Chiara  (Recensione di Catello Masullo)

Chiara  (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • Chiara

ITALIA – 2022

 

Sinossi: Assisi, 1211. Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre. La storia di una santa, la storia di una ragazza e del suo sogno di libertà.

  • Regia: 

Susanna Nicchiarelli

  • Attori: 

Margherita Mazzucco

– Chiara,

Andrea Carpenzano

– Francesco,

Carlotta Natoli

– Cristiana,

Paola Tiziana Cruciani

– Balvina,

Flaminia Mancin

– Pacifica,

Valentino Campitelli

– Elia,

Paolo Briguglia

– Leone,

Giulia Testi

– Cecilia,

Luigi Vestuto

– Pacifico,

Luigi Lo Cascio

– Cardinale Ugolino / Papa Gregorio IX

  • Durata: 106′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: MARTA DONZELLI E GREGORIO PAONESSA PER VIVO FILM, JOSEPH ROUSCHOP E VALERIE BOURNONVILLE PER TARANTULA, RAI CINEMA
  • Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2022)
  • NOTE

– CON IL SOSTEGNO DI: EURIMAGES, MIC-DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO, REGIONE LAZIO; CON LA PARTECIPAZIONE DI WALLIMAGE, CON IL SUPPORTO DI TAX SHELTER DU GOUVERNEMENT FÉDÉRAL BELGE – CASA KAFKA PICTURES BELFIUS.

– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

– PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 PER MIGLIOR FILM ITALIANO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

Recensione di Catello Masullo: Susanna Nicchiarelli è per la terza volta a Venezia con un film biografico su una grande donna del passato, la cui storia era misconosciuta ai più. Dopo “Nico, 1988”, che aveva vinto la Sezione Orizzonti nel 2017, e “Miss Marx”, è la volta di “Chiara. Un film di alta qualità cinematografica e di straordinaria attualità che porta sul grande schermo la dimensione politica, oltre che spirituale, la “radicalità” delle vite di Chiara e Francesco con l’esempio forte della povertà come personale scelta di vita, con l’impegno di condurre un’esistenza a difesa degli emarginati, resi paria da una società ingiusta, con l’incarnazione di uno spirito rivoluzionario di energia e di contagioso entusiasmo, specie per i più giovani. Lo stile narrativo è austero (starei per dire “francescano”, con riferimento alla specie, ma forse da oggi in poi dovremmo dire “chiariano”…), assenza di illuminazioni aggiunte, una lingua recitativa del volgare del tempo, significativamente lontana dal linguaggio dei colti e dei potenti, grazie agli approfonditi studi e ricerche effettuati (il film è dedicato con un esergo iniziale alla medievalista Chiara Frugoni, di recente scomparsa e che aveva avuto un ruolo determinante nelle ricostruzioni della storia e degli ambienti). Cori e coreografie che richiamano filologicamente la tradizione francese dei trovatori. Gli interpreti sono magistralmente guidati a restituire le fragilità, ma anche le fermezze nelle convinzioni, che hanno fatto della protagonista un personaggio di una forza tale da aver cambiato la storia del mondo e delle regole religiose.

Valutazione sintetica: 7