)

 

Nour (RECENSIONE DI ANNA PICCINI)

(Sinossi e credits da Wikipedia e cinematografo.it)

ITALIA – 2019

Sinossi : Lampedusa è il luogo d’approdo ma non di arrivo definitivo dei migranti in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame. Un film costruito nello spazio dell’isola, tra il pronto soccorso dove Pietro Bartolo si prende cura dei rifugiati, la banchina dove toccano terra le carrette del mare, una radio artigianale, il centro di accoglienza. Qui arriva, sola e impaurita, Nour, una ragazzina siriana che ha perduto il padre, ucciso, e la madre, che non si è imbarcata. Commovente e dura, una delle tante storie “private” che non dobbiamo ignorare…

  • Regia: 

Maurizio Zaccaro

  • Attori: 

Sergio Castellitto

– Pietro Bartolo,

Linda Mresy

,

Raffaella Rea

,

Valeria D’Obici

,

Thierry Toscan

,

Fabio Bussotti

NOTE

– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI SICILIA FILM COMMISSION.

– PRESENTATO AL 37. TORINO FILM FESTIVAL (2019), NELLA SEZIONE ‘FESTA MOBILE’.

– DISPONIBILE ON DEMAND SU SKY DAL 20 AGOSTO 2020.

(RECENSIONE DI ANNA PICCINI ): Pietro Bartolo e’ il medico di Lampedusa. In 30 anni ha visitato (e, in parte salvato) oltre 350.000 profughi sbarcati dopo un viaggio sulla rotta tra le più pericolose del mondo, quella dall’Africa al continente europeo. Solo questo numero testimonia della eccezionalità di questo uomo. Che non ama definirsi eroe, convinto di aver fatto solo il suo dovere, nel rispettare il giuramento di Ippocrate. Questa storia edificante ed esemplare, andrebbe portata nelle scuole di ogni ordine e grado. Viene raccontata attraverso una storia parallela, quella di Nour, una piccola profuga siriana, una di quelle accudite (e salvata) dal grande medico (dal libro “Lacrime di sale: la mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza” di Pietro Bartolo e Lidia Tilotta (Ed. Mondadori, a loro volta co-sceneggiatori del film). La frase più bella e significativa, e’ quella pronunciata dall’immenso Sergio Castellitto, che da materializzazione fisica della passione, dell’ardore, dell’inossidabile impegno civico di Pietro Bartolo: “Mi piace immaginare l’umanità come un unico corpo. Se si fa male un braccio, un ginocchio, anche il resto del corpo non può stare bene. Se una parte dell’umanità soffre, il resto dell’umanità’ non può stare serena” (ispirata ad una frase del filosofo Saadi di Shiraz, Iran,1203 – 1291, significantemente posta ad esergo all’entrata del palazzo di Vetro dell’Onu “Son membra d’un corpo solo i figli di Adamo, da un’unica essenza quel giorno creati. E se uno tra essi a sventura conduca il destino, per le altre membra non resterà riparo. A te, che per l’altrui sciagura non provi dolore, non può esser dato nome di Uomo”.). Da non perdere.

Valutazione sintetica : 7.5