Atlantis (Recensione di Catello Masullo)

Atlantis (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinemtografo.it)

  • Atlantis

USA, UCRAINA – 2019

 

Sinossi: Ucraina orientale, in un futuro prossimo. Un deserto inadatto alla presenza umana. Sergiy, un ex soldato affetto da disturbo da stress post traumatico, ha difficoltà ad adattarsi alla sua nuova realtà: una vita a pezzi, una terra in rovina. Quando la fonderia in cui lavora chiude, l’uomo trova un modo inaspettato per tirare avanti come volontario per la missione volontaria Tulipano Nero, specializzata nel recupero dei cadaveri di guerra. Lavorando al fianco di Katya, Sergiy capisce che un futuro migliore è possibile. Imparerà a vivere senza la guerra e ad accettarsi così com’è?

  • Regia: 

Valentyn Vasyanovych

  • Attori: 

Andriy Rymaruk

– Sergiy,

Liudmyla Bileka

– Katya,

Vasyl Antoniak

– Ivan

  • Durata: 108′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Specifiche tecniche: (1:2.39)
  • Produzione: IYA MYSLYTSKA, VALENTYN VASYANOVYCH, VLADIMIR YATSENKO
  • Distribuzione: WANTED CINEMA (2022)
  • Data uscita 11 Aprile 2022
  • NOTE

– PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM ALLA 76. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2019).

– REALIZZATO CON IL SUPPORTO DI: UKRAINIAN STATE FILM AGENCY, INTERNATIONAL CHARITABLE FUND OF OLEKSANDR PETROVSKY ”SOLIDARITY”.

– NELLE SALE ITALIANE SOLO 11-12-13 APRILE.

Recensione di Catello Masullo: Il 51enne  ucraino Valentyn Vasyanovych è autore di grande spessore: con soli 10 film da produttore, 7 da regista e sceneggiatore, ottiene 31 premi e 27 nomination. La sezione Laziale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), con la collaborazione del Cinecircolo Romano, ha colmato un grave lacuna distributiva sul territorio regionale, promuovendo e realizzando un evento in cui sono stati proiettati sia il più recente “Reflection” (Vidblysk), in concorso alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (2021), che questo potentissimo “Atlantis”. I due film, inevitabilmente, si parlano e si completano. “Reflection”, ambientato nel conflitto Ucraina-Russia del Donbass, prima della invasione del 2022, mentre “Atlantis” ambientato in un futuro distopico, nel 2025, dopo la invasione stessa e dopo la fine della guerra. “Atlantis”, dallo straordinario valore profetico nei riguardi degli avvenimenti che si sarebbero realmente verificati solo 4 anni dopo, ha un linguaggio cinematografico originale ed austero. Come impone la materia. Fatto di lunghi piani sequenza a camera fissa, animati da entrate ed uscite dalla inquadratura di uomini, camion, escavatori, carrarmati. Alternati a sequenze con macchina a mano che tallonano il soggetto inquadrato. Oppure soggettive dell’autista che sta guidando il mezzo. L’uso di inquadrature ai raggi infrarossi, all’inizio del film, con una agghiacciante scena di sepoltura di un essere umano ancora in vita, ed anche nella sequenza finale tra i due amanti, conferiscono al film una struttura circolare, ma anche un potente messaggio circa la strada da intraprendere, come unica speranza per continuare a vivere una vita che valga la pena di essere vissuta e possa essere definita tale. Da non perdere.  

 

Valutazione sintetica: 8