La recensione di Massimo Nardin su “La missione”, di Alice Murgia

La locandina del cortometraggio "La missione", di Alice Murgia, finalista della XIII edizione del Festival TSN.

Recensione di Massimo Nardin

La missione è un cortometraggio prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia e realizzato dagli studenti stessi, ciascuno impegnato nella disciplina della propria specializzazione: chi nella regia, come Alice Murgia, chi nella sceneggiatura, nella scenografia, nel montaggio ecc..

Un corto diviso in due: la prima parte è promozionale, sulla missione nel Corno d’Africa che si sviluppa tenace fin dal 2008 con le adozioni a distanza e la costruzione di una scuola. La seconda parte, invece, è il corto narrativo vero e proprio, che sembra prendere le mosse dalle immagini viste nel promo calamitando i personaggi dentro una storia di finzione che getta ulteriore luce su quell’inizio, volto a sollecitare il pubblico a un’azione e a una personale partecipazione alla missione.

I due protagonisti rivelano da subito una perfetta e impensabile sintonia; quello che sembra il più debole, il piccolo Fulvio, tirato quasi suo malgrado dentro un’operazione che è una forzatura a fin di bene, acquista ben presto i caratteri del vero burattinaio della vicenda. Una statura sancita dal dialogo della scena conclusiva, in cui egli manifesta un’intesa immediata con la coppia dell’appuntamento, sorprendendo lo spettatore e il prete in primis.

Un’annotazione stilistica: Murgia dimostra coraggio anche nella scelta dello zoom, generalmente ostracizzato dalle scuole di cinema. Lo usa per avvicinarsi ai protagonisti e per sottolineare le svolte narrative, accompagnata dal suono (come quello delle campane) e da soluzioni grafiche che evidenziano padronanza del mezzo cinematografico.