VENEZIA 76 : ATLANTIS (recensione di Catello Masullo)

ATLANTIS

VENEZIA 76 : RECENSIONE di Catello Masullo (4 sett 19)

(Credits e sinossi dal sito della Biennale)

 

ATLANTIS

Orizzonti

Regia: Valentyn Vasyanovych
Produzione: Garmata Film Studios (Valentyn Vasyanovych, Iya Myslytska), Limelite (Vladimir Yatsenko)
Durata: 106’
Lingua: ucraino
Paesi: Ucraina
Interpreti: Andriy Rymaruk, Liudmyla Bileka, Vasyl Antoniak
Sceneggiatura: Valentyn Vasyanovych
Fotografia: Valentyn Vasyanovych
Montaggio: Valentyn Vasyanovych
Scenografia: Vlad Odudenko
Costumi: Karoline Sheremeta
Suono: Sergiy Stepanskiy

SINOSSI

Ucraina orientale, in un futuro molto prossimo. Un deserto inadatto alla presenza umana. Sergeij, un ex soldato che soffre di stress post- traumatico, non riesce ad adattarsi alla sua nuova realtà: una vita a pezzi, un Paese in rovina. Quando la fonderia in cui lavora chiude definitivamente, Sergeij trova un modo inaspettato di cavarsela, unendosi alla missione volontaria del Tulipano Nero, specializzata nel recuperare cadaveri di guerra. Lavorando accanto a Katya, capisce che un futuro migliore è possibile. Imparerà a vivere senza la guerra e ad accettarsi per quello che è?

COMMENTO DEL REGISTA

Atlantis è una spiegazione estremamente precisa degli effetti della guerra tra Ucraina e Russia. Il maggior problema del Donbas non è il declino economico, ma la catastrofe ecologica. Centinaia di miniere da cui un tempo veniva pompata l’acqua sono oggi abbandonate e allagate. Da qui l’acqua avvelenata penetra nei pozzi e nei fiumi. Tra qualche anno, non ci sarà più acqua potabile in questa regione, e il Donbas si trasformerà in un deserto senza vita come Chernobyl. Sergeij torna a casa dopo la guerra, vuole superare il trauma e vivere una vita piena. Per ripensare ai cambiamenti che gli sono capitati, si unisce ai volontari che si occupano di recuperare i corpi dei soldati morti. Dissotterrando i cadaveri di questi soldati, supera il suo trauma psicologico e trova la forza di continuare a vivere. Il risultato di questo percorso è il riavvicinamento di Sergeij alla stessa guerra traumatica di Katya. La guerra nell’Ucraina orientale è il tema che sento più urgente e acuto. Un disastro ecologico, che la guerra ha già causato.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Valentyn Vasyanovych,Iya Myslytska – Garmata Film Studios
46/48 Shovkovychna str.
01004 – Kyiv,Ukraine
Tel.+ 380 97 2223710
vasyanovych@ukr.net

PRODUZIONE 2: Vladimir Yatsenko- Limelite
Reytarska 31/16, ap. 40
0103- Kyiv,Ukraine
vladimir@limelite.co
Tel. +380 673837508
http://www.limelite.co

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Martin Gondre – Best Friend Forever
Rue du Geometre 10
1080- Brussels, Belgium
Tel.+ 33 672232718
martin@bffsales.eu
www.bestfriendforever.be

UFFICIO STAMPA: Barbara Van Lombeek, Marie-France Dupagne, Julie Vanderhaeghen – THE PR FACTORY
Tel. +32 486 54 64 80; +32 477 62 67 70; +32 473 37 38 07
barbara@theprfactory.com
mariefrance@theprfactory.com
julie@theprfactory.com
https://www.theprfactory.com/
https://www.facebook.com/theprfactorypublicity/

 

RECENSIONE : Immagini di grande impatto quello del ritrovamento dei cadaveri e la loro classificazione e minuziosa descrizione. Effettuata da veri anatomopatologi (non sono attori). La insistenza di lunghi piani sequenza su queste operazioni e’ la spina dorsale del film. Ed e’ quella che resta fissa nella memoria. A volte appare esagerata la durata di queste inquadrature a macchina fissa, come quella del bagno del protagonista in una grande benna da escavatore, i dettagli della cui preparazione (svolgimento della manichetta dalla autocisterna, apertura del rubinetto per riempire la benna, ritorno alla autocisterna per aumentare la pressione nella manichetta, posa di legna sotto la benna, accensione della legna per rendere l’acqua tiepida, immersione, abluzioni, ecc.), potevano essere risparmiate al pubblico. Resta comunque una testimonianza forte e necessaria, su una guerra ancora in atto, a 4 passi da casa nostra.

Curiosità, ho chiesto al regista : “il film comincia e poi finisce con immagini ai raggi  infrarossi che evidenziano il calore, con una struttura palindroma, forse a esemplificare che e’ con il calore umano che alla fine tutti i conflitti si risolvono? “. La risposta di Valentyn Vasyanovych :”ho usato questo metodo all’inizio del film per far vedere la morte e non la vita. Alla fine invece volevo far vedere la vita grazie al calore dei corpi umani.”

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 7/10