VENEZIA 76 : The Perfect Candidate (recensione di Catello Masullo)

The Perfect Candidate

VENEZIA 76 : RECENSIONE DI CATELLO MASULLO (28 agosto 2019)

(Credits e sinossi dal sito della Biennale)

 

CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE SORRISO DIVERSO VENEZIA 2019

The Perfect Candidate

Venezia 76 Concorso

Regia: Haifaa Al Mansour
Produzione: Razor Film Produktion (Gerhard Meixner, Roman Paul), Haifaa Al Mansour’s Establishment for Audiovisual Media (Haifaa Al Mansour)
Durata: 101’
Lingua: arabo
Paesi: Arabia Saudita, Germania
Interpreti: Mila Alzahrani, Dhay, Nourah Al Awad, Khalid Abdulrhim
Sceneggiatura: Haifaa Al Mansour, Brad Niemann
Fotografia: Patrick Orth
Montaggio: Andreas Wodraschke
Scenografia: Olivier Meidinger

Sinossi

La candidatura inaspettata di una giovane e determinata dottoressa saudita alle elezioni comunali sconvolge la sua famiglia e la comunità locale, che si misura con la difficoltà di accettare la prima candidata donna della città.

Commento della regista

The Perfect Candidate è incentrato sulla figura di una dottoressa saudita che, sfidando il sistema patriarcale, si candida alle elezioni del consiglio municipale con l’obiettivo di riparare la strada che conduce all’ospedale dove lavora. Attraverso il suo percorso, voglio mostrare una visione ottimista del ruolo che le donne saudite possono ricoprire nella società unitamente al contributo che possono dare nell’atto di forgiare il proprio destino. Voglio incoraggiare le donne saudite a cogliere un’opportunità e a liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolato così a lungo. Il cambiamento deve necessariamente essere sostenuto e guidato dalle persone che hanno particolarmente bisogno di miglioramenti e di maggiore mobilità nella vita quotidiana. Il significato sottinteso del film ruota attorno alla necessità di celebrare e rendere omaggio alle nostre profonde tradizioni culturali e artistiche e di lasciare che esse guidino gli sforzi necessari a promuovere il processo di sviluppo e di modernizzazione del Paese. Tutte le manifestazioni artistiche pubbliche sono state proibite nella fase moderna di sviluppo del Paese. Ma con la riapertura di sale da concerto, cinema e gallerie d’arte in tutto il Regno, è importante volgere nuovamente lo sguardo alla ricca storia artistica che abbiamo quasi perduto. Esiste musica bellissima e un ricco patrimonio di immagini che dobbiamo riportare in vita, restaurare e rafforzare all’interno della nostra società. Con l’apertura dei cinema e il permesso di guidare concesso alle donne del Regno voglio mostrare lo sforzo immenso che il cambiamento reale comporterà. Le donne avranno l’opportunità di contribuire e partecipare a una società che per generazioni intere le ha estromesse. La parte più difficile per le donne ora è guardare oltre le antiquate convenzioni sociali e i modesti obiettivi che si erano prefissate precedentemente, mandare in frantumi i tabù che le attanagliano e decidere di tracciare nuovi percorsi per se stesse e le loro figlie.

Produzione/Distribuzione

PRODUZIONE 1: Gerhard Meixner, Roman Paul – Razor Film Produktion GmbH
Oranienburger Str. 50
10117 – Berlin, Germany
Tel. 493084712280
frumpler@razor-film.de
rpaul@razor-film.de
gmeixner@razor-film.de
http://razor-film.de/en/

PRODUZIONE 2: Haifaa Al Mansour – Haifaa Al Mansour´s Establishment for Audiovisual Media
8494 Al Mubaraz
36342 – Al Mubarraz, Saudi Arabia
Tel. 966500340646
haifaa.almansour@gmail.com

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Michael Weber – The Match Factory GmbH
Domstrasse 60
50668 – Cologne, Germany
Tel. 49 221 539 709-0
michael.weber@matchfactory.de

DISTRIBUZIONE ITALIANA: Academy Two
Via Monte Zebio 9
00195 – Roma, Italy
Tel. 06 8416488
eddiebertozzi@academytwo.com
www.academytwo.com

UFFICIO STAMPA: WOLF Consultants
Gordon Spragg, Laurin Dietrich, Michael Arnon
Tel. +49 157 7474 9724
hello@wolf-con.com
www.wolf-con.com

RECENSIONE : Haifaa Al Mansour e’ diventata famosa nel panorama cinematografico mondiale in quanto prima regista donna in Arabia Saudita. Figlia del poeta Abdul Rahman Mansour, si è laureata in Lettere presso l’Università Americana del Cairo e ha completato un Master in Directing and Film Studies presso l’Università di Sydney. Le sue opere, a partire da corti superpremiati, hanno realizzato il miracolo di squarciare dei tabù, a cominciare dal muro di silenzio che circonda la vita reclusa delle donne saudite. Si e’ imposta alla ribalta internazionale con il suo film d’esordio, “La bicicletta verde”, premio CICAE, premio CinemAvvenire come miglior film-il cerchio non è rotondo (cinema per la pace e la ricchezza delle diversità) e interfilm Award for Promoting Interreligious Dialogue alla 69ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione ‘Orizzonti’. Molta attesa, quindi, per questa sua opera seconda. Che e’ testimonianza della maturazione della sua tecnica espressiva. Che porta l’asticella sempre un po’ più in alto nella sua missione per il faticoso percorso del riconoscimento dei diritti delle donne nel suo paese. Dove sono oggetto di pesanti discriminazioni e diffidenze sociali. Un esempio per tutti, nel film, un grave infortunato, che rischia la vita, accetta in extremis di essere operato da un medico donna, solo a patto che venga anestetizzato prima che la donna lo tocchi… Film di alto valore sociologico ed antropologico. Che apre ampi squarci su una società chiusa e misteriosa. Densa di contraddizioni. Dove ogni libertà femminile, ogni sottrazione al regime di oppressione, e‘ frutto di dure battaglie. Fatte anche a colpi di youtube. Dove si trova di tutto, da come si realizza una pietanza in cucina, a come organizzare una campagna elettorale. Da non perdere.

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 7.5