Un mondo in più (Recensione di Rossella Pozza)

Un mondo in più (Recensione di Rossella Pozza)

(sinossi e credits da cinematografo.it)

  • Un mondo in più

ITALIA, FRANCIA – 2021

 

Sinossi: Nel mezzo della pandemia Diego, un ragazzo napoletano, ha appena compiuto diciotto anni. Il ragazzo vive in un quartiere periferico di Roma dove si è trasferito con suo padre Franco dopo la perdita della madre. Le sue giornate trascorrono introverse e solitarie finché Franco non è costretto a ospitare in casa con loro una misteriosa ragazza, Tea.

  • Regia: 

Luigi Pane

  • Attori: 

Francesco Di Leva

– Franco,

Francesco Ferrante

– Diego,

Denise Capezza

– Tea,

Renato Carpentieri

– Prof. Valenti,

Gigio Morra

– Boss Abbagnale,

Tezeta Abraham

– Naja,

Alessandro Bernardini

– Walter,

Eva Cela

– Veronica,

Claudio Segaluscio

– Glauco

  • Altri titoli:

Another World

  • Durata: 109′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: SIMONA FERRI, MARCO TEMPERA, ROBERTO CIPULLO, MARIO PEZZI, FRANÇOIS COHEN-SÉAT PER PLAY ENTERTAINMENT, CAMALEO FILM, CANDIDE FILM
  • Distribuzione: PLAY ENTERTAINMENT (2022)
  • Data uscita 19 Aprile 2022
  • NOTE

– PROIEZIONE SPECIALE ALLA XIX EDIZIONE DI ALICE NELLA CITTÀ (2021) SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA “FESTA DEL CINEMA DI ROMA”, NELLA SEZIONE ‘PANORAMA ITALIA’.

– REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA; CON IL SOSTEGNO DI REGIONE LAZIO.

 

– IN CONCORSO ALLA 24ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE INVENTA UN FILM (LENOLA, 3-7 AGOSTO 2022).

 

 

Recensione di Rossella Pozza: Esordio alla regia del quarantenne Luigi Pane, nativo di Sorrento e laureato in Storia e Critica del Cinema a Tor Vergata. Opera prima riuscita, nonostante si avverta l’impellente bisogno, l’urgenza dell’autore a trattare molti temi diversi (tutti a lui cari, di tutta evidenza: la lotta tra poveri emarginati, quali sono gli abitanti delle periferie urbane e gli immigrati, il bullismo, la violenza, la malavita organizzata, il contrasto dicotomico tra la bellezza della cultura e la bruttezza del degrado, ecc.), con il rischio di non trattarli tutti a dovere. Pane ci riesce, e si fa perdonare qualche momentanea e veniale perdita di controllo della tanta materia messa a cuocere in una sola grigliata, con una straordinaria padronanza nella direzione di attori magnifici. Con la “fortuna” di avere dei campioni come l’impagabile Renato Carpentieri ed il sempre più convincente Francesco Di Leva, riuscendo al contempo ad ottenere due interpretazioni da Oscar dai giovanissimi Denise Capezza e Francesco Ferrante, due colpi di fulmine. Colpisce in particolare la straordinaria capacità di cambio di registro della Capezza, che riesce a passare con grande disinvoltura dal un atteggiamento da bulla strafottente e arrogante a quello di una tenera, candida adolescente. Anche la costruzione drammaturgica finisce con il convincere, con un sapiente dosaggio degli indizi che portano verso un non banale colpo di scena finale. E con il progressivo disvelamento di uno degli omaggi alla grandezza del Pasolini pensatore più belli e riusciti che abbiamo visto nel cinema degli ultimi anni. Luigi Pane, alla fine, è riuscito con questo suo primo film nell’impresa di creare “un mondo in più, dove vivere, dove avere i propri pensieri, le proprie idee”.

 

Valutazione sintetica: 7.5/8