Guerra e Pace (Recensione di Catello Masullo )

 

Guerra e Pace (Recensione di Catello Masullo )

Sinossi e credits da cinematografo.it

Guerra e Pace

ITALIA, SVIZZERA – 2020

Sinossi : In questo documentario si racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro, nel lontano 1911, in occasione dell’invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema alle odierne riprese girate con gli smart-phone dai cittadini del mondo, il passo appare brevissimo e la relazione tra cinema e guerra solidissima. “Guerra e Pace” è una riflessione sulle immagini e, come in un grande romanzo scandito in quattro capitoli – passato remoto, passato prossimo, presente e futuro -, prova a ricomporre i frammenti della memoria visiva dai primi del ‘900 a oggi e mette in scena la moltiplicazione delle visioni che, come un costante rumore di fondo, accompagnano le attuali nostre esistenze. Quattro importanti istituzioni europee ospitano la narrazione del film e ne costituiscono la solida impalcatura spazio-temporale. Impalcatura in cui la pace e la guerra sembrano convivere e tenersi a bada a vicenda. Dal costante lavoro di ricerca e restauro di antiche pellicole di guerra dell’Istituto Luce di Roma; alla quotidianità dell’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri Italiano con i suoi monitor perennemente accesi sul mondo; dalla formazione di giovani militari che imparano a produrre immagini di guerra presso l’Ecpad (Archivio Militare e Agenzia delle Immagini del Ministero della Difesa Francese); alla conservazione dei preziosi archivi della Croce Rossa Internazionale custoditi presso la Cineteca Svizzera di Losanna, il documentario ci racconta come l’estetica di guerra, molto più che l’estetica di pace, ci accompagna da sempre, riflettendosi e proiettandosi nell’effimero presente che ci circonda. “Guerra e Pace” si interroga sulle conseguenze della guerra, sul senso della storia e della conservazione della memoria a beneficio delle future generazioni.

  • Regia:

Martina Parenti

,

Massimo D’Anolfi

  • Durata: 128′
  • Colore: C
  • Genere: DOCUMENTARIO
  • Produzione: MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA PARENTI, DAVID FONJALLAZ, LOUIS MATARÉ PER MONTMORENCY FILM CON RAI CINEMA, LOMOTION

NOTE

– IN CONCORSO ALLA 77. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2020), SEZIONE ‘ORIZZONTI’.

(RECENSIONE DI CATELLO MASULLO ): Analogamente a quanto fatto per il loro film precedente, “Spira Mirabilis, Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, hanno scandito il loro film in quattro tempi e capitoli: passato remoto, passato prossimo, presente e futuro. A ogni tempo corrisponde una diversa  location: l’Istituto Luce di Roma, l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri italiano, l’Ecpad (Archivio Militare e Agenzia delle Immagini del Ministero della Difesa Francese), e gli archivi della Croce Rossa alla Cineteca Svizzera di Losanna. Dei film precedenti recuperano anche le musiche. L’enorme lavoro effettuato si condensa in un documento di grande valore, che sarà elemento imprescindibile per ogni lavoro successivo sullo specifico tema. Molto interessante ed originale, il film mostra ancora e conferma la grande capacità cinematografica dei due autori. Indaga sulla “verità delle immagini, in epoca in cui l’enorme moltiplicazione delle immagini pone seri problemi di decodificazione, interpretazione e giudizio.

Curiosita’, ho chiesto ai registi se, avendo girato all’interno della unità di crisi della Farnesina, che non aveva mai dato in precedenza il permesso di farlo, avevano poi dovuto chiedere una ulteriore autorizzazione per le parti di girato inserite nel film, dal momento che sono immagini piuttosto sensibili, su casi scottanti. Mi ha risposto  Massimo D’Anolfi, assicurandomi che non c’e’ stato bisogno di ulteriori autorizzazioni, essendo stato tutto risolto a monte nel contratto originario.

Valutazione sintetica : 7/7.5