ROMA XIV (2019) : Judy  (Recensione di Rossella Pozza)

ROMA XIV (2019) : Judy  (Recensione di Rossella Pozza)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

Judy

GRAN BRETAGNA – 2019

L’ultimo periodo della vita della grande attrice e cantante Judy Garland, sul finire di una carriera sfolgorante iniziata giovanissima con la Dorothy del Mago di Oz. Un mix di fama e successo, fra Oscar® e Golden Globe, e poi la battaglia con il suo management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a trasferirsi a Londra. In quegli anni ci ha regalato alcune delle performance più iconiche della sua carriera.

  • Regia: 

Rupert Goold

  • Attori: 

Renée Zellweger

– Judy Garland,

Jessie Buckley

– Rosalyn Wilder,

Finn Wittrock

– Mickey Deans,

Rufus Sewell

– Sid Luft,

Michael Gambon

– Bernard Delfont,

Richard Cordery

– Louis B. Mayer,

Royce Pierreson

– Burt Rhodes,

Darci Shaw

– Judy giovane,

Andy Nyman

– Dan,

Daniel Cerqueira

– Stan,

Bella Ramsey

– Lorna Luft,

Lewin Lloyd

– Joey Luft,

Tom Durant-Pritchard

– Ken Frisch,

John Dagliesh

– Lonnie Donegan,

Adrian Lukis

– Dottor Hargreaves,

Gemma-Leah Devereux

– Liza Minnelli,

Gus Barry

– Mickey Rooney,

Jodie Mcnee

– Vivian

NOTE

– PRODUTTORI ESECUTIVI: AARON LEVENE, HILARY WILLIAMS, CHARLES DIAMOND, ELLIS GOODMAN, LAURENCE MYERS, LEE DEAN, CAMERON MCCRACKEN, ROSE GARNETT, ANDREA SCARSO.

PRESENTATO ALLA XIV EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2019) | SELEZIONE UFFICIALE

Recensione di Rossella Pozza:

Un altro grande film illumina la 14esima Festa di Roma. La storia di un mito del cinema e dello spettacolo mondiale, Judy Garland. Un biopic atipico. Che si concentra solo sugli ultimi mesi di vita della grande star, contrappuntati con flashback della sua prima gioventù, quando il ruolo di star bambina/schiava degli Studios le aveva sottratto totalmente l’infanzia. Il periodo raccontato e’ quello del declino, che l’avrebbero portata, di lì a poco, ad una morte prematura all’età di soli 47 anni. Il film ha atmosfere deliziosamente crepuscolari e riesce a toccare le corde dell’anima come pochi. Con un finale che travolge ogni resistenza all’emozione. Impareggiabile la interpretazione di Renée Zellweger, che canta (dal vivo), balla e recita, nella sua migliore interpretazione di sempre. Dopo 3 nominations ed un Oscar vinto per la migliore attrice non protagonista, stavolta dovrebbe essere la volta buona per quello da attrice protagonista. Protagonista assoluta. Vale da sola il prezzo del biglietto. Da non perdere.

Curiosità. Catello  Masullo ha chiesto al regista: “il film e’ tutto sulle spalle di Renée Zellweger, forse alla sua migliore interpretazione di sempre. Come e’ stata fatta la scelta? E’ stato fatto un casting? Il film e’ stato scritto su di lei? Come e’ stato preparato il personaggio? Il trucco? La trasformazione?”. Questa la risposta di Rupert Goold : “Il produttore aveva preso i diritti dell’opera teatrale sulla quale si basa. Conosceva Renée Zellweger, ma il progetto è iniziato senza l’attrice. Per me era importante che fosse un’attrice empatica, capace di recitare con immediatezza emotiva. Vedendo i film di Judy Garland degli anni ’40, non era una  Liz Taylor. Avevi l’ impressione che fosse la tua sorellina, Renée e’ stata percepita così.  Mi interessava che Renée si era presa 6 anni di distacco dal cinema, perché sentiva che l’intensità di Hollywood le stava risucchiando l’anima. Ha fatto un percorso sulla fama. E m’interessava il suo contatto con la Garland. La costruzione del personaggio? Abbiamo cominciato dal canto. Molti test di make up, lenti a contatto, naso finto. A metà della produzione ho detto: “Fermiamoci! deve emergere Renée”. Alla fine solo un po’ di intervento sui denti, la parrucca , le lenti a contatto. Ma lei aveva fatto un grande lavoro fisico. La cosa più bella è come tiene le spalle. Diceva che era la sua gobbina. Aveva problemi alla spina dorsale. Aveva 47 anni quando è morta e sembrava ne avesse 70. Quando siamo andati a girare aveva delle frasi sull’ipod.  Le si piegavano le spalle, nel 69”.

 

Valutazione sintetica : 8