Spaccapietre (RECENSIONE DI ASSUNTA MASULLO )

 

Spaccapietre (RECENSIONE DI ASSUNTA MASULLO )

(sinossi e credits da cinematografo.it)

ITALIA – 2020

Sinossi : Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo e pensa che l’occhio vitreo del padre sia il segno di un superpotere. Sono rimasti soli da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e raccontargli una storia. Gli ha promesso che un giorno riavrà sua madre, e rispetterà quella promessa, a qualunque prezzo.

  • Regia:

Gianluca De Serio

,

Massimiliano De Serio

  • Attori:

Salvatore Esposito

,

Samuele Carrino

,

Licia Lanera

,

Antonella Carone

,

Giuseppe Lo Console

,

Vito Signorile

  • Durata: 104′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Specifiche tecniche: DCP
  • Produzione: ALESSANDRO BORRELLI, THOMAS ORDONNEAU, GREGORY ZALCMAN, ALON KNOLL PER LA SARRAZ PICTURES CON RAI CINEMA, IN COPRODUZIONE CON SHELLAC (FRANCIA), TAKE FIVE (BELGIO)
  • Distribuzione: LA SARRAZ PICTURES
  • Data uscita 7 Settembre 2020

NOTE

– PRODOTTO DA CON IL CONTRIBUTO DI MIBACT CON IL SOSTEGNO DI EUROPA CREATIVA, APULIA FILM COMMISSION, HOPEFULMONSTER/FONDAZIONE MERZ, CINÉAXE, RÉGION PROVENCE ALPES CÔTE D’AZUR, CNC, TAX SHELTER (GOUVERNEMENT FÉDÉRAL DE BELGIQUE).

– IN CONCORSO ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI (VENEZIA 2020).

 (RECENSIONE DI ASSUNTA MASULLO ):. Gianluca e Massimiliano De Serio avevano esordito con un film che aveva lasciato il segno, “Sette opere di misericordia” (2011), un film di impronta autoriale forte, rigorosissimo, asciutto, pulito, senza alcuna concessione alla spettacolarizzazione. Tutte qualità confermate in questa opera seconda. Con differenze importanti, però. I gemelli De Serio, pur con una visione di cinema personale ed originale, usano un linguaggio più semplice e lineare. Con risultati che sono meno punitivi per lo spettatore. Costruendo un film di grande potenza, che tratta temi di scottante attualità. Facendo emergere situazioni di caporalato che costringono gli esseri umani, soprattutto immigrati, in condizioni di reale schiavitù, di inaccettabile inumanità, di derivazione di ogni diritto e, soprattutto, di ogni dignità umana. Un film che non indulge in nessun sentimentalismo. Di cui resta solo un dolore profondo, sordo, inimmaginabile nel terzo millennio. Dilacerante, straziante. Poeticamente e cinematograficamente elevato. Da non perdere.

Valutazione sintetica : 8