The Shift RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 / 25 OTTOBRE 2020

Sinossi e credits da cinematografo.it

The Shift RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

ITALIA, BELGIO – 2020

Sinossi : La storia di due giovanissimi terroristi. Eden e Abdel irrompono in una scuola di Bruxelles per compiere una strage di coetanei, ma Abdel si fa saltare in aria prima del previsto coinvolgendo Eden nell’esplosione. Poco dopo i paramedici Isabel e Adamo, accorsi sul posto, caricano sulla loro ambulanza un ragazzo ferito e privo di sensi senza immaginare che si tratta proprio di Eden. Quando Isabel si accorge della cintura esplosiva è ormai troppo tardi: Eden si è svegliato e prende il controllo dell’ambulanza, minacciando i paramedici di premere il bottone se non eseguiranno i suoi ordini…

  • Regia:

Alessandro Tonda

  • Attori:

Clotilde Hesme

Isabelle,

Adamo Dionisi

Adamo,

Adam Amara

Eden,

Jan Hammenecker

Meunier,

Steve Driesen

Vermalen,

Myriem Akheddiou

Beeker

  • Durata: 83′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Specifiche tecniche: DCP
  • Produzione: GUGLIELMO MARCHETTI, JOSEPH ROUSCHOP PER NOTORIUS PICTURES, TARANTULA, IN ASSOCIAZIONE CON NETWORLD
  • Distribuzione: NOTORIUS PICTURES

NOTE

– SELEZIONE UFFICIALE ALLA XV FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2020).

– USCITA PREVISTA 5 NOVEMBRE (2020) SOSPESA PER CHIUSURE CINEMA CAUSA COVID.

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO:

Fulminante esordio alla regia di Alessandro Tonda, già assistente di Grassadonia e Piazza, di Sollima. Con un film di genere, controllatissimo. Molto ambizioso, per una produzione complessa e costosa, per affrontare temi molto caldi come il terrorismo di matrice islamica, senza pregiudizi, senza indulgenze, con grande senso della realtà, che trova nel ponte di comunicazione tra esseri umani, in quanto tali, l’unica soluzione possibile. Adrenalinico, avvincente, ben concepito, diretto ed interpretato. Da non perdere.

Curiosità, ho chiesto al regista : “Alessandro, come si arriva dal pitch in a day ad un’opera prima di coproduzione internazionale, e quanto ti sono servite le precedenti esperienze, come la collaborazione con Grassadonia e Piazza? Il ponte di comunicazione più grande e’ l’abbraccio dell’infermiera, che, molto più efficacemente di tante parole, instaura una  comunicazione e forse salva la sua vita e salva la vita del ragazzino terrorista?”.

La risposta di Alessandro Tonda : “certamente si. L’abbraccio e quel sorriso sono un ponte di  comunicazione e le salva la vita e ci da la apertura. Come siamo arrivati dal pitch in a day, grandissima opportunità, c’e’ stato il grande occhio di Notorius che ha creduto sin da subito nel film. Ha capito che questo film doveva essere fatto in un certo modo. Opera prima ambiziosa dal punto di  vista produttivo. Hanno avuto l’intuito che non per forza il denaro serve per mostrare, ma per avere la consapevolezza che questo film si doveva fare in un certo modo. Sentendosi liberi. Lavorando nel cinema, mi sono sentito sempre abbastanza tranquillo. L’esperienza mi ha aiutato. Esempi come Grassadonia e Piazza, Sollima e tutti i registi che hanno segnato il mio cammino, mi sono serviti. Da loro ho rubato tanto. Vengo da una formazione artigianale e non intellettuale. Ho fatto tutta la gavetta ed ho capito ogni step del percorso. Questo mi ha permesso di affrontare il mio primo film con serenità. La mia grossa paura era di non riuscire a scrollarmi dalla visione e da un metodo di lavoro degli altri. Dovevo trovare una mia dimensione. Il lavoro che abbiamo fatto con Davide mi ha fatto avere un film che funzionava ed aveva una sua forza sula carta. Adesso ci vado a mettere la mia pancia, mi sono detto”.

Davide Orsini, lo sceneggiatore, ha aggiunto : “io ed Alessandro siamo molto amici, l’ambulanza per noi e’ il veicolo che ci salva la vita. Se si può trasformare in un veicolo di morte, una bomba, era una immagine potentissima. Su cui abbiamo sviluppato questo dialogo. Il fatto che la protagonista sia una madre, e quell’abbraccio, come dialogo possibile. Vuole solo tornare a casa da suo figlio. Vede nel  ragazzino solo un ragazzino da salvare. Era una immagine molto forte di un colore caldissimo, che si poteva raccontare in 5 minuti nel pitch”.

   VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5/8