Tigers RECENSIONE DI CATELLO MASULLO  

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 / 25 OTTOBRE 2020

Sinossi e credits da cinematografo.it

Tigers RECENSIONE DI CATELLO MASULLO

   Tigrar

SVEZIA, ITALIA, DANIMARCA – 2020

Sinossi : Martin Bengtsson è uno dei talenti calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, il suo sogno nel cassetto diventa realtà e viene acquistato da uno dei club più prestigiosi d’Italia: l’Inter. Eppure, quel sogno ha un prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e, soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se questa sia effettivamente la vita che desiderava.

  • Regia:

Ronnie Sandahl

  • Attori:

Erik Enge

Martin Bengtsson,

Alfred Enoch

Ryan,

Frida Gustavsson

Vibeke,

Maurizio Lombardi

Galli,

Lino Musella

Luca,

Alberto Basaluzzo

Allenatore Panelli,

Gianluca Di Gennaro

Tonolli,

Daniele La Leggia

Dario,

Antonio Bannò

Walter,

Antonio Zavatteri

Medico sociale,

Liv Mjönes

Karin,

Johannes Kuhnke

Peter,

Henrik Rafaelsen

Padre di Martin

  • Altri titoli:

Tigrar

  • Durata: 116′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Tratto da: memoir “Nell’ombra di San Siro” di Martin Bengtsson
  • Produzione: PIODOR GUSTAFSSON, LUCIA NICOLAI, MARCELLO PAOLILLO, BIRGITTE SKOV PER BLACK SPARK FILM & TV AB

NOTE

– IN CONCORSO ALLA XVIII EDIZIONE DI ‘ALICE NELLA CITTÀ’ (2020), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (IN COPRODUZIONE).

– PREMIO RB CASTING MIGLIOR ATTORE ESORDIENTE ITALIANO A ANTONIO BANNÒ, DO RISING STAR AWARD PER IL MIGLIOR ATTORE ESORDIENTE NON ITALIANO A ENRIK ENGE, ALLA XVIII EDIZIONE DI ‘ALICE NELLA CITTÀ’ (2020), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA.

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO:

Alice nella Città, sezione parallela ed autonoma della Festa del Cinema di Roma, riesce sempre a stupire con la qualità della sua selezione. Scova questo film che e’ una vera sorpresa. Parte da una storia vera, tratta dalla autobiografia di Martin Bengtsson, precipitandoci dentro il tritacarne della macchina per fare soldi costituita dai grandi club calcistici. Interessati solo ai risultati ed ai ricavi ottenibili. Il cinismo spietato del meccanismo disumano e’ descritto con impressionante aderenza alla realtà. Personificata da una magistrale interpretazione di Maurizio Lombardi, un capolavoro di sottrazione, di anaffettivita’, di insensibilità, di calcolo, di intransigenza. Straordinario anche il giovane protagonista Erik Enge, giustamente insignito del riconoscimento al miglior attore esordiente. Regia e confezione di eccellenza.  Un film imperdibile.

Curiosità, ho posto : “una domanda al regista ed a Martin : da spettatore mi sembra sorprendente che, dal momento che un grande campione non lo e’ se ha buoni piedi e buoni muscoli, ma soprattutto una buona testa, le società’ calcistiche non abbiano attenzione soprattutto al sostegno psicologico dei campioni, oltre alla cura del fisico. E poi al regista, immaginando che non conosca benissimo il cinema italiano odierno, volevo chiedere come ha scelto gli attori italiani, tutti bravissimi, a cominciare da Maurizio Lombardi”.  

La risposta del regista Ronnie Sandahl : “parto dal casting. Amo molto il cinema italiano. Quelli che si vedono in Svezia sono i migliori, vedo solo i migliori attori. Sin dall’inizio non c’erano dubbi sugli attori che volevo. Il casting e’ stato lungo. Per i giocatori più giovani mi piaceva mettere sia attori professionisti che calciatori. Metà sono veri giocatori, metà sono attori. Era interessante come i veri calciatori hanno imparato a recitare e gli attori hanno imparato a giocare al calcio. Mi piacciono i cast misti. Sono attori che già conoscevo, ma faccio sempre provini. Devo veder come posso lavorare io con loro. Troveremo un modo di trovare qualcosa di magico assieme? Girare in Italia mi ha permesso di trovare grandi attori. Raccontiamo una storia personale del calcio, ma raccontiamo anche una storia molto più generale. La psicologia e’ un dono per come l’essere umano deve reagire alle proprie debolezze. L’idea di una trilogia e’ partita dal romanzo di Martin con il calcio. Ed avevo deciso di fare io la regia. Poi ho scritto la sceneggiatura di Borg McEnroe. Il terzo film e’ sulla sorellanza nella ginnastica. Una arena che si e’ già vista nel cinema. Ma non utilizzata abbastanza. Non mi interessa il rapporto tra vittoria e sconfitta. Mi interessano di più altre cose, psicologia, economia, vulnerabilità. Ma mi sto stufando dello sport. “Perfect” sarà l’ultimo”.

Hai poi completato la risposta alla mia domanda il vero Martin Bengtsson: “e’ un’ottima domanda. E’ da rivolgere alle squadre. Alcune squadre hanno cominciato con il supporto psicologico. Non si può guardare solo il corpo, si diventa una macchina e si cala nelle prestazioni. Il calcio dipende da come capisci le situazioni. Accade ma non abbastanza”.

   VALUTAZIONE SINTETICA : 8