Monica (Recensione di Catello Masullo)

Monica (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • Monica

USA, ITALIA – 2022

 

Sinossi: Monica torna a casa per la prima volta dopo una lunga assenza. Ritrovando sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato. Il ritratto intimo di una donna che esplora i temi universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e del perdono.

  • Regia: 

Andrea Pallaoro

  • Attori: 

Patricia Clarkson

– Eugenia,

Adriana Barraza

– Leticia,

Trace Lysette

– Monica,

Emily Browning

,

Joshua Close

– Paul

  • Durata: 113′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: GINA RESNICK, CHRISTINA DOW, ELEONORA GRANATA PER MELOGRANO FILMS, ANDREA PALLAORO,MARINA MARZOTTO E MATTIA ODDONE PER PROPAGANDA ITALIA CON RAI CINEMA, RICCARDO DI PASQUALE, ANTONIO ADINOLFI E GABRIELE ORICCHIO PER FENIX ENTERTAINMENT, GIORGIA LO SAVIO PER ALACRAN PICTURES
  • Distribuzione: I WONDER PICTURES
  • NOTE

– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL BANDO SELETTIVO DI COPRODUZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA.

– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

 

Recensione di Catello Masullo: Andrea Pallaoro parte per questo film dal suo recente vissuto, dichiarando: “Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere sul mio passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono. A partire da questa esperienza ho voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite”. Con un funzionale formato semi-quadrato (un inusuale 1.2:1) nel quale “comprimere” i suoi protagonisti, quasi a costringerli a interagire fisicamente, costruisce due film in uno. Un primo film, in cui la protagonista, Monica, è inseguita da una macchina da presa, che sembra giudicarla, negativamente, stigmatizzandone superficialità, egoismo, insensibilità. Un secondo film con una inversione a 180 gradi (anche fisica, dell’auto della protagonista che sembrava abbandonare la madre morente, salvo poi tornare sui suoi passi) in cui il comportamento di Monica cambia totalmente. Un film di atmosfere, di silenzi. In cui la musica esplode solo nei trasferimenti in auto, oppure in balletti narcisistici di autocompiacimento della protagonista. Un film in cui traspare, evidente, il tormento interiore di Monica, mentre è sottinteso il motivo che l’ha allontanata dalla famiglia tempo addietro (una scelta sofferta ma non accettata dai congiunti di transizione sessuale come potrebbe adombrare la scelta della attrice trasgender Trace Lysette?). Certamente un film non banale, interessante, che mette in luce qualità crescenti dell’autore.

 

Valutazione sintetica: 7