La recensione di Paola Dei su “Roller Coaster”, di Manuela Jael Procaccia

Recensione di Paola Dei

Roller Coaster, la collaborazione fra una regista (Manuela Jael Procaccia) che frequenta il mondo della medicina fin da piccola e la presidente della Women Against Lung Cancer in Europe, è un equilibrio perfetto fra la parte narrativa e la parte clinica, che si intrecciano pur viaggiando su binari paralleli e creano interessanti sovrapposizioni.

Lo stile è asciutto, e lo sguardo con il quale vengono osservati i fenomeni è connotato da un’empatia prettamente femminile. Il corto è basato su casi clinici reali e affronta il tema del cancro ai polmoni, sia dal punto di vista della medicina, sia dal punto di vista della quotidianità di Luisa e Lea, due donne malate che si incontrano e decidono di fare un viaggio sulle montagne russe: bellissima metafora della vita e della malattia, che costringe a tempi frenetici in contrapposizione a momenti che appaiono eterni e senza fine.

Quando si sale sulle montagne russe tutto cambia prospettiva; non possiamo scendere, ma possiamo percepire in ogni attimo tutte le sensazioni e le emozioni attraversate. Il fiato sospeso, le emozioni dei cambi di rotta, la paura, la sensazione di non potersi porre nessuna domanda se non quella sulla possibilità di arrivare in fondo salve. I pensieri girano come la giostra: si può gridare, piangere, deglutire, sentire il cuore che batte, ma non ci si può fermare.

Mentre il loro viaggio va avanti e la loro amicizia si rafforza, i medici discutono dei due casi, cercando nel più breve tempo possibile le soluzioni migliori, come se anche loro fossero di fatto sulle montagne russe. La metafora delle montagne russe è molto efficace, così come la sovrapposizione dei referti tomografici ai volti dei medici, che divengono un tutt’uno con la medicina.

Molto bello l’aver evidenziato anche la parte vitale delle due donne, che decidono di vivere fino in fondo ogni attimo. Nonostante le difficoltà nel lavoro e nelle relazioni amorose, dove purtroppo i compagni non riescono a sostenere i loro vissuti, tutto è affrontato con delicatezza. Emerge la grande fame di vita di Luisa e Lea, che ci fa sostenere e comprendere meglio anche il linguaggio tecnico della medicina, la quale, umanizzata, diviene carne.

Troppo spesso il tumore ai polmoni viene associato al fumo, e lo si osserva in maniera superficiale e scontata. Il cinema in questo caso fa da veicolo per una corretta informazione, e per farci comprendere attraverso le immagini vissuti che spesso non vengono espressi. Il tumore ai polmoni, prima prevalentemente ad appannaggio maschile, sta aumentando purtroppo anche nel sesso femminile, e riserva percorsi tortuosi. Come le montagne russe, appunto.

Il film mostra vari livelli di lettura e può essere riassunto in tre parole: potente, semplice, efficace.

 

Roller Coaster – Montagne russe

Regia: Manuela Jael Procaccia

Sceneggiatura: Silvia Novello, Presidente di WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe

Interpreti: Eliana Miglio, Chiara Iezzi, medici reali

Durata: 10’59”

Tipologia: Cortometraggio

Prodotto: WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe) e Doc Congress,

Genere: Drammatico

Presentazioni: 76^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Tulipani di Seta Nera

Stellette: ****

 

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