Ramona (Recensione di Catello Masullo)

Ramona (Recensione di Catello Masullo)

Directed by 

Andrea Bagney

Writing Credits (in alphabetical order)  

Andrea Bagney

Cast  

Francesco Carril
Lourdes Hernández Ramona
Bruno Lastra Bruno

Produced by 

Sergio Uguet de Resayre producer

Cinematography by 

Pol Orpinell

Film Editing by 

Pablo Barce

Production Design by 

Carmen Main

Costume Design by 

Unai De Mateos
Raquel Menéndez

Makeup Department 

Katharina Kaiser hair stylist
Lola Ruiz makeup artist

Production Management 

Iván Pérez production manager (as Iván Pérez Ortega)

Sound Department 

Daniel Rincón García sound mixer
Miguel Salas boom operator

Camera and Electrical Department 

Pablo Garrido Carreras electrician
Andrés García Coello electrician
Antonio Munáiz Hernández electrician
Alejandro Lázaro steadicam operator
Amanda Cots Martínez assistant camera
Pablo Moya Loader
Diego Zarzuelo gaffer

Script and Continuity Department 

Alejandra Beyron script supervisor

 

SINOSSI: Madrid come Manhattan: sontuosi scorci della città in bianco e nero sottolineati dalla musica di Tchaikovsky. Si apre così, con un omaggio al capolavoro di Woody Allen, il film d’esordio della regista spagnola Andrea Bagney, una storia d’amore (e di amori) tutta costruita intorno alla protagonista, aspirante attrice trentenne in cerca del senso della vita, ora bionda ora bruna, ora entusiasta ora dubbiosa, ora innamorata del boyfriend Nico ora attratta dal regista Bruno. Dal bianco e nero della vita al colore della messa in scena (dove, tra l’altro, Ramona replica monologhi di Diane Keaton in Io e Annie e di Julie Delpy in Prima dell’alba), la commedia romantica si snoda tra chiacchiere, passeggiate e nevrosi, trascinata dalla protagonista Lourdes Hernandez, nota in Spagna come cantautrice con lo pseudonimo Russian Red.

 

Recensione di Catello Masullo: Esordio più che promettente quello della giovane regista spagnola Andrea Bagney. Gira in pellicola 16 mm, per dare spessore e profondità alle immagini. Una scelta che ha anche imposto un rispetto sacrale per la pellicola, che non andava sprecata. Per cui grande preparazione, prove e poi (quasi) sempre “buona la prima”. Girando direttamente il “montato”, secondo la lezione di Sir Alfred Hitchcock (la regista, in occasione della presentazione alla Festa di Roma, ci ha raccontato che quando è andata al montaggio in pratica non c’era nulla da montare e che quello che si vede nel film finito è in pratica il “girato”). La scelta del bianco e nero è un chiaro omaggio al cinema classico, soprattutto americano: Molti i riferimenti cinefili (da Woody Allen a Paris Texas ed a molti altri ancora). Un film riuscito, colto, intrigante, ironico.

Curiosità, ho chiesto a regista ed attrice protagonista: “quanto c’è di autobiografico?”, questa la risposta della regista Andrea Bagney: “non ho mai fatto studi da attrice. Ma come Bruno dice a Ramona, avete visto questo sguardo? La stessa cosa che hanno detto a me. Ed ho cercato di immaginarmi se il regista si fosse innamorato di me. Non ho mai avuto fidanzati, sono sposata ed ho due figlie. Ascoltavo le storie d’amore degli altri.  La mia sensibilità l’ho condivisa. Io sono orfana”. E quella della attrice protagonista Lourdes Hernandez: “non lo posso dire al 100%, ma quando volevo essere attrice c’è qualcosa di autobiografico in ogni personaggio che fai. Non sono Ramona, ma credo che ho rubato a me stessa molte cose per interpretarla. A qualcosa che aveva a che fare con le emozioni personali. C’era una specie di bella sinergia tra Lourdes e Ramona. È la magia del cinema”.

 

Valutazione sintetica: 7.5