ANNA, recensione di Catello Masullo

ANNA, recensione di Catello Masullo

(credits e sinossi da https://www.giornatedegliautori.com/program/anna/)

Notti Veneziane

ANNA

di Marco Amenta

Italia, Francia, 2023, 119′, colore

Sceneggiatura: Anna Mittone, Niccolò Stazzi, Marco Amenta, con la collaborazione di Tania Pedroni

08 SETTEMBRE 13:30 – Sala Laguna
V.O. IT

fotografia
Giovanni Lorusso
montaggio
Aline Hervè

musica
Giulia Mazzoni
suono
Pierre-Yves Lavoué
scenografia
Maria Teresa Padula
costumi
Salvatore Aresu

interpreti
Rose Aste (Anna)
Daniele Monachella
(avvocato Rossini)
Marco Zucca (Ruggero)

produttrice
Simonetta Amenta
co-produttore
Antoine de Clermont-Tonnerre
produzione
Eurofilm
con Rai Cinema
co-produzione
Mact Productions
con il contributo di
MiC – DGCA
Media Europa Creativa
Eurimages
Regione Sardegna
Sardegna Film Commission
Région Île-de-France
in associazione con
Videa Next Station
Inthelfilm

ufficio stampa italiano
REGGI&SPIZZICHINO Communication
Maya Reggi
Raffaella Spizzichino
Carlo Dutto
info@reggiespizzichino.com

www.reggiespizzichino.com

Sinossi: Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, Anna vive al ritmo del respiro della terra. Una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima. Le esperienze difficili che ha attraversato l’hanno segnata, ma non piegata. E oggi Anna è una donna libera che non vuole più avere paura. Nell’angolo remoto dell’isola dove gestisce la piccola fattoria che era del padre, il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Anna con la sua energia erotica e il suo coraggioso rifiuto delle convenzioni ha la potenza di una mina pronta a esplodere. Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla. Salvare la bellezza e preservare la sua libertà si fondono nella battaglia di Anna, imponendole scelte difficili e rinunce dolorose. Perché niente può comprare il rispetto di sé stessi e delle proprie convinzioni.

Note di regia

«Ispirata a una vicenda accaduta in Sardegna qualche anno fa, Anna è una storia di resistenza contro il potere. Il potere spregiudicato di un capitalismo cieco pronto a distruggere tutto, si rispecchia nel potere di una società maschilista e prevaricatrice. E combattendo l’una, la protagonista combatte anche l’altra. La lotta per la sua salvezza personale diventa, malgrado lei, e senza alcuna ideologia, una battaglia per la difesa dell’ambiente e una feroce resistenza alla violenza e al maschilismo. Anna è una donna che non vuole abbassare la testa e combatte per non essere schiacciata, non vuole essere una vittima ma non è nemmeno un’eroina. Per me era importante tratteggiare il ritratto di una donna reale, piena di difetti e fragilità lontano da ogni stereotipo». [Marco Amenta]

Nato a Palermo, Marco Amenta inizia come fotoreporter, con reportage sulla Mafia, e come inviato di guerra in Bosnia. Le sue foto vengono pubblicate come «foto dell’anno» su «Libération» e «Max». Consegue poi la laurea in Cinema all’Université Paris 8. Dirige il suo primo documentario nel 1997, Diario di una siciliana ribelle. Il film vince numerosi premi internazionali ed è trasmesso da una trentina di televisioni internazionali. Nel 2005 gira Il fantasma di Corleone. Quattro anni dopo, realizza il suo primo lungometraggio di finzione, La siciliana ribelle, che ottiene molti riconoscimenti in tutto il mondo e due nomination ai David di Donatello (tra cui Miglior regista esordiente) e ai Nastri d’Argento. Tra il 2014 e il 2016 firma i documentari Silvio Mon Amour e Magic Island. Con quest’ultimo, riceve un’altra nomination ai David. Nel 2018 è la volta di The Lone Girl, in concorso al Biografilm Festival. Torna al lungometraggio di finzione nel 2021 con Tra le onde, in concorso al BIF&ST e al RIFF.

2023 Anna
2021 Tra le onde
2018 The Lone Girl (doc)
2016 Magic Island (doc)
2014 Silvio Mon Amour (doc)
2009 La siciliana ribelle
2005 Il fantasma di Corleone (doc)
1997 Diario di una siciliana ribelle (doc)

Recensione di Catello Masullo: Marco Amenta ama le storie di donne ribelli. Ha esordito al cinema con il documentario “Diario di una siciliana ribelle”, nel ’97, ed il suo primo lungometraggio di finzione, del 2009, è, ancora, “La Siciliana Ribelle”. Il suo ultimo film, “Anna”, presentato alla Mostra di Venezia, nella sezione off della Giornate degli Autori, “Notti Veneziane”, ha ancora come protagonista una giovane ribelle. Si potrebbe dire che è passato da una siciliana ribelle, ad una sarda ribelle… la predilezione per questi soggetti, gli deriva, probabilmente, sin dalla sua più tenera età. Mi ha infatti personalmente confessato che la sua prima baby sitter, a Palermo, sua città di nascita, è stata la prima siciliana ad aver denunciato il padre, un atto di coraggio e di ribellione che le aveva procurato un severo ostracismo nella sua comunità. E che avrebbe pagato a carissimo prezzo, non fosse stato per la grande ampiezza di vedute dei genitori di Marco Amenta che l’assunsero e, così, la salvarono. “Anna” è ispirato ad una storia vera. Quella di Ovidio Marras, che è stato protagonista di una dura battaglia per salvare dalla aggressione dei maggiori immobiliaristi italiani i suoi ovili e per la salvaguardia del golfo di Capo Teulada. Le impugnative legali sono state vittoriose a tutti i livelli, anche grazie al concreto appoggio di Italia Nostra. Non sorprende quindi che la stessa storica associazione per la tutela del territorio e del paesaggio, Italia Nostra, abbia sponsorizzato e seguito il film anche al suo debutto veneziano, con la presenza di una folta delegazione della Sezione di Venezia, cui si è unita una delegazione della Sezione di Roma. La consigliera Nazionale Lidia Fersuoch, alla Mostra ha dichiarato: “il film parla di un’altra violenza (oltre quella fisica sulla protagonista, ndr.). Sul territorio. È una storia vera. Di un pastore Ovidio Marras che si è svegliato un giorno con questo scenario. è riuscito a vincere avendo il comune contro, e il fior fiore degli immobiliaristi italiani. Anche contro le persone che avevano vissuto accanto a lui. Ovidio è riuscito a vincere anche grazie ad Italia Nostra che ha fatto ricorso, anche in cassazione. Il territorio di Ovidio Marras è capo Malfatano, che in arabo significa “capo della speranza”. Un luogo simbolo della speranza, e continuiamo a sperare di vincere anche altrove”.  “Anna” è un film potente, di grande impatto emotivo. Il regista insegue la sua protagonista con una macchina che le sta sempre addosso, che segue il suo respiro. Impersonata magnificamente da Rose Aste, una attrice forte, aspra fino alla respingenza, ma di una avvolgente ed inconsapevole sensualità. Capace di esprimere una immensa rabbia e delusione, un dolore intenso. Che si traducono in una forza indomita ed inossidabile. Il film, che ha guadagnato la menzione speciale al tradizionale premio Fedic della Mostra, incredibilmente non ha ancora una distribuzione italiana. Forse un meritato passa parola e l’aiuto di Italia Nostra potranno portare questa storia esemplare sui grandi schermi italiani, come merita.

 

Valutazione sintetica: 7.5