BELFAST : Quando da un film nasce una domanda! di Mario Monferrini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Mario Monferrini, Socio del Cinecircolo Romano, che ha condotto un dibattito al Cinema Caravaggio in occasione della proiezione del film Belfast di Kenneth Charles Branagh, come da programma della stagione 2021/2022. Al dibattito hanno partecipato oltre ai Soci del Cinecircolo, anche gli studenti del liceo Archimede Pacinotti di Roma, accompagnati dal loro docente, Prof. Bortone, i quali durante l’intero anno scolastico hanno partecipato ad un PCTO (già ASL) sulla professione di critico cinematografico (tutor esterno per il Cinecircolo Luciana Burlin, docente Catello Masullo). La registrazione filmata dell’evento è disponibile sul sito web del Cinecircolo al seguente link : https://www.cinecircoloromano.it/2022/06/eventi-dibattiti/catello-masullo-sncci-e-mario-monferrini-analizzano-il-film-belfast-di-kenneth-branagh-con-i-soci-del-cinecircolo-romano/

 

BELFAST : Quando da un film nasce una domanda!

di Mario Monferrini

 

Ho appena finito di vedere Belfast di Kenneth Charles Branagh,  la storia di un ragazzo che diventa adulto  in un contesto difficile, un contesto in cui  l’uomo riesce a trasformare il semplice obiettivo di vivere in libertà in un obiettivo di competizione e di lotta per ottenere supremazia rispetto all’altro.

La forte valenza storico sociale della storia mi ha indotto a riflettere ed utilizzare l’esperienza narrata per arrivare a formulare una domanda, oserei dire esistenziale della nostra società a livello globale. Può apparire un progetto ambizioso ma, a mio parere, non dobbiamo porre limiti alle domande che sentiamo di formulare.

L’Irlanda è una terra che nasce povera, povera per l’economia ma ricca come ogni comunità di voglia di vivere, di libertà nel  pensiero e nella scelta del proprio futuro.

Ma, come è accaduto, accade e accadrà,  sia l’altro una nazione, una credenza religiosa, una cultura o semplicemente un colore (della pelle, di una bandiera o di un simbolo), a causa della creazione, dell’invenzione  della diversità, la vita si colora di dramma e di sangue.

In Irlanda siamo di fronte ad una diversità ancora più paradossale perché si tratta di una diversità sfumata, sottile, all’interno di una religione con uguale genesi e stesso canone morale,  tutti cristiani,  ma diversi  perché cattolici e protestanti .

Dobbiamo prendere amaramente atto come  ogni fatto che il quotidiano ci propone costituisca sempre  una conferma di avvenimenti simili già avvenuti  e allo stesso tempo una anteprima di fatti che accadranno. Puntuale tale comportamento si ripete  anche oggi 2022 con l’invasione russa dell’Ucraina. Le motivazioni (non mi avventuro nella loro disamina completa perché non è questa sede né momento), le motivazioni sono ancora una volta “forzate” per rendere evidenti diversità che spontaneamente verrebbero incluse in un più umano e naturale processo di integrazione.

Nel film ci troviamo in Irlanda alla fine degli anni Sessanta dentro una guerra, una vera e propria guerra anche essa all’interno dell’Europa come altre già vissute ed archiviate nell’oblio comune: la guerra dei paesi baschi in Spagna, il terrorismo italiano degli anni Settanta, la guerra nei Balcani.

E’ importante cercare di  osservare  gli anni Sessanta in Irlanda in termini retrospettivi:

  • Hibernia per i Romani, l’isola d’Irlanda non fu mai assoggetta né inserita nell’impero ma considerata un alleato per evitare fastidi nei confronti della Britannia. (Non si può non osservare l’acuta ed opportunistica gestione dei romani antichi delle loro conquiste !).
  • Momento significativo è l’arrivo sull’isola nel 432 di Patrizio che sostituisce progressivamente il cristianesimo alla religione dei druidi conservandone alcuni tratti di spiritualismo. L’apparato di monaci studiosi che si forma consolida la fede cristiana nell’isola ed opera una costante e tenace attività di conversione in molte parti d’Europa.
  • Dopo la creazione da parte dei  Vichinghi di un sistema di piccoli regni in contrasto tra loro, il punto di contatto, o meglio la contaminazione  tra Irlanda e Inghilterra, avviene  quando, a causa dei contrasti interni, entrano in ballo i Normanni e subito dopo il re di Inghilterra Enrico II che sbarca sull’isola nel 1171  facendone una terra direttamente dipendente dalla corona britannica.
  • Spontaneamente si sviluppa una pacifica integrazione tra irlandesi e anglo normanni ma la corona inglese, impaurita di perdere il controllo, nel 1367 introduce un sistema legislativo (Statuti di Kilkenny) che prevede forti discriminazioni come il divieto ai matrimoni misti e l’ uso di  nomi, costumi e lingua irlandese.
  • Dopo la riforma protestante di Lutero nel 1517 le divergenze si appropriano della frattura luterana e assumono progressivamente un carattere anche religioso.
  • E’ l’inizio di guerre civili continue tra metà 1600 e 1700 che rafforzano le discriminazioni verso i cattolici attraverso le Leggi penali irlandesi.
  • Si arriva al 1800 con l’emissione dell’Atto di Unione con cui  viene sciolto il parlamento irlandese e viene costituito  il  Regno unito di Gran Bretagna ed Irlanda.
  • Nel 1823Daniel O’Connell, avvocato cattolico, che verrà chiamato Il liberatore, conduce una campagna tramite numerosi comizi che vedono una partecipazione talmente grande di folla da essere chiamati monster meetings. O’Connell agisce in modo non violento (riferimento a Mandela e Ghandi)  riuscendo ad ottenere una diminuzione delle discriminazioni senza però ottenere l’abrogazione dell’Atto d’Unione.
  • Arriviamo ad un momento topico della storia irlandese e della avversità verso l’Inghilterra. 1845: l’Irlanda viene colpita da una Grande Carestia, che vede coinvolta la raccolta delle patate, l’alimento principale di molti irlandesi. Muore una grande parte della popolazione, un’altra  parte lascia il paese dando vita a una delle più ingenti migrazioni della storia: milioni di profughi salpano verso l’America e la Gran Bretagna, su imbarcazioni non adatte a navigare per l’Oceano Atlantico tanto da essere definite bare galleggianti. Molti affogano  durante la traversata. Tra morti ed emigranti la Grande Carestia porta la popolazione irlandese da circa 8 milioni di persone a circa 4,4 nel 1911
  • Si crea la convinzione più che legittima che la Carestia  poteva essere arginata o addirittura evitata dal governo britannico che invece  continuò ad esportare cereali come pagamento di affitti terrieri e tasse verso l’Inghilterra che esercitava così brutalmente  il ruolo di occupante. I rapporti con gli Inglesi arrivano al punto più basso di sopportazione.
  • Il parallelo con la carestia ucraina del 1932-33 “gestita” strumentalmente e brutalmente da Stalin per sedare l’afflato indipendentista ucraino è  Anche allora Stalin ordinò di continuare l’esportazione di grano dall’Ucraina verso i territori della Russia nonostante le condizioni disperate della popolazione ucraina.
  • L’imposizione della lingua inglese come lingua di uso comune e il costante appiattimento della cultura gaelica su quella anglosassone stimola la nascita di organizzazioni segrete per lottare contro gli inglesi
  • Si arriva al 1916, Lunedì di Pasqua a Dublino:
  • Una insurrezione porta alla esecuzione brutale di alcuni insorti, tra cui uno dei principali esponenti della rivolta, James Connolly che aveva proclamato solennemente l’indipendenza irlandese. La Pasqua del 1916 diventa nell’animo irlandese la Pasqua di Sangue. (Significativo è evidenziare come la festa nazionale irlandese non cade in questo giorno ma il 17 marzo festa di San Patrizio a testimoniare la capillare presenza della chiesa cattolica nell’isola)
  • Il passo avanti dell’indipendenza si realizza nel 1922 con la formazione dello stato libero d’Irlanda con ventisei contee irlandesi, comprese tre contee dell’Ulster 
  • Le rimanenti sei contee dell’Ulster rimangono parte del Regno Unito e formano l’odierna Irlanda del Nord. Il “Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda” diventa “Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord“, nome dello Stato attualmente esistente.
  • Si crea così il presupposto dei contrasti violenti tra protestanti e cattolici all’interno dell’Irlanda del Nord: La maggioranza della popolazione è unionistalealista verso il Regno Unito in quanto protestante e discendente di coloni provenienti dalla Gran Bretagna; tuttavia, una minoranza significativa, principalmente cattolica, è  nazionalista e repubblicana e punta ad  un’Irlanda unita indipendente dal dominio britannico.
  • I protestanti definiscono l’Irlanda del Nord come una “casa fredda” per i cattolici a testimoniare l’obiettivo di estrometterli dal territorio. Da quel momento si sviluppa una sempre più violenta  discriminazione e ostilità tra le due comunità per arrivare verso la fine degli anni ’60 (periodo di ambientazione del film) .  Oltre 000 morti e  50 000 feriti ne sono la cifra: circa il 3% dell’intera popolazione di 1,8 milioni di abitanti.
  • L’intervento diretto dell’esercito inglese infiamma progressivamente la situazione fino alla uccisione da parte di paracadutisti britannici di quattordici civili disarmati nel gennaio 1972. L’eccidio sarà ricordato come domenica di sangue .
  • Non esiste più alcuna possibilità di dialogo tra nazionalisti ed unionisti, tra cattolici e protestanti, il parlamento dell’Irlanda del Nord viene sospeso e Londra riprende il governo della provincia il 24 marzo 1972.
  • E’ in questo momento che rinasce l’IRA, Irish Republican Army, che aveva combattuto tra il 1916 e 1922 per l’indipendenza dell’Irlanda, con l’obiettivo di difendere i quartieri cattolici di Belfast attaccati da gruppi terroristici lealisti.  E’ guerra civile a tutto campo lungo tutti gli anni ’70 e ’80  macchiati da una serie di omicidi, attentati e ferimenti, spesso ai danni di civili innocenti

 

  • COSA SUCCEDE IN ITALIA E NEL MONDO nello stesso periodo
    • 1969 Dicembre:  Strage di piazza Fontana
    • 1970 Strage del treno a Gioia Tauro
    • 1972 Morte di Giangiacomo Feltrinelli
    • 1972 Strage a Monaco di Baviera di ebrei da parte di palestinesi
    • 1974 Strage di piazza della Loggia a Brescia
    • 1978 Strage di via Fani –  uccisione di Aldo Moro
    • 1980 Strage Stazione di Bologna

Le diverse informazioni raccolte tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 indicavano l’esistenza di una “struttura internazionale” del terrorismo, con sede a Parigi, avente il compito di coordinare le azioni dei vari gruppi eversivi operanti in Europa (IRA, ETA, NAPAP, RAF), al fine di inquadrarle in un unico processo di destabilizzazione dell’Alleanza Atlantica e delle democrazie occidentali. (Gnosis-rivista di intelligence)

  • Si aprono discussioni politiche in Inghilterra sul ritiro della Gran Bretagna dall’Irlanda che trova l’opposizione del governo preoccupato di una guerra civile che può coinvolgere anche Repubblica d’Irlanda e Scozia, che hanno forti legami con le comunità nordirlandesi.
  • Si arriva agli anni ’90. L’attività dell’IRA non riesce ad avere il consenso delle masse né ad ottenere il ritiro britannico. La strage di Enniskillen  con 11 civili protestanti uccisi dalle bombe dell’IRA nel novembre 1987 sposta il confronto dal  conflitto armato a favore dell’impegno politico.
  • I nuovi leader a Dublino e a Londra  Tony Blair   riescono a sviluppare negoziati che coinvolgono  tutte le parti in causa e producono  l’accordo di Belfast del 10 aprile 1998 (più noto come accordo del Venerdì Santo) approvato da Irlanda ed Irlanda del Nord. Contestualmente, viene emendata la costituzione della Repubblica d’Irlanda, nella quale scompare la rivendicazione dei territori nordirlandesi e viene esplicitato il riconoscimento del diritto di esistere dell’Irlanda del Nord, fatto salvo il desiderio nazionalista di una Irlanda unita
  • L’Accordo del Venerdì Santo del 1998 è il grande passo in avanti nel processo di pace, anche se i problemi sociali legati alla forte influenza religiosa delle due dottrine con una evidente segregazione religiosa nei confronti dei cattolici sono ancora vivi e sentiti dalla comunità.
  • Le elezioni del 2016hanno assegnato la maggioranza relativa al Partito Unionista Democratico (DUP), con il 29,2% dei consensi, davanti al Sinn Féin (24%), al Partito Unionista dell’Ulster (UUP,12,6%) e al Partito Socialdemocratico e Laburista (SDLP, 12%). Il governo di coalizione è guidato dal leader unionista Arlene Foster del DUP, mentre il vice ministro è Michelle O’Neill del Sinn Féin.
  • Le ultime elezioni amministrative del 5 maggio 2022, per la prima volta hanno visto vincente il Sinn Féin, il movimento proveniente dall’IRA con il 29% dei consensi aprendo la strada verso lo sganciamento dalla Gran Bretagna e l’unificazione di tutta l’Irlanda ?

 

Ecco la domanda a cui ho fatto riferimento all’inizio: CONFLITTI COME QUELLO IRLANDESE, BASCO, CATALANO, UCRAINO-RUSSO E LE MOLTEPLICI CONTROVERSIE TERRITORIALI IN TUTTO IL MONDO COME IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE, O QUELLO TURCO-SIRIANO-CURDO O IL MONGOLO-CINESE O QUELLO ANCORA NON SCOPPIATO TRA CINA E TAIWAN O LA ANCORA PRESENTE SPACCATURA DELLE COREE O, SENZA ANDARE LONTANI, LA IBRIDA SITUAZIONE DI CIPRO CONTESA TRA GRECIA E TURCHIA DEVONO FARCI  RIDEFINIRE IL CONCETTO DI NAZIONE? DEVONO INDURCI AD  AGGIORGIARE  OGGI TERZO MILLENNIO  LA CATEGORIA DI STATO, DI CONFINE , DI COMUNITA’ ?

DOBBIAMO SFIDARE IL PENSIERO CON UN PROGETTO UTOPICO CHE DIVENTI IL RIFERIMENTO DI UN OBIETTIVO DA PERSEGUIRE NEL TEMPO ?

 “UNA SOCIETA’ CHE NON E’ CAPACE DI GENERARE UTOPIE E’ MINACCIATA DA  SCLEROSI”   dice Emil Cioran in “Storia e Utopia”

E Thomas Mann  nel 1940 in piena crisi mondiale sostiene :  “Quello che ci sarà , che ci dovrà essere alla fine di questa guerra è chiaro. E’ l’inizio di una unificazione del mondo , la creazione di un nuovo equilibrio di libertà e di uguaglianza … la destituzione della sovranità dello Stato nazionale e la istituzione di una società di popoli liberi .”

Questo auspicio è di fatto  la grande utopia della Federazione mondiale pensata e accarezzata dai confinati di Ventotene   Altiero Spinelli , Ernesto Rossi , Mario Colorni  e dagli illuminati pensatori europei del secondo novecento Schuman, Monnet , Bech, Adenaur, Spaak ,De Gasperi,  che come primo e più modesto  concreto  passo del processo  disegnano il programma per la Federazione Europea  continuando a coltivare pacatamente  l’utopico sogno di una Federazione mondiale.

SOLO IL FUTURO CI DIRA’ SE SAREMO STATI CAPACE DI PENSARE IN GRANDE SENZA RIMANERE INTRAPPOLATI NELLE PASTOIE DI STRETTI CONFINI E MEDIOCRI PROGETTI ! QUALE STRADA SCEGLIERA’  L’UMANITA’ ?

Grazie per l’attenzione .

Mario Monferrini

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