Camera con vista: i migliori film del 2019 secondo Francesco Mariotti

Locandine dei migliori film del 2019, selezionati da Francesco Mariotti..

Il primo re, di Matteo Rovere

Film sulla nascita di Roma, tra mito, leggenda e storia. Un film quasi neorealista, realizzato in un modo assolutamente originale, mai osato prima.

 

Martin Eden, di Pietro Marcello

Film di grande impatto storico e sociale basato sul famoso libro di Jack London, che racconta la storia di un uomo e dei suoi tormenti nel cercarsi un posto nella vita, incrementati dallo svolgersi della storia del Novecento.

 

Pinocchio, di Matteo Garrone

Garrone ancora una volta stupisce con il suo modo di attingere alla storia del famoso burattino di Collodi, creando una nuova interpretazione di Pinocchio; un’interpretazione che attinge, come già nel precedente Il racconto dei racconti, alla commedia dell’arte.

 

La dea fortuna, di Ferzan Ozpetek

Ozpetek continua a presentarci i rapporti umani alla sua maniera, unica nel suo genere per la commossa partecipazione, e la sua verità, che si evince da tutti i suoi film.

 

C’era una volta… a Hollywood, di Quentin Tarantino

Tarantino presenta una vorticosa storia del cinema americano degli anni Sessanta-Settanta con una ricostruzione degli avvenimenti di quel periodo. E lo fa da maestro, con la sua solita versatilità e il suo grande amore per il cinema.

 

L’ufficiale e la spia (J’accuse), di Roman Polanski

Polanski ripropone l’affaire Dreyfus alla sua maniera, girando un film che ricostruisce il processo ingiusto, crudele e soprattutto falso sopportato dal protagonista, discriminato perché ebreo, e quindi colpevole per forza.

 

Il signor Diavolo, di Pupi Avati

Pupi Avati con questo film ritorna agli antichi amori. A mio avviso l’horror gli è particolarmente congeniale: nessun regista riesce a ricostruire come lui le atmosfere in cui il male la fa da padrone. Altri esempi del suo tocco magistrale in questo genere sono Balsamus l’uomo di Satana e La casa dalle finestre che ridono, i suoi primi lavori.

 

Bangla di Phaim Bhuiyan, La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi, Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani

Li ho scelti per il coraggio e l’attenzione che questi giovani autori hanno suscitato nel trattare argomenti di estrema attualità, come integrazione, la vita nelle periferie delle grandi città, i disagi sociali generati dalla diversità, e altri problemi che ostacolano lo svolgersi della vita civile.