LA PROVINCIALE, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

LA PROVINCIALE, RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA

LA PROVINCIALE (THE WAYWARD WIFE)

Director: Mario Soldati
Production: Electra Compagnia Cinematografica
Running Time: 113’
Language: Italian
Country: Italy
Year: 1953
Main Cast: Gina Lollobrigida, Gabriele Ferzetti, Alda Mangini, Franco Interlenghi, Nanda Primavera, Marilyn Buferd, Barbara Berg, Alfredo Carpegna, Vernon Jarrat, Gianni Luda, Anna Maria Sandri, Milko Skofic, Rina Franchetti, Renato Baldini
Screenplay: Giorgio Bassani, Sandro De Feo, Jean Ferry, Mario Soldati
Cinematographer: G.R. Aldo [Aldo Graziati], Domenico Scala
Editor: Leo Catozzo
Production Designer: Flavio Mogherini
Costume Designer: Veniero Colasanti
Music: Franco Mannino
Sound: Eraldo Giordani
Restoration: CSC – Cineteca Nazionale, in collaboration with Compass Film
Form the same-named novel by: Alberto Moravia
Laboratory: CSC – Cineteca Nazionale Digital lab

 

Recensione di Rossella Pozza: Mario Soldati considera questo essere uno dei suoi migliori film. A ragione. Tratto da un racconto di Alberto Moravia, è uno dei pochi film in cui Gina Lollobrigida è la protagonista assoluta. Un film poco visto e, quindi, poco conosciuto. Rivive sul grande schermo grazie ad uno straordinario restauro a cura della Cineteca Nazionale, il cui conservatore, Alberto Anile, ha voluto creare, all’interno del Centro Sperimentale di Cinematografia, un proprio vero laboratorio di restauro, dotato delle migliori tecnologie disponibili. E grazie alla proposizione al grande pubblico in occasione della cerimonia di pre-apertura della 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, alla presenza del Ministro per la Cultura, Gennaro Sangiuliano. Un film che parte con qualche incertezza, qualche scena che ha il suono di moneta falsa, per crescere piano piano, ma imperiosamente. Con una narrazione avvincente, grazie anche al sapiente dosaggio di alcuni elementi filmici che tengono lo spettatore in sospensione, sino al disvelamento, come il padre segreto della protagonista, oppure il bracciale d’oro. E con scelte di sceneggiatura di assoluta modernità per l’epoca. Di grande originalità ed anticipatrici di tecniche cinematografiche che avrebbero in seguito fatto scuola.  Come il commento musicale esclusivamente diegetico, affidato ad un pianoforte di una vicina di casa. E come, ancor di più, la riproposizione di una stessa scena, ripresa da punti di vista diversi, come espediente di montaggio di spostamento dei piani narrativi. Che sarà ripreso in seguito dal grande Akira Kurosawa, nel celeberrimo Rashomon. Regia inventiva e solida, direzione degli attori superlativa con un a Gina Lollobrida splendida e bravissima, costruzione drammaturgica precisissima, alternanza dei piani temporali d’avanguardia.  

Curiosità: il montaggio fu curato dal mitico Leo Catozzo di Santa Marinella, l’inventore della omonima pressa per il montaggio automatico degli spezzoni di pellicola, adottata in tutto il mondo.

Valutazione sintetica: 8