VERMIGLIO, recensione di Andrea Bacchi

Foto di Andrea Bacchi, da sx: Paola Casella e Catello Masullo (SNCCI)

VERMIGLIO

Il film tratta di una comunità montana, ambientato all’epoca della II guerra mondiale,  e dei rapporti con dei soldati. Chi li considera dei figli e cerca di proteggerli, chi andrebbe in paese a denunciarli  come disertori, chi  non gli offre il vino alla festa patronale e chi si innamora di uno dei “disertori”, come una donna dell’epoca che pensa a maritarsi con lo stesso . Avvenuto il matrimonio e finita la guerra, il marito viene indotto dal suocero a tornare al suo paese in Sicilia, per informare la sua famiglia che è ancora vivo, lasciando la sua sposa con un figlio da accutire: Non ricevendo più notizie dal marito, la giovane madre parte a sua volta per la Sicilia, per scoprire   la verità.
Intervento della critica cinematografica (SNCCI) Paola Casella
Il film è del genere o se ne rifà ad Ermanno Olmi. I personaggi principali, non ci sono protagonisti, sono tutti al femminile, quasi fosse una proiezione del pensiero della regista nel film. Nel film non ci sono scene che riportano azioni cattive. Nessun personaggio ha connotati spiccatamente negativi.