SHE un film documentario di Parsifal Reparato

AntropicAP.F.A. Films

Les Films d’oeil SauvageLuce Cinecittà

presentano

SHE

un film documentario di

Parsifal Reparato

 

Il documentario indipendente che sta sorprendendo i festival internazionali

Presentato in prima mondiale a Locarno, oggi a Ji.hlava, il più importante festival documentario dell’Europa centrale e orientale. Vincitore del premio al Miglior documentario al Festival di Adelaide, martedì 4 novembre la prima italiana in concorso al Festival dei Popoli

GUARDA IL TRAILER https://vimeo.com/1096851530

Italia, Francia, Vietnam, 75’

Premio Solinas – Miglior documentario per il cinema in collaborazione con Apollo 11

 Sta diventando un piccolo importante caso internazionale SHE, il film documentario di Parsifal Reparato, prodotto da AntropicAPFA Films, Les Films d’oeil Sauvage e Luce Cinecittà: presentato e applaudito in prima mondiale alla Semaine de la Critique del Festival di Locarno SHE sta riscuotendo un’ondata di interesse da differenti meridiani del globo. Il film di Reparato arriva oggi a Ji.hlava, il più importante festival per documentari dell’Europa centrale e orientale – una vera e propria accademia per il genere. Ed è fresco reduce dal premio per il Miglior documentario al Festival di Adelaide in Australia.

Mentre è programmata per martedì 4 novembre la prima italiana del film, in concorso in un’altra storica kermesse del cinema d’autore come il Festival dei Popoli di Firenze, giunto alla 66ma edizione.

SHE squarcia il velo di una contemporaneità abnorme e nascosta, raccontando il polo industriale dell’elettronica di Bac Ninh, in Vietnam, uno dei più grandi al mondo. Un cosmo in cui vivono e lavorano 100.000 persone, di cui l’80% della manodopera è composta da donne, governato da un sistema basato sullo sfruttamento intensivo delle vite, del sacrificio del tempo e delle soggettività delle operaie, sulla perdita della cognizione del tempo, dei bisogni, dei diritti.

Una condizione rappresentata attraverso l’anonimato di volti e corpi, e un dispositivo cinematografico di grande forza. Una condizione umana grave, toccante, gelida e reclamante calore, che non riguarda un altrove fantascientifico, anche se le immagini sembrano restituirlo. Ma parla di un presente in cui i robot che costruiamo sono già le persone che rischiamo di diventare.

SHE è un film sulla resistenza nascosta, sul diritto a esistere come persone, non solo come forza lavoro. Ma è anche una proposta: quella che le operaie hanno messo collettivamente in scena può essere l’inizio di una nuova storia.” — Parsifal Reparato

SHE – SINOSSI

SHE sono le voci e i corpi che compongono la narrazione del lavoro operaio nel parco industriale dell’elettronica di Bac Ninh, in Vietnam, uno dei più grandi al mondo.

Qui lavorano circa 100.000 persone. La manodopera di base è costituita per l’80% da donne che fanno turni di 12 ore, di giorno e di notte, con ritmi durissimi garantiti da una ferrea disciplina ed un controllo capillare, dentro e fuori dalle fabbriche.

SHE è donna, giovane, madre, figlia, sposa, single, migrante e stanziale: le protagoniste sono diverse ma legate dallo sfruttamento di ogni giorno, dall’incapacità di soddisfare i propri sogni e dalla fatica di coltivare legami e ambizioni.

SHE è un racconto corale, in cui i corpi delle operaie si rivelano pezzo dopo pezzo, attraverso gesti quotidiani e rari momenti di tempo libero, nell’anonimato che garantisce la libertà di raccontare le condizioni di lavoro e di sopravvivenza di ciascuna.

L’impossibilità di raccontare ciò che accade nella fabbrica diventa l’opportunità per dare vita ad un esperimento di messa in scena unico. All’interno di uno spazio simbolico, in una zona franca, le protagoniste si incontrano e mostrano ciò che quotidianamente si consuma nel silenzio della catena di montaggio.

Il confronto, il dialogo, la vicinanza tra di loro, impossibile nei tempi della vita reale scanditi dalla fabbrica, apre riflessioni a un’altra consapevolezza: il cerchio delle donne in fabbrica può essere un nuovo potente inizio.

DALLE NOTE DI REGIA

L’ossatura del documentario è costituita su tre livelli: 1) il sobborgo industriale, in cui abitano le operaie; 2) la famiglia di Tứ, in un remoto villaggio tra le montagne del nord del Vietnam, da cui emergono le contraddizioni che consumano le relazioni familiari delle operaie; 3) un laboratorio performativo segreto, in cui le operaie mettono in scena per 12 ore consecutive ciò che accade quotidianamente nei lunghissimi turni da 12 ore in fabbrica.

 

Le tute da lavoro diventano in questo laboratorio strumento per garantire l’anonimato e dettare la cifra stilistica del documentario. Lo spazio surreale, completamente nero ed i riferimenti simbolici alla fabbrica sono una denuncia esplicita contro l’impossibilità di guardare e raccontare cosa accade alla catena di montaggio.

Il limite della censura, imposto dalle grandi multinazionali, si trasforma così in uno strumento creativo per dare voce e visibilità a chi ogni giorno lavora, si consuma, si infortuna e a volte muore, vessato dai ritmi della iperproduttività imposta da un modello di progresso che non è sostenibile per nessun corpo umano.

Nel 2022 SHE ha ricevuto 3 premi al Sunny Side of the Doc (Miglior Global Issues Pitch, Movies that Matter, Impact Social Club), 2 premi a Visioni Incontra (BioToB, DocXChange) e ha vinto il Premio Solinas (Miglior Documentario); è stato selezionato per FIFDH 2023 a Ginevra, per costruire una campagna di impatto sociale mondiale sui diritti dei lavoratori.

SHE – credits

Regia Parsifal Reparato

Soggetto Michela Cerimele, Parsifal Reparato

Trattamento Michela Cerimele, Emma Ferulano, Parsifal Reparato

Musiche François Giesberger

Montaggio Alice RoffinengoArmando Ventriglia

Consulenza montaggio Lizi GelberAline Hervé

Fotografia Lorenzo Casadio Vannucci, Parsifal Reparato

Fonico Hoàng Thu Thuỷ

Produzione  AntropicALes Films de l’Oeil SauvageP.F.A. FilmsLuce Cinecittà

Con la partecipazione di: France Télévisions

In associazione con: Little Big Story

Con il supporto di: CNC, Ministero della Cultura DG Cinema, INPS Fondo PSMSAD, Impresa Formativa FSE 2014–2020, Taiwan Foundation for Democracy, CGIL, Région Provence-Alpes-Côte d’Azur

Lingua Originale: Vietnamita

PARSIFAL REPARATO

Regista, produttore, antropologo e giornalista. I suoi lavori sono sempre accompagnati da approfondite ricerche etnografiche ed una visione sensibile ai temi di giustizia sociale, diritti umani ed ecosostenibilità. Ha vissuto e condotto ricerca sui diritti dei lavoratori in Vietnam negli ultimi 12 anni.

FILMOGRAFIA:

– 2011, Mas allá de la Santería, 30’, sulla prevenzione dell’HIV e pratiche terapeutiche nella Santeria cubana.

– 2012, Villa villa Vigna 12’, su biodiversità e scelte di vita alternative alla città (premiato dal Ministero dell’Agricoltura).

– 2015, co-regia Rezeki, 45’, sui minatori d’oro e pietre preziose a Sumatra, progetto sostenuto da SEATIDE and Università di Milano Bicocca.

– 2015, Chikù, 7’, un premiato reportage edito su Repubblica TV, sull’omonimo ristorante italo-rom a Napoli.

– 2017, co-regia Underground Harvest, 54’, sulle miniere di Sumatra.

– 2017, Nimble fingers, 52’, sulle operaie vietnamite. È il documentario italiano prodotto nel 2017 più premiato nei festival internazionali.

– 2018, dirige l’unità italiana de El camino de Santiago, sulla sparizione e

la morte del giovane attivista argentino Santiago Maldonado, in Argentina.

– 2020, Il banditore, 14’, sull’arte come risposta alla malattia mentale.

Parsifal è anche giornalista free lance e ricercatore. Collabora con diverse riviste. Dal 2008 al 2013 ha pubblicato saggi sulle seconde generazione di immigrati a Roma. Il saggio “Integrazione della comunità Mandinga in un quartiere napoletano”, pubblicato dal Museo Casa de Africa a L’Avana, Cuba. La tesi “Esperienza di malattia e percorsi terapeutici nella Santeria cubana sull’HIV/aids. Una prospettiva di antropologia visiva”. Ha collaborato a diversi documentari internazionali distribuiti da diversi broadcaster, come RaiStoria, RaiDoc, Artè, FAO.

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