Crescendo – #makemusicnotwar   (Recensione di Catello Masullo)

Crescendo – #makemusicnotwar   (Recensione di Catello Masullo)

(Sinossi e credits da cinematografo.it)

Crescendo – #makemusicnotwar

GERMANIA – 2019

 

Sinossi: Eduard Sporck è un famoso direttore d’orchestra che insegna all’università di Francoforte, a cui viene affidato il delicato incarico di formare un’orchestra giovanile israelo-palestinese. Il gruppo di ragazzi dovrà esibirsi in un concerto in occasione dei negoziati di pace tra i due Paesi, ma la concertazione musicale e le partiture impegnative non saranno gli unici problemi che Sporck e i giovani dovranno affrontare. Essendo figli di Paesi che per decenni hanno combattuto l’uno contro l’altro, alimentando i loro popoli con l’odio, i ragazzi inizialmente non riescono a superare quegli antichi pregiudizi che li vogliono acerrimi nemici. Sporck si ritroverà coinvolto in una serie di difficoltà e ostilità, che vanno ben oltre l’organizzazione del concerto. Il direttore d’orchestra si renderà conto che c’è un terreno comune che potrebbe legarli, infatti sarà la musica stessa a creare un momento di confronto tra i giovani musicisti e ad avvicinarli, mostrando loro che, nonostante le loro culture siano lontane, la loro passione per quest’arte è identica.

  • Regia: 

Dror Zahavi

  • Attori: 
PERSONAGGI INTERPRETI DOPPIATORI
EDUARD SPORCK Peter Simonischek MARIO CORDOVA
LAYLA Sabrina Amali GEA RIVA
RON Daniel Donskoy DAVIDE PERINO
OMAR Mehdi Meskar FEDERICO CAMPAIOLA
SHIRA HALEVY Eyan Pinkovitch EMANUELA IONICA
KARLA DE FRIES Bibiana Beglau ROBERTA PELLINI
JUSSEF Hitham Omari FRANCO MANNELLA
URI Uri Elkayam  

 

Recensione di Catello Masullo: Il film trae lo spunto dalla storia della “West-Eastern Divan Orchestra” creata da Daniel Barenboim e Edward Said con lo scopo preciso di favorire il dialogo fra musicisti provenienti da paesi e culture storicamente nemiche. Idea geniale. Se non si riesce a dialogare con la propria lingua, si può cercare di farlo con una lingua comune, che tutti capiscono allo stesso modo. Un linguaggio universale, come la musica, e come l’arte in generale. Espressione degli stessi tratti di umanità che sono presenti in ogni essere umano, senza distinzioni di etnia, religione, colore della pelle. Il film è un vero ”crescendo”, di relazioni interpersonali, di sviluppo drammaturgico, di tensioni, di passioni e di emozioni. L’amore per la musica si può facilmente trasformare in amore per la vita, in amore per l’umanità, in amore per un altro essere umano. “Al cuor non si comanda”, dice la saggezza popolare. E l’amore è così potente e travolgente che può anche superare il più trito dei pregiudizi: “moglie e buoi dei paesi tuoi”. Da non perdere.

Valutazione Sintetica: 7.5