VENEZIA 76 : HAVA, MARYAM, AYESHA (recensione di Rossella Pozza)

HAVA, MARYAM, AYESHA

VENEZIA 76 : RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA (5 settembre 2019 )

CANDIDATO AL PREMIO DI CRITICA SOCIALE SORRISO DIVERSO VENEZIA 2019

(credits e sinossi dal sito della Biennale)

HAVA, MARYAM, AYESHA

Orizzonti

Regia: Sahraa Karimi
Produzione: Noori Pictures (Katayoon Shahabi), Sahraa Karimi
Durata: 86’
Lingua: farsi, dari
Paesi: Afghanistan
Interpreti: Arezoo Ariapoor, Fereshta Afshar, Hasiba Ebrahimi
Sceneggiatura: Sahraa Karimi, Sami Hasib Nabizada
Fotografia: Behrouz Badrouj
Montaggio: Mastaneh Mohajer
Scenografia: Sakineh Gholamali
Costumi: Sakineh Gholamali
Musica: Saba Nedaei, Ali Tavakoli
Suono: Asqar Abgoon, Mohammad Reza Delpak
Effetti visivi: Roashana Studio

SINOSSI

Sinossi

Tre donne afgane di diversa estrazione sociale, residenti a Kabul, devono affrontare una grande sfida nelle loro vite. Hava, una donna legata alle tradizioni, incinta, della quale non importa niente a nessuno, vive con i suoceri. La sua unica gioia consiste nel parlare con il bambino che ha in grembo. Maryam, una colta giornalista televisiva, sta per divorziare dal marito infedele, il quale scopre che è incinta. Ayesha, una ragazza di diciotto anni, accetta di sposare il cugino, poiché il ragazzo che l’ha messa incinta è scomparso dopo aver saputo della sua gravidanza. Deve pertanto trovare un dottore per abortire e ritrovare la verginità. Per la prima volta, ciascuna di loro deve risolvere il proprio problema da sola.

COMMENTO DELLA REGISTA

Commento del regista

Essendo una regista donna originaria dell’Afghanistan, mi sono ripromessa di raccontare le storie delle mie connazionali che cercano di cambiare la propria vita all’interno di una società tradizionale. Viaggiando in diverse città e villaggi afgani, ho raccolto dal profondo del Paese storie vere di donne come Hava, Maryam e Ayesha. Hava è il prototipo della casalinga afgana, Maryam è una donna colta, un’intellettuale, e Ayesha è un’adolescente della classe media. Tutte stanno tentando di non arrendersi alla società patriarcale che è stata loro imposta. Le decisioni che prendono sono una forma di resistenza a una vita pre-determinata. Il mio obiettivo è quello di raccontare le vite di donne che per molti anni non hanno avuto voce e ora sono pronte a cambiare il proprio destino.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Katayoon Shahabi – Noori Pictures
84, Avenue de la République
75011 – Paris, France
Tel. +33 676418967
katysh.01@gmail.com
http://www.nooripictures.com

PRODUZIONE 2: Sahraa Karimi
House # 1, Rahimi Plaza, Flower Street, Share-Naw
0000 – Kabul, Afghanistan
Tel. 0093795522569
sahraakarimi@gmail.com

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Shahabi Katayoon – Noori Pictures
84, Avenue de la République
75011 – Paris, France
Tel. +33676418967
katysh.01@gmail.com
http://www.nooripictures.com

UFFICIO STAMPA: Laurent Boye – Jazo PR
923 Cole Ave
90038 – Los Angeles, CA, United States
Tel. 0013102207239
laurent@jazopr.com

 

RECENSIONE : Un film girato in Afghanistan e’ già cosa rara. Diretto da una regista afghana di sesso femminile, e’ cosa ancora più rara, se non singolare. La società afghana, e la sua cultura tradizionale, sono soliti avere una considerazione delle donne molto lontana dalla parità di diritti e di opportunità. E’ quindi di grande interesse questo film. Che , attraverso il racconto di tre donne, molto diverse l’una dalle altre, ci fornisce uno spaccato di questa società di cui si sa davvero poco. Dal momento che i media ce ne parlano solo in occasione di gravissimi attentati terroristici, che sono diventati sempre più frequenti (e, quindi, fanno sempre meno notizia). L’occhio documentaristico della regista ci immerge nella terribile condizione femminile, mostrandoci donne che vivono in condizioni di vera schiavitù. E di altre donne che cercano di ribellarsi alle tradizioni, ai matrimoni imposti, alla negazione dei più elementari diritti . Molto interessante.

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 7,5/10