G.I. Joe – La nascita dei Cobra, recensione di Riccardo Rosati

G.I. Joe La nascita dei Cobra

 

Genere: azione

Nazione: USA

Anno produzione: 2009

Durata: 118′

Regia: Stephen Sommers

Cast: Channing Tatum, Marlon Wayans, Christopher Eccleston, Joseph Gordon-Levitt, Sienna Miller, Dennis Quaid, Arnold Vosloo

Sceneggiatura: Paul Lovett & David Elliot

Produzione: Paramount Pictures/Hasbro

Distribuzione: Universal Pictures Italia

 

 

 

 

 

 

Quando tutti si fermano, cominciamo noi!

Dalle montagne centroasiatiche, ai deserti egiziani, attraverso le affollate strade di Parigi fino ai ghiacci del Polo Nord, la squadra di ultra-professionisti nota come G.I. Joe si lancia in una avventura senza sosta, in cui la tecnologia di ultima generazione e il più sofisticato equipaggiamento militare saranno impiegati per combattere il pericoloso trafficante d’armi Destro. Costui intende  vendicare con un autentico genocidio la punizione inflitta a un suo lontano e malvagio antenato. Per evitare che il mondo venga messo in ginocchio, i G.I. Joe avranno però bisogno di forze nuove, impavide e pronte a saldare i conti con il proprio passato.

 

Un piacevole fumettone

Se Transformers 2 La vendetta del caduto (“Transformers. Revenge of the Fallen”, sempre del 2009) si conferma come uno dei film più sciocchi e filo-militaristi degli ultimi tempi, la pellicola di Stephen Sommers sorprende invece per una visione non mimetica della realtà, attenuando così di molto l’immancabile vocazione bellicistica in voga nel cinema di oggi. Il tono totalmente fumettistico del film permette alla narrazione di svincolarsi con una certa rapidità da ogni “trappola” di tipo politico, attestandosi come un piacevole prodotto di pura azione, in cui – altra sostanziale differenza con il succitato pessimo film di Michael Bay – non sono i combattimenti al centro della storia, ma l’azione e la tecnologia. Un aspetto di G.I. Joe La nascita dei Cobra (“G.I. Joe: The Rise of Cobra”) che permette al pubblico di non prendere mai davvero “per buono” né moralmente valido quello che viene proiettato in sala è anche dovuto alla natura romanzesca dei cattivi, i quali sanno molto di antieroi da novella dì avventura trasportati nella nostra epoca.

 

Questo film si ricollega bene alla sua matrice, ovvero a quei giocattoli che nei lontani anni ’60 la Hasbro introdusse con successo sul mercato dei prodotti per ragazzi. D’allora sono stati creati centinaia di action figure, una serie animata e infine questa pellicola. La regia di Sommers è coerente e pulita, regalando allo spettatore una narrazione ordinata, cosa ormai rara in questo genere di opere. La storia è decisamente accattivante e piacevole, scorrendo via senza mai risultare ripetitiva o noiosa.

 

Una considerazione a parte merita la “versione mora” della attrice americana, ma cresciuta in Inghilterra, Sienna Miller. Il suo è un personaggio riuscito principalmente grazie alla sua prorompente sensualità, che risulta sempre meno facile da celare sotto la ingannevole apparenza della biondina della porta accanto con cui ha debuttato nel cinema.

Riccardo Rosati