DOVLATOV I LIBRI INVISIBILI un film di ALEXEY GERMAN JR.

“Un grido dal cuore per la nostra epoca, in Russia e altrove:

se l’arte e il credere nell’arte diminuiscono, perdiamo tutti in modo inimmaginabile”

Screen International

 

“Alexej German ci regala momenti coreografati in modo trascinante che aggiungono un tocco felliniano

alla semplice rappresentazione della realtà rendendo il film un vero piacere per gli occhi”

Variety

 

“Un omaggio emozionante che invita a riscoprire l’opera di questo autore maledetto dell’epoca sovietica”

Le Figaro

in collaborazione con

presenta

 

DOVLATOV

I LIBRI INVISIBILI

 

un film di

ALEXEY GERMAN JR.

 

AL CINEMA DAL 4 NOVEMBRE

 

 

Vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino per il suo straordinario valore artisticoDOVLATOV – I libri invisibili arriva finalmente sugli schermi italiani, dopo la generale stasi distributiva causata dalla contingenza pandemica, distribuito da Satine Film. Il regista Alexey German Jr. (Orso d’Argento per il film Under the Electric Clouds, Leone d’Argento per Paper Soldier) per la prima volta volge lo sguardo verso la sua città, la Leningrado degli anni ’70, oggi San Pietroburgo, per ritrarre la vita culturale dei giovani autori dell’epoca. Attraverso la narrazione di Sergei Dovlatov emergono la frustrazione sua e quella dei suo amici scrittori (tra cui Josif Brodsky, Premio Nobel per la letteratura nel 1987) e il loro sentimento di oppressione nei confronti del regime brezneviano, che li ha costretti a emigrare all’estero per poter dare voce alla propria vocazione artistica.

DOVLATOV – I libri invisibili uscirà al cinema il 4 novembre, giorno in cui si celebra l’Unità Nazionale Russa e in coincidenza con le giornate narrate nel film.

 

Tutti i materiali stampa sono disponibili al link:

www.manzopiccirillo.com/dovlatov

 

SINOSSI

Dovlatov racconta sei giorni della vita del brillante e ironico scrittore Sergei Dovlatov, un autore che si è distinto per la capacità di vedere ben oltre i rigidi limiti della Russia Sovietica degli anni Settanta. Insieme all’amico e poeta Joseph Brodsky, Dovlatov ha lottato per preservare il proprio talento e la propria integrità, in un contesto culturale e sociale dove i suoi amici e colleghi artisti venivano schiacciati dalla volontà inossidabile della macchina dello Stato. Un contesto che, sia lui, sia Brodsky, si sarebbero presto lasciati alle spalle per fuggire alla volta dell’America, perdendo però così tutto quello che possedevano.

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