The Whale (Recensione di Catello Masullo)

The Whale (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • The Whale

USA – 2022

 

Sinossi: Charlie è un professore d’inglese che soffre di grave obesità e tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente, che si è allontanata da lui, per cercare un’ultima possibilità di riscatto.

  • Regia: 

Darren Aronofsky

  • Attori: 

Brendan Fraser

– Charlie,

Sadie Sink

– Ellie,

Hong Chau

– Liz,

Samantha Morton

– Mary,

Ty Simpkins

– Thomas

  • Durata: 117′
  • Colore: C
  • Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO
  • Produzione: A24, DARREN ARONOFSKY PER PROTOZOA PICTURES
  • Distribuzione: I WONDER PICTURES
  • NOTE

– PRODUTTORE ESECUTIVO: TYSON BIDNER.

-PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

Recensione di Catello Masullo: Darren Aronofsky finisce sempre con il sorprendere, anche quando usa registri e linguaggio tutto sommato tradizionali, come in questo suo ultimo “The Whale”, nel senso che è sorprendente non vedere un Aronofsky doc, con il suo proverbiale touch strabiliante. Partendo da un testo teatrale, si avventura in una storia ricca di metafore, di significati, di temi sensibili, come quello dell’isolamento e della discriminazione del diverso e del fragile (anche in quanto diverso), del sacrificio per la redenzione. Temi trattati dall’autore giocando sui toni del grottesco, spinti sino ai limiti del respingente e del disturbante. Nel ruolo del protagonista Aronofsky sceglie Brendan Fraser, il quale sta vivendo una personale esperienza non così estrema, ma ugualmente impegnativa. Dandogli il ruolo della vita. Per un attore è una vera benedizione entrare (fisicamente, nella specie) in un personaggio così. Senza contare il sacrificio fisico di sottoporsi a lunghissime sedute quotidiane di trucco prostetico, che lo portano al limite della riconoscibilità, la prova attoriale è di quelle memorabili. Il linguaggio del corpo e soprattutto quello degli occhi, è portato qui a vette elevatissime. Certamente siamo di fronte alla migliore interpretazione di sempre di Fraser. Probabilmente tale da convincere le giurie per la Coppa Volpi a Venezia e degli Oscar a Los Angeles. Da non perdere.

Valutazione sintetica: 8