JAWHARA INSHA’ ALLAH FESTIVAL TULIPANI DI SERA NERA 2025 RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

JAWHARA INSHA’ ALLAH FESTIVAL TULIPANI DI SERA NERA 2025 RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

TITOLO JAWHARA INSHA’ ALLAH

DURATA 56’

DATA DI REALIZZAZIONE 2024

REGIA ARIANNA PROIEETTI MANCINI, CLAUDIA PAOLA SAGONA

GENERE DOCUMENTARIO

PRODUZIONE ARIANNA PROIETTI MANCINI, CLAUDIA PAOLA SAGONA

PRODUTTORE INDIPENDENTE

NAZIONALITÀ PRODUTTORE ITALIANA

REGIONE DEL DOCUMENTARIO LAZIO, LOMBARDIA

OPERA PRIMA Sì

LINGUA ORIGINALE ITALIANO

COLORE COLORI

SOGGETTO ARIANNA PROIETTI MANCINI

BLOCCO TEMATICO STEREOTIPI DI GENERE

SINOSSI Un viaggio alla scoperta del conflitto tra emancipazione e tradizione legato al patriarcato. L’incontro delle registe con Loubna e con la sua comunità Islamica scatenerà riflessioni e paragoni su religione, società e ruolo delle donne.

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Il titolo del film significa: “Un Gioiello per volontà di Dio”, la donna vista come oggetto preziosissimo, da proteggere. Le due registe viaggiano ponendosi e ponendo tanti interrogativi sul ruolo della donna nel mondo islamico, ed in particolare nel mondo degli islamici che vivono e lavorano in Italia. L’inchiesta è di grande interesse sociologico, antropologico, filosofico, sociale. Tra i tanti punti di domanda, meritano una citazione i seguenti:     

Decostruire non so quanto sia fattibile. È più semplice demolire tutto ciò che è diverso da noi.

Nella vita non ci dovrebbe essere difesa, perché non ci dovrebbe essere attacco.

Gli uomini pensano di sapere cosa rende felice una donna, ma si dimenticano semplicemente di chiederglielo.

Sembra che siano le convinzioni a guidarci nella nostra vita. E invece sono certa che sono le paure ad aver guidato l’umanità.

Quando arrivavamo al fondo delle cose, la loro risposta era sempre la stessa: “perché lo ha detto Dio”. … Avrei voluto dirgli: “non pensi mai che le religioni siano state scritte dall’uomo, dal maschio, e per questo concentra tutto il potere nelle mani dell’uomo?”. Alla fine del viaggio non ci sono risposte. Forse speranze, in una possibile strada verso l’emancipazione che sia meno conflittuale possibile, che non richieda una dichiarazione di guerra. VALUTAZIONE SINTETICA: 7