Follemente, Paolo Genovese, recensione di Riccardo Favara Pedarsi

Burnout, Bali e altre scuse per non pubblicare video.

Hey, ciao!
Sono in partenza per Bali tra qualche giorno. Biglietti presi 5 giorni fa, nella maniera più improvvisata di sempre.
Vado a Bali per conoscere Ali Abdaal – sì, quello per colpa del quale (o grazie al quale?) mi ritrovo a fare video su YouTube. E poi oh, scendi fino a lì, che fai non t’allunghi un paio di settimane? Pare brutto poi.
È stato un periodo strano, ve lo confesso. Negli ultimi 4 mesi ho pubblicato pochissimi video e, se non ve ne siete accorti, probabilmente è perché l’algoritmo di YouTube ha già deciso di dimenticarsi di me. A fine mese dovrò anche cambiare ambulatorio, quindi la situazione lavorativa si complicherà ulteriormente. Ma per le prossime due settimane cercherò di non pensarci.
La verità è che credo di aver raggiunto quello stato di rifiuto, procrastinazione, ottime scuse e necessità di rilassarsi che molti chiamano burn out. Quello stato dove la tensione, la paura, l’indecisione e gli imprevisti della vita ti portano a frenare, ridimensionare, rallentare. Ti costringono a riascoltarti.
E qui viene la riflessione che mi gira in testa: esiste davvero un punto di equilibrio tra produttività e sostenibilità? Quel sacro graal dove sei produttivo ma non ti bruci? Io credo sia un po’ come la ricerca della felicità: più la cerchi direttamente e più ti sfugge. Forse l’unica cosa che possiamo fare è raffinare un sistema di continui aggiustamenti che ci mantenga il più possibile in equilibrio, ma senza illuderci che sia uno stato che possiamo mantenere in maniera permanente.
Se volete aiutarmi in questo momento di reset, rispondete a questa mail e ditemi: quando voi vi sentite in burn out, cosa vi aiuta davvero a ripartire? Non ditemi le cose sentite in giro, le conosco tutte v’assicuro: sono interessato a quello che funziona per voi davvero, nella pratica.
Alla prossima settimana, bella!
Riccardo
P.S.: Vi scriverò da Bali se l’ispirazione (e il wifi) me lo permetteranno.

❤️ Le cose che ho amato di più:

📽️ Film – Follemente, Paolo Genovese
Ho una confessione da fare: seguo molto poco musica e cinema italiani. E’ che parto scettico, lo ammetto. Quindi è sempre bello smentirsi e rimanere piacevolmente sorpresi nello scoprire film come questo Follemente, di Paolo Genovese. Non credo di offendere l’autore dicendo che è un Inside Out per adulti, interamente ambientato in una serata dove Piero (Edoardo Leo) va a cena a casa di Lara (Pilar Fogliati) e tutta la loro serata viene al tempo stesso generata ma anche commentata dalle personalità, archetipi, moltitudini (chiamateli come volete) che vivono nella loro testa. Anche questi, intepretati da un cast di tutto rispetto. Come il cartone della Pixar, anche questo riesce a saltare di continuo dal serio al faceto, dalla risata alla riflessione, dall’intrattenimento all’educazione con un ritmo sempre ben mantenuto e che ti porta in un soffio fino alla fine.
📺 Video – LA MIA PRIMA ULTRATRAIL | X-TERRA Dolomiti di Brenta Trail 2025
Probabilmente qualche tempo fa avrei completamente ignorato questo video. E invece stavolta sono stato 16 minuti incollato a vedere questo matto che si porta a casa 64 km di corsa con 4800 m di dislivello attivo in meno di 11 ore. Il tutto vloggandosi da solo. Wow. Forse questi ultimi 10 anni di vita in Trentino e il cambiamento salutista che sto affrontando negli ultimi 2 anni della mia vita c’entrano qualcosa. O forse è Gianni che è stato veramente bravo, sia nella sua impresa, sia nel tirarci fuori questo video che ci regala tra le altre cose degli scorci meravigliosi sulle montagne del Brenta.

🎬 Il mio video di questa settimana:

Anche ‘sta settimana problemi tecnici: avevo girato un video in cui raccontavo la mia esperienza con semaglutide, volevo pubblicarlo prima di scendere a Bali.
Ma mi ritrovo in mano 36 minuti di girato fuori fuoco, perché la fotocamera non ha tenuto il punto di fuoco che le avevo dato. Alla grande 🙌
(Forse è ora che mi compri un monitor spia)

✍️ Citazione della settimana:

Per conoscere davvero qualcosa non basta leggerlo su un libro. Finché non le mettiamo in pratica, le idee restano solo pensieri. E i pensieri sono fugaci e svaniscono rapidamente con il passare del tempo. Perché un’idea resti è necessario impegnarsi. Bisogna sporcarsi le mani e applicare ciò che conosciamo a un problema concreto.
 Il tuo secondo cervello, Tiago Forte