CONFERENZA STAMPA COSTA BRAVA 5 SETT 21 A cura di Anna Piccini

CONFERENZA STAMPA COSTA BRAVA 5 SETT 21

A cura di Anna Piccini

 

Moder : la regista ha parlato di caos ed apocalisse in Libano. Mi viene in mente Orson Wells che diceva dell’Italia che ha avuto guerre, omicidi, ecc. ma ha prodotto Michelangelo ed altri. La svizzera ha avuto 500 anni di pace e democrazia ma ha prodotto solo l’orologio a cucù.

 

Mounia Akl, Regista: è vero. Il racconto dipende dal paese in cui vivo. Oggi il pensiero che ho è quello di ieri. Il Libano non lascia spazio alla creatività, non ti permette di stimolare la fantasia.

 

Moder : il tuo protagonista è un padre esigente. Tende a tenere la famiglia fuori dalle cose brutte. Ma alla fine la sua decisone diventa controproducente? Non può tenerla lontano dalla vita?

 

Attore Bakri : credo proprio di si. Se si sta da soli e si cerca di imporre agli altri si ritorce contro di te. Da solo puoi farlo. Ma se lo vuoi imporre agli altri. L’essere umano per essenza è sociale. Se si vuole imporre la forza si ritorce contro di te.

 

Domanda dal pubblico: mi è piaciuto tantissimo. Amo il Libano sono disperata per la situazione sociale, economica. Mi è piaciuto moltissimo come viene descritta la forza delle donne. Quello che vince è la forza di una donna. Anche la descrizione del desiderio sessuale di una giovane. Non usuale nel Libano. Una donna forte che vince su un uomo bloccato dalla paura.

 

Moder : Nadine dici che hai smesso di cantare per tante ragioni. Ma alla fine ti tiri fuori da una situazione che era anche una prigionia.

 

Nadine Labaki : mi sono identificata molto con il personaggio. All’apparenza è sottomessa alla volontà del marito. Ma ci sono contraddizioni. Anche lei ha preso la decisione di isolarsi per la famiglia. Ma prima il desiderio forte di essere parte del cambiamento. L’isolamento non è il modo giusto per cambiare. Aveva il desiderio di salvare la famiglia dal crollo economico. Ma salvarsi da soli può esser parte del cambiamento?

 

Catello Masullo: dal momento che Nadine Labaki non è solo una splendida attrice, come conferma anche in questo film, ma anche una grande regista, mi piacerebbe sapere se c’è stato una sua collaborazione creativa, sia nella costruzione del suo personaggio che in generale. E poi qualcosa sulla collaborazione con il Premio Solinas, il più importante premio di sceneggiatura in Italia.

 

Mounia Akl, Regista: è stata una esperienza bellissima lavorare con una attrice che è anche regista. Ha capito la storia. Capiva subito cosa volessi da lei. Sul set con me non c’era la regista, Nadine ha collaborato con me. Il personaggio è stato creato con la sceneggiatrice, ma poi è stato adattato da Nadine. Ho partecipato al laboratorio Solinas a Roma che è stato di grande sostegno per il film.

 

Nadine Labaki : il processo di sviluppo del personaggio: mi sono voluta perdere nella visione che la regista aveva del personaggio. Si è creata tra noi una relazione di assoluta fiducia. Un regista può diventare molto fragile se gli attori non si fidano del regista. Mi sono identificata tantissimo con il personaggio che scappa dalla distruzione e dalla corruzione. Sto vivendo anche io questa contraddizione. E mi chiedo se sia giusto scappare per proteggere la mia famiglia oppure di partecipare al cambiamento.

 

Moder: per la produttrice: quanta fatica ti è costata produrre questo film? So che i tuoi uffici sono bruciati nel grande rogo dovuto alla esplosione di agosto 2020.

 

Proditrice: se le cose avessero continuato come andavano sarebbe stato un vero problema. Il futuro del Libano è diventato il presente di questo film. I produttori ci hanno generosamente sostenuti. È stato un miracolo poterlo fare. Le banche fallivano, tutto andava alla deriva. A proposito della esplosione è stata drammatica. il 3 agosto avevamo cominciato la preproduzione del film. Il 4 agosto c’è stata la esplosione. La casa di Nadine è andata distrutta. Abbiamo deciso di continuare. Come un motivo per cui alzarci la mattina. Come terapia per il nostro dolore.

 

Moder : Rim è interpretata da due deliziose attrici gemelle con straordinari occhi. Dovevano essere qui. Ma si sono prese il covid.

 

Mounia Akl, Regista: vorrei che fossero qui con noi con la loro mamma. Il loro modo di essere così forti dal punto di vista umano mi ha cambiato la vita. È stato di grande aiuto per tutti noi, in quella situazione. Hanno mandato un video in cui parlavano forte alla camera. Ho fatto fatica a sceglierne una e le ho voluto entrambe. Hanno illuminato il set. La madre Olivia quando ha visto il film si è messa a piangere ed ha detto che non sapeva di avere delle figlie così brave. I montatori non sapevano cosa togliere delle loro riprese, dato che erano tutte buone.