CONFERENZA STAMPA 7 Prisioneiros 6 sett 21 di Anna Piccini

CONFERENZA STAMPA 7 Prisioneiros 6 sett 21

di Anna Piccini

 

Moderatrice: la storia di Mateus è quella di 40 milioni di persone che vivono in una condizione di moderna schiavitù nel mondo.

 

Alexandre Moratto , regista: grazie a tutti. Grazie speciale al cast a Bahrani e Netflix. Su global news c’era uno special sulla schiavitù. Non potevo crederci. Ed allora ho cominciato a fare ricerche.

 

Moder: Mateus deve togliersi di dosso dignità e pietà per sopravvivere. È il prezzo da pagare?

 

Alexandre Moratto , regista: è vero nel film e nel mondo la scelta è così limitata, non c ‘è scelta. Mateus è stato obbligato. Non poteva scegliere.

 

Moder : non è facile, dire chi è buono chi è cattivo, c’è inversione di ruoli. Lucas ha avuto storia simile a quella di Mateus, non ci sono vincitori in questo film?

 

Santoro: luca è il prodotto di questo sistema, non voleva un riscatto. La sia storia è frutto di un sistema di disuguaglianze. La vita lo ha trattato in modo ingiusto e cerca di vendicarsi.

 

Catello Masullo: per il regista e il produttore, secondo le ricerche che avete fatto, quello che racconta il film quanto corrisponde alla realtà? Come è stato fatto il casting, e come avete preparato i personaggi? Avete fatto prove teatrali? Quali i problemi produttivi per un film così complesso?

 

Alexandre Moratto , regista: grazie per l’ottima domanda. Quello che abbiamo visto è troppo vero. Ho letto tantissimo. Mi sono informato, ho lavorato con giornalisti che hanno dedicato tutta la loro carriera al traffico umano. Una mia amica Onu intervista le persone scappate dalla schiavitù e sono stato una settimana con lei. Il casting: sono sia attori professionisti che non professionisti, come il boliviano che è stato davvero schiavo per 16 mesi.

 

Produttore Ramin Bahrani: non è stato facile per niente fare questo film. Quando Netflix ha letto il copione e visto il precedente film del regista lo ha voluto fare subito.

 

Ha aggiunto l’altro attore Lucas Oranmian: Aggiungo che non riesco a smettere di pensare che a Salvador de Bahia una donna,  cameriera, si è gettata dal balcone per uscire dalla schiavitù. Magari adesso indossate un capo firmato realizzato dagli schiavi. La storia di Jason è tremenda non la dimenticheremo mai. È la prima volta che vedo il film, sono ancora molto emozionato.

 

Moder : quando giocate al calcio non c’è più differenza tra carcerati e carcerieri.

 

Lucas Oranmian: in quel momento non eravamo uguali. Vivo in un paese in cui ci sono molte differenze. Occorre lottare duramente. Tutti dobbiamo fare qualcosa per cercare di sensibilizzare, come questo film.

 

Dal pubblico: Quello che vediamo nel film purtroppo succede in tutto il mondo cosa pensate di lasciare con questo film?

 

Alexandre Moratto , regista: per me è molto semplice. Non conoscevo la portata del fenomeno fino a quando non l’ho saputo. Distribuiti da Netflix spero possa sensibilizzare un grande numero di persone.

 

Lucas Oranmian: dobbiamo tutti riflettere. Tutti compriamo vestiti e scarpe. Dobbiamo essere consapevoli e scegliere. Il sistema è interno a noi. È intorno a noi. Ne dobbiamo essere consapevoli.

 

Rodrigo Santoro: urgenza della questione. Non facile da risolvere. Moto radicata nelle civiltà. Ci sono molte strade per risolvere. Occorre cecare di sradicarlo dalla base. Servono opportunità per evitare che le persone cadano in queste trappole. Sono anche io un uomo di classe media e non ho mai vissuto queste situazioni. Ho odiato questo ruolo, ero molto in conflitto. Ho una figlia di 2 anni, non riuscivo a guardarla in faccia quando tornavo a casa la sera mentre interpretavo il film. Serve sempre maggiore consapevolezza.

 

Moderatrice: il regista per lavorare con Bahrani ha detto una bugia e cioè che sapeva parlare lo spagnolo. È vero?

 

Ramin Bahrani: il denaro è potere, votare è importante. Occorre farlo e cercare di andare avanti.

 

Moderatrice: i nomi dei personaggi sono profeti, evangelisti e patrioti, non è un caso vero? Persone che si sono sacrificate.

 

Alexandre Moratto , regista: non solo ho mentito sullo spagnolo ma ho mentito anche sull’età: ho detto che avevo 18 anni e ne avevo 17. Per i nomi biblici volevo che la storia fosse universale. La schiavitù è sempre esistita.

 

Bahrani: grazie per le bellissime domande,  questo film ha avuto un regista spettacolare, uniti agli attori sono riusciti a creare un capolavoro.

 

Santoro: se ti è piaciuto consiglialo ai tuoi amici, se non ti è piaciuto consiglialo ai tuoi nemici.