Valeria Mithatenet (Recensione di Catello Masullo)

Valeria Mithatenet (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • Valeria si sposa
  • Valeria Mithatenet

ISRAELE, UCRAINA – 2022

 

Sinossi: Christina è una donna ucraina trasferitasi in Israele grazie a un accordo del tipo ‘sposa su ordinazione’. Rispetto alla sua vita in Ucraina, la vita in Israele è fantastica per Christina. Lavora in un salone di bellezza, è economicamente indipendente e ama Israele. Anche Michael, il suo marito israeliano, è soddisfatto di questo matrimonio. È felice di aver trovato una donna che possa vivere con lui. Anzi, è così soddisfatto che avvia una sua piccola attività intesa a selezionare future spose ucraine per altri uomini israeliani. Il recente incontro combinato da Michael è speciale: la sposa si chiama Valeria ed è la sorella minore di Christina. Michael si è fatto in quattro per identificare l’uomo migliore che potesse trovare per lei. Si chiama Eitan e, pur non essendo il più bello del Paese, è un uomo generoso e di buon cuore. Tuttavia Valeria è diversa dalla sorella maggiore. E l’intero delicato equilibrio è a rischio.

  • Regia: 

Michal Vinik

  • Attori: 

Lena Fraifeld

– Christina,

Dasha Tvoronovich

– Valeria,

Yaacov Daniel

,

Avraham Shalom Levi

  • Durata: 76′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: AYELET KAIT E AMIR HAREL PER LAMA FILMS, VLADIMIR E ANNA YATSENKO PER FOREFILMS

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  • NOTE

– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI EXTRA’.

 

-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

       Recensione di Catello Masullo: una coproduzione israeliana-ucraina per il mercato italiano deve essere una primizia (o quasi). Ci parla di una pratica un tempo diffusa anche da noi, i matrimoni combinati da sensali tra persone di diverse nazionalità. Come è noto non tutte le ciambelle riescono con il buco. E la saggezza popolare del “moglie e buoi dei paesi tuoi”, mostra avere pur sempre una certa validità. Il film cerca di stiracchiare ad un (semi)lungometraggio un’idea buona per un corto. Lo fa con diligenza ed applicazione. Ma senza arrivare ad un vero coinvolgimento emozionale dello spettatore.

Valutazione sintetica: 6.5