Ezio Bosso. Le cose che restano (Recensione di Catello Masullo)

Ezio Bosso. Le cose che restano (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

 

CANDIDATO AL “PREMIO DI CRITICA SOCIALE VENEZIA 2021” alla 78esima MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA

 

Ezio Bosso. Le cose che restano

ITALIA – 2021

 

Sinossi: Al centro della carriera e dell’esistenza di Ezio Bosso (1971-2020), che è stata quanto di più atipico si possa immaginare, sia per le vicende personali che professionali, c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita. Nel film il racconto è affidato allo stesso Bosso, attraverso la raccolta e la messa in fila delle sue riflessioni, interviste, pensieri in un flusso di coscienza che si svela e ci fa entrare nel suo mondo, come in un diario. La narrazione è stratificata, in un continuo rimando fra immagine e sonoro. Le parole dell’artista si alternano alla sua seconda voce, la musica, e alle testimonianze di amici, famiglia e collaboratori che contribuiscono a tracciare un mosaico accurato e puntuale della sua figura. Portatore di un potente messaggio motivazionale nella sua vita e nella sua musica, Ezio Bosso è stato e sarà sempre una fonte d’ispirazione per chiunque vi si avvicini. “Una presenza, non un ricordo”, come racconta lo stesso regista del film, Giorgio Verdelli.

  • Regia: 

Giorgio Verdelli

  • Sceneggiatura: Giorgio Verdelli
  • Fotografia: Osama Abouelkhair
  • Montaggio: Matteo Bugliarello
  • Durata:104′
  • Colore:C
  • Genere:DOCUMENTARIO
  • Produzione:SILVIA FIORANI PER SUDOVEST PRODUZIONI, INDIGO FILM, CON RAI CINEMA
  • Distribuzione:NEXO DIGITAL
  • Data uscita4 Ottobre 2021

NOTE

– FUORI CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021).

 

Recensione di Catello Masullo: Giorgio Verdelli non è solo autore, Regista e Produttore di documentari e programmi musicali, è anche uno dei maggiori esperti di musica internazionale. La gavetta l’ha fatta nelle radio private napoletane, ha realizzato con Claudio Poggi (il primo produttore di Pino Daniele) Shampoo in Naples 1980-81 (le canzoni dei Beatles, cantate in napoletano), a tutt’oggi un celebre cult nel settore delle cover di tutti i tempi. Autore della colonna sonora di “Mi manda Picone” (1984) di Nanni Loy e quella di “Blues Metropolitano” (1985). Ha fatto parte della redazione di Quelli della Notte di Renzo Arbore. Un suo filmato è stato richiesto dall’Artista Solomon Burke per la prestigiosa Rock’n’Roll Hall of Fame, di Cleveland (Ohio). Ha pubblicato nel 2015, insieme al giornalista di Repubblica Antonio Tricomi, A noi ci piaceva il Blues, ed ha curato con Alessandro Daniele la raccolta discografica Bagaglio a Mano e il libro Qualcosa arriverà, per Rizzoli. Ha ricevuto la menzione speciale del Premio Bruce Chatwin nel 2003 per il documentario “Le Strade dell’Anima”, girato in Georgia, Tennessee ed Alabama, e nel 2015 ha vinto con “Unici” il Premio Moige per la qualità e la cultura musicale. Ha realizzato i ritratti più belli dei nostri artisti musicali. Nel 2017 lo strepitoso “Pino Daniele. Il tempo resterà” Prodotto da Sudovest Produzioni con Rai Cinema, vincitore del Nastro d’Argento documentari 2018. Nel 2020 “Paolo Conte, Via con me”, acclamato dalla critica a VENEZIA alla 77 Mostra Internazionale Cinematografica. Dove arriva con questo ennesimo ritratto dedicato al grande Ezio Bosso. Un capolavoro assoluto, alla altezza dei suoi precedenti. Un film che coglie l’essenza dell’artista e dell’uomo. La sua arguzia, la sua ironia straordinaria. La sua capacità, fuori del comune, di contagiare vasti pubblici eterogenei e molto popolari al suo entusiasmo, al suo amore incondizionato per la musica. Ma anche la sua grandezza di oratore, come nel discorso tenuto al parlamento europeo, da far accapponare la pelle.  L’auto racconto del protagonista è alternato al repertorio ed alle interviste delle persone che gli sono state più vicine. Con una armonia ed equilibrio generale che solo il genio e la competenza di Verdelli potevano ottenere. Una emozione indicibile, continua nei 104 minuti di durata. Un film straordinario, inarrivabile, imprescindibile, imperdibile.  

 

Valutazione Sintetica: 10