ITALIA NOSTRA ROMA: I PINI DI ROMA NON POSSONO ATTENDERE OLTRE

COMUNICATO STAMPA

22 marzo 2023

I PINI DI ROMA NON POSSONO ATTENDERE OLTRE.

SUBITO UN COMMISSARIO AD HOC

PER LE CURE IMMEDIATE E PIU’ EFFICACI

 

 

Il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) Istituzione scientifica di riferimento del Servizio Fitosanitario Nazionale,

interpellato da Italia Nostra sulle migliori pratiche e cure per i pini afflitti dal parassita Toumeyella parvicornis ci ha precisato con una lettera a firma del Direttore Generale Stefano Vaccari:

 

1) IN MERITO ALLE POTATURE DEI PINI:

“Per le potature ci si può rifare al Verbale della prima riunione della Commissione per la tutela dei pini di Roma istituita dall’ Assessorato all’ Ambiente del Comune di Roma del 5 maggio 22 e cioe’: …stante l’indebolimento generalizzato delle piante sottoposte agli attacchi della Toumeyella, limitare gli interventi di potatura ai soli rami secchi e intervenire sulle chiome solo nel caso di rami danneggiati o comunque per motivi di incolumità pubblica.”

 

2 ) SULLE MODALITA DELLE CURE ENDOTERAPICHE eseguite, non tramite operatori che iniettano a pressione manuale, ma con le sacchette a pressione  già predisposte dalla ditta spagnola Fertinyect:

” Ci si può rifare al lavoro scientifico dell’Università della Tuscia che ha evidenziato per questa modalità un raggiungimento rallentato delle chiome e soprattutto una ridotta permanenza di soli 60 GG del prodotto a base di abamectina. Con infestazioni della Cocciniglia (Toumeyella), sulle chiome degli alberi, simili, ad inizio autunno: sia su pini trattati sia su pini non trattati.” Peraltro la cura con dette sacchette e’ in contrasto con le disposizioni della delibera regionale n 548/2021 sia per l’andamento non orizzontale dei fori, sia per la mancata chiusura dei fori a termine della somministrazione.”

 

 

3 SULLA SOSPENSIONE DELLE CURE avvenuta nei mesi caldi di luglio ed agosto:

” La delibera regionale 548 recita: di massima si ritiene consigliabile intervenire nel periodo da fine inverno ad inizio autunno…”. Non si citano ne’ si raccomandano interruzioni.

 

Le dichiarazioni del CREA avvalorano gli allarmi che hanno raggiunto ripetutamente la nostra Associazione, riguardanti in particolare per le potature, che sono state non solo ampiamente effettuate, ma anche in maniera eccessiva, con veri e propri sfoltimenti inopinati delle chiome, non

 

 

più compatti ombrelli, ma rarefatte composizione di rami penetrati dal sole e sparuti pennacchi. Ma ciò che conta, pur ben più costose delle cure, hanno indebolito la loro capacità di sopravvivenza.

 

Con la pubblicazione delle Linee Guida approvate dal Comitato Fitosanitario nazionale, nel febbraio 23, si palesa ancora di più evidente la inopportunità e pericolosità delle potature, laddove vengono reiterate in maniera assai rigorosa le misure da adottare per il trattamento del materiale di risulta delle potature stesse, che vengono considerate un pericolosissimo veicolo di diffusione del parassita.

Tanto da prevedere autorizzazioni specifiche e regole rigidissime di prevenzione per la movimentazione del materiale, dei mezzi e delle stesse persone addette. Disposizioni che fanno ben capire come, ad ogni potatura, corrisponda un pericolo di ulteriore diffusione del parassita e dei danni che provoca.

 

Le asserzioni del CREA avvalorano anche gli allarmi dei casi di pini non migliorati in caso di cure Fertinyect. Che si giovano di prezzi più bassi poiché richiedono meno manodopera.

 

Avvalorano infine gli appelli a continuare le cure per tutto il tempo dell’anno, quando il tempo sia mite.

 

Italia Nostra che vede nella perdita dei pini un drammatico decadimento del paesaggio urbano, privato di un bene naturale ed anche culturale, essenziali alla identità della Capitale, aveva molto apprezzato la prontezza con la quale la Giunta Gualtieri, aveva affrontato di petto il problema delle cure.

Da quando nel 2017/18 la Toumeyella e’ comparsa a Roma e’ stata la prima Giunta a stanziare dai 6 agli 8 milioni di euro, lo scorso anno, ed a istituire una Commissione di controllo con La Regione, l’Ordine degli agronomi ed il CREA.

 

Non ci spieghiamo perché poi nella gestione di questo anno di cure le cose non siano andate nel migliore dei modi e non secondo le aspettative della cittadinanza interessata.

Noi continuiamo a credere che la le cure possano salvare il patrimonio dei pini Romani.

Confidiamo che la Giunta e l’Assessore intervengano per cambiare.

 

Siamo convinti che una operazione così diffusa nel territorio e massiva non possa avere successo senza un Commissario ad hoc, come e’ stato fatto per le vaccinazioni anticovid a livello nazionale e per la salute dei cittadini.

 

E auspichiamo che con detta nomina la Amministrazione comunale stabilisca un canale diretto con i cittadini invitandoli a segnalare tutti i comportamenti delle ditte appaltatrici che non sembrino corretti, alla luce di quanto affermato dal CREA.

Questo dialogo e questa collaborazione sarà consentita solo con la digitalizzazione di tutti gli individui per poter conoscere all’ istante sorte e vicende di ciascun pino.

L’ arrivo della primavera e’ vicino. Rimaniamo in attesa di provvedimenti immediati nel senso auspicato.

 

Il Consiglio Direttivo di Italia Nostra Roma