VENEZIA 76 : OM DET OÄNDLIGA (SULL’INFINITO) (recensione di Rossella Pozza)

OM DET OÄNDLIGA

VENEZIA 76 : RECENSIONE di Rossella Pozza (3 settembre 19)

 

(Credits e sinossi dal sito della Biennale)

OM DET OÄNDLIGA (SULL’INFINITO)

Venezia 76 Concorso

Regia: Roy Andersson
Produzione: Roy Andersson Film Produktion (Pernilla Sandström, Johan Carlsson), Essential Films (Philippe Bober), 4 1⁄2 Fiksjon (Håkon Øverås)
Durata: 76’
Lingua: svedese
Paesi: Svezia, Germania, Norvegia
Interpreti: Jan-Eje Ferling, Martin Serner, Bengt Bergius, Tatiana Delaunay, Anders Hellström, Thore Flygel
Sceneggiatura: Roy Andersson
Fotografia: Gergely Pelos
Montaggio: Johan Carlsson, Kalle Boman, Roy Andersson
Scenografia: Studio 24
Costumi: Julia Tegström, Isabel Sjöstrand, Sandra Parment
Suono: Robert Hefter

SINOSSI

Una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità. Trasportati in un sogno, siamo guidati dalla gentile voce narrante di una Sherazad. Momenti irrilevanti assumono lo stesso significato degli eventi storici: una coppia fluttua su una Colonia devastata dalla guerra; mentre accompagna la figlia a una festa di compleanno, un padre si ferma per allacciarle le scarpe sotto una pioggia battente; ragazze adolescenti ballano all’esterno di un caffè; un esercito sconfitto marcia verso un campo di prigionia. Ode e lamento al tempo stesso, Om det oändliga è un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita sulla vulnerabilità dell’esistenza.

COMMENTO DEL REGISTA

La cornucopia è il mitico corno di una capra, ed è ricolma di simboli di ricchezza e abbondanza. Di solito è rappresentata traboccante di prodotti e di frutta di ogni genere: un’abbondanza generosa che, secondo il mito, non diminuisce mai, perché vera e propria rappresentazione dell’inesauribilità infinita. È stato il mito greco a ispirarmi a unire tutte queste scene, tutti questi temi in uno stesso film. Io voglio sottolineare la bellezza di essere vivi e umani, ma per dimostrarlo ci vuole un contrasto, bisogna rivelare anche il lato peggiore. Questo film è sull’infinità dei segni dell’esistenza.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Pernilla Sandström, Johan Carlsson – Roy Andersson Film Produktion
Sibyllegatan 24 114 42 – Stockholm, Sweden
Tel. + 46 70 788 02 09
johan@royandersson.com
Facebook: Roy Andersson
Studio 24@officialroyandersson

PRODUZIONE 2: Philippe Bober – Essential Films
Mommsenstr. 27
10629 – Berlin, Germany
Tel. + 49 30 3277 7879
bureau@coproductionoffice.eu

PRODUZIONE 3: Håkon Överås – 4 1/2 Fiksjon AS
Storgata 5
0155 – Oslo, Norway
Tel. + 47 928 45 780
Mob. + 47 90603080
hakon@fourandahalf.no

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Philippe Bober – Coproduction Office
24 rue Lamartine
75009 – Paris, France
Tel + 33 156026000
sales@coproductionoffice.eu
http://www.coproductionoffice.eu

UFFICIO STAMPA ITALIA E INTERNAZIONALE
(eccetto Germania e Stati Uniti):
Claudia Tomassini & Associates
Saarbrücker Str. 24 | Haus B | 2. OG 10405 Berlin, Germany Tel.: +49 (0) 30 44 34 06 06
Mob.: +49 (0) 173 205 5794
office@claudiatomassini.com
www.claudiatomassini.com

UFFICIO STAMPA GERMANIA: Sylvia Müller-Neue Visionen Filmverleih GmbH
Schliemannstr. 5
10437 – Berlin, Germany
Tel.: +49 (0) 30 41 71 57 22
mueller@neuevisionen.de
www.neuevisionen.de

UFFICIO STAMPA STATUNITENSE: Ryan Werner -Cinetic Marketing
555 West 25th Street, 4th Floor New York
NY 10001 – USA Tel.: +1 212 204 7951 Cell.: +1 927 354 7653
ryan@cineticmedia.com

 

RECENSIONE : Nel 2014, Roy Andersson e’ partito dal Lido con in valigia un inaspettato Leone d’Oro, guadagnato alla 71.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con un film davvero singolare e fuori dagli schemi, a cominciare da titolo : “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza”. Quel film, come questo ultimo “Om det oändliga”, sono caratterizzati da una ricerca visiva curatissima. Ogni inquadratura è costruita come un quadro d’autore. Nei più minuziosi particolari. Film senza una struttura narrativa classica, ma divisi in molte scene di breve durata. Ognuna delle quali, per il film del 2014, era stata realizzata nell’arco di un mese di lavorazione in media. Mentre alcune avevano impiegato anche due mesi. Per il film del 2014, per realizzare i 39 piani sequenza che compongono l’opera, la troupe aveva lavorato a tempo pieno per circa 4 anni. Una cosa impensabile per qualsiasi cinematografia. Solo un cinema sperimentale finanziato dallo Stato svedese se lo poté permettere. Questo ultimo film, molto simile, con lo stesso marchio di fabbrica, probabilmente e’ stato realizzato con la stessa tecnica e con gli stessi tempi. Sono infatti trascorsi 5 anni da allora. Il film ha una inusitata carica di umorismo, con irresistibili momenti di comicità dell’assurdo, esaltati dall’inespressività degli attori. Tutti con facce cadaveriche, quasi come fossero gli zombie prodotti dalla nostra società . Le singole scene, che potrebbero essere spacchettate e messe su youtube con grande efficacia, hanno una comicità che si basa anche sulla ripetitività di alcuni tormentoni. Come quello del sacerdote che ha perso la fede. In definitiva un film straordinario. In tutti i sensi, totalmente originale, di qualità visiva elevatissima, incomparabile con nessun altro. Da non perdere per i cinefili a caccia di chicche sopraffine.

P.S. : Vedendo questo film, in cui tutti guardano verso l’infinito, verrebbe da pensare che anche il piccione del 2014 stia ancora a riflettere sull’esistenza…

VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 8/10