NON STAREMO ESAGERANDO CON QUESTA INTELLIGENZA/ STUPIDITA’ ARTIFICIALE? , Catello Masullo

NON STAREMO ESAGERANDO CON QUESTA INTELLIGENZA/ STUPIDITA’ ARTIFICIALE?

Catello Masullo

 

Prima o poi doveva capitare. Che dovessi partecipare a due videoconferenze contemporaneamente (1). Non conoscendo una diavoleria informatica che mi permettesse di seguirle entrambe sullo stesso pc, mi e’ venuta in mente una battuta del cabarettista Gioele Dix. Il quale all’addetta all’imbarco aeroportuale che lo apostrofava con un perentorio : “un solo bagaglio a mano!”, rispondeva con un disarmante (e gustoso) : “si, ma di mani ne ho due!”. Ho pensato che, avendo due orecchie, potevo affiancare due pc portatili, collegare ciascuno ad uno dei due webinar contemporanei, e collegarli tramite auricolari, uno per ciascuno orecchio. La foto (“a tradimento”) che mi e’ stata fatta nella occasione, e che pongo ad esergo di questo articolo, lo testimonia. Alla fine ce l’ho fatta. Ma, per quanto sono decenni che mi alleni al multi/tasking, non sono riuscito a seguire come volevo i due eventi, con i quali sono abituato ad interagire attivamente. Per farlo sarebbe stata necessaria una concentrazione che non ho avuto se l’unico cervello di cui sono dotato doveva fare le capriole per suddividere questa attenzione su due argomenti disparati.

In questi giorni ho appreso una notizia curiosa. Buffa, ma istruttiva. Una squadra di calcio scozzese di prima serie ha annunciato con molto orgoglio ai suoi tifosi di aver installato sul campo una serie di telecamere gestite da intelligenza artificiale. E che quindi aveva licenziato tutti i cameraman, potendo garantire, a sua detta, un servizio migliore, più efficiente, meno soggetto all’errore umano, e, per giunta, meno costoso. La intelligenza artificiale era stata addestrata a concentrare le riprese nelle aree di campo attorno al pallone, dove quindi si sarebbero dovute svolgere le azioni degne di essere immortalate, da più angolazioni e con dovizia di particolari. Quello che si e’ verificato e’ che il sistema ha scambiato il cranio rasato di un guardialinee (non ancora sostituito da un robot per qualche retaggio vetero/regolamentare…) per il pallone. E quindi il 90% delle riprese sono avvenute nei dintorni del guardialinee stesso. Ignorando totalmente quello che avveniva in campo e perdendosi perfino i goal! Una plastica dimostrazione di come si possa passare in una frazione di secondo dalla “intelligenza artificiale” alla “stupidità artificiale”. Confesso un po’ di godimento vendicativo al riguardo. Perché veramente stiamo esagerando. Chi di noi non possiede (o non conosce chi lo possieda) un taccuino (o un file di computer, che e’ quasi lo stesso) con annotate le decine (centinaia?) di password che siamo costretti a creare e ad usare più volte al giorno per le più disparate funzioni? Per giunta con numerose cancellature e sovrapposizioni, della serie “password dimenticata”?

Non se ne può più!. Ma possibile mai che, nell’era della “intelligenza artificiale”, non riusciamo a trovare un essere umano dotato di “intelligenza naturale” che sia capace di creare un tesserino magnetico/cip, con conglobato il codice fiscale, la firma digitale e l’unica password individuale a prova di hacker da usare per tutte le occasioni? E senza l’ansia/angoscia di dover immettere il pin che ci arriva sul telefonino entro 5 secondi, altrimenti ti appare un impietoso : “tempo scaduto! Vuoi richiedere un nuovo pin?”?

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  • Un webinar era per la formazione continua degli associati al Rotary International, cui mi onoro di appartenere da oltre 27 anni, per svolgere al meglio il servizio professionale volontario umanitario , non retribuito, e fornito al di sopra di ogni interesse personale. La parallela video conferenza era per il coordinamento dei direttori dei festival cinematografici aderenti ad AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema), che non perdo mai, da direttore artistico del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, organizzato dal 17 anni dal Cinecircolo Romano, che mi onoro di presiedere. In verità la pandemia e la conseguente chiusura delle sale cinematografiche, non ha molto favorito il coordinamento dei festival. Costringendo molti, importanti, festival a rifugiarsi precipitosamente sulle piattaforme informatiche. Costringendo i critici cinematografici a veri tour de force, con date ravvicinate e persino accavallamenti, come e’ avvenuto nel mese di novembre per Torino Film Festival, Med Film Festival, ValdarnoCinema Film Festival, Rome Independent Film Festival. Si sarebbero dovuti vedere, a volte, due film contemporaneamente. E siamo, di nuovo, alla follia crescente di cui si parla in questo articolo.