Il cattivo poeta  (Recensione di Catello Masullo)

Il cattivo poeta

 (Recensione di Catello Masullo)

(sinossi e credits da cinematografo.it)

Il cattivo poeta

ITALIA, FRANCIA – 2020

 

Sinossi: 1936. Giovanni Comini è stato appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d’Annunzio e metterlo nella condizione di non nuocere… Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane federale, diviso tra la fedeltà al Partito e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in serio pericolo la sua lanciata carriera.

  • Regia: 

Gianluca Jodice

  • Attori: 

Sergio Castellitto

– Gabriele d’Annunzio,

Francesco Patanè

– Giovanni Comini,

Tommaso Ragno

– Giancarlo Maroni,

Clotilde Courau

– Amélie Mazoyer,

Fausto Russo Alesi

– Achille Starace,

Massimiliano Rossi

– Commissario Rizzo,

Elena Bucci

– Luisa Baccara,

Lidiya Liberman

– Lina,

Janina Rudenska

– Emy,

Lino Musella

– Carletto,

Marcello Romolo

  • Altri titoli:

Bad Poet

  • Durata: 106′
  • Colore: C
  • Genere: BIOGRAFICO
  • Produzione: MATTEO ROVERE, ANDREA PARIS, IN COPRODUZIONE CON NICOLAS ANTHOMÉ PER ASCENT FILM, BATHYSPHERE, CON RAI CINEMA
  • Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2021)
  • Data uscita 20 Maggio 2021

NOTE

– OPERA REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DI: REGIONE LAZIO FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L’AUDIOVISIVO, REGIONE LAZIO AVVISO PUBBLICO ATTRAZIONE PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE (POR FESR LAZIO 2014-2020); PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA.

– ERA PREVISTA UNA PRIMA USCITA PER IL 12 NOVEMBRE 2020, MA E’ STATA SOSPESA PER LA CHIUSURA DEI CINEMA CAUSA COVID.

Il film ha aperto al primo posto al botteghino alla fine del primo fine settimana di programmazione nelle sale italiane, incassando 198730 

Recensione di Catello Masullo: Il Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, del Cinecircolo romano, arrivato alla sua XVII edizione, costituisce il più completo osservatorio sugli esordi del cinema italiano. È curioso notare che in tutti i registi esordienti che sono passati al festival, la laurea più presente è quella in filosofia. I filosofi sanno fare cinema pima e meglio degli altri, se ne potrebbe dedurre. Non fa eccezione il quarantasettenne Gianluca Jodice, napoletano, laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Arriva all’esordio non giovanissimo, ma certo non digiuno di cinema. Già in giovane età gira molti documentari e cortometraggi. Nel 1995 è finalista al Bellaria Film Festival con il cortissimo “L’infinito”. Nel 1999 vince il Premio della Critica Cinematografica e Televisiva con il cortometraggio “Carne di topo”. Nel 2001, con il corto “La signorina Holibet”, vince il Sacher Festival diretto da Nanni Moretti (Sacher d’oro per il miglior film, Sacher d’oro per la miglior attrice e Sacher d’argento della giuria popolare). Nel corso del 2002, sempre con il corto “La signorina Holibet”, viene premiato ai festival Opere Nuove di Bolzano, Sentiero Corto di Milano, Corto Imola Festival e Fano Film Festival. Il cortometraggio viene inoltre inserito nel dvd “I migliori corti italiani”. Nel novembre del 2002 il nuovo lavoro prodotto dalla Indigo Film di Nicola Giuliano, “Ritratto di bambino”, vince la menzione speciale al Torino Film Festival, sezione Corti Internazionali. Il corto ottiene inoltre due candidature per il Nastro d’Argento (miglior cortometraggio, menzione speciale per la produzione), la selezione ufficiale all’Italian Film Festival di Londra, Edimburgo, Glasgow, Manchester, Aberdeen, ottiene il primo premio a Frontiere Film Festival di Luzzara, la selezione ufficiale del N.I.C.E di New York e San Francisco, il premio speciale della giuria al Festival di Sevilla, Cine y deporte, il premio FICE, il primo premio a Visioni Italiane di Bologna e la menzione speciale al festival internazionale del cortometraggio di Siena. Nel 2007 la sceneggiatura per il lungometraggio “La costruzione della notte” arriva come finalista al premio Solinas. È del 2009 uno dei 24 episodi da tre minuti che compongono il film collettivo “Napoli24”, prodotto da Nicola Giuliano, Angelo Curti e Giorgio Magliulo con Rai Cinema. Nel 2013 gira, insieme a Giuseppe Gagliardi, “1992” la serie di dieci episodi prodotta da Wildside per SKY. Nel 2014 realizza “Cercando la grande bellezza”, documentario sul film “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, Indigo Film. “Il Cattivo Poeta” è il suo primo lungometraggio per il cinema. Un film molto ambizioso. Che porta sullo schermo una storia mai raccontata al cinema, quella dell’ultima fase della vita del grande Gabriele d’Annunzio. Probabilmente il poeta più adorato in vita, una vera rock star ante litteram. Ma anche il poeta più disprezzato e negletto post mortem. La fascinazione che ha subito Jodice è stata quella di un personaggio di grande popolarità che si è ritirato in un eremo, dai lui stesso progettato e realizzato, il celeberrimo Vittoriale di Gardone Riviera sulla sponda bresciana del lago di Garda, negli ultimi quindici anni di vita. Attorniato da donne e leggende e maldicenze, come “Un Nosferatu che poi ha subito una damnatio memoriae”, come lo definisce il regista. Il film si concentra sulla fase crepuscolare. E lo fa con une meticolosità filologica stupefacente. I discorsi del Vate che sentiamo pronunciare da Sergio Castellitto, alla sua ennesima monumentale prova attoriale, sono letteralmente, parola per parola, quelli effettivamente pronunciati dall’ultimo d’Annunzio. È stato fatto un lavoro di ricerca molto accurato delle fonti storiche. Molto si deve ad un testo, oramai introvabile, dello storico e giornalista Roberto Festorazzi, uscito per la prima volta nel 2005, dal titolo: “D’Annunzio e la piovra fascista. Spionaggi al Vittoriale nella testimonianza del federale di Brescia”, sullo scambio di lettere tra il plenipotenziario Starace ed il giovane Comini, che tenne un diario molto accurato della sua frequentazione con d’Annunzio. Comini è interpretato, alla grande, dall’esordiente Francesco Patanè, che ha saputo fare tesoro dal suo naturale sentimento di soggezione nel recitare, alla sua prima esperienza,  accanto ad un mostro sacro come Castellitto, la stessa soggezione che ha dovuto provare all’epoca Comini nei confronti del grande poeta. Un altro protagonista assoluto del film è il Vittoriale, che fa emergere dallo schermo con una irresistibile pressione osmotica il fascino archeologico e decadente del luogo. Fotografato divinamente dai toni vitrei e bluastri dal grande Daniele Ciprì. Un’opera prima matura e sorprendente. Che premia la gande ambizione di Gianluca Jodice, che ha trovato complicità nella sua “pazzia”, in altri “pazzi” del nostro cinema, che ci stanno regalando una sorpresa dietro l’altra, come Matteo Rovere e Andrea Paris. Un film da non perdere.

Curiosità: “Il Cattivo Poeta” del titolo è una auto-definizione dello stesso D’Annunzio.   

Valutazione Sintetica: 7.5/8