I RACCONTI DELLA DOMENICA (Recensione di Catello Masullo)

 

I RACCONTI DELLA DOMENICA (Recensione di Catello Masullo)

(sinossi e creditis da MYMOVIES E WIKIPEDIA)

Sinossi: Francesco Giuffrida è un bambino nella Sicilia degli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale. Il padre è partito per l’America per mantenere da lontano la famiglia, la madre vuole sottrarre i suoi due figli ad un destino segnato come il suo: dunque manda Francesco in collegio e suo fratello Antonio in seminario, affinché diventino l’uno medico, l’altro prete. Il bambino sopravvive ai tedeschi e alle bombe e arriva a frequentare l’università, ma pochi esami prima della laurea rimane folgorato dalla prospettiva di entrare in politica per cambiare la situazione dei suoi concittadini. Con il sostegno della Democrazia Cristiana diventerà sindaco del paese, efficiente e amatissimo. Ma il partito non si accontenta della sua onestà e capacità gestionale e vuole da lui un gesto che significherebbe una genuflessione ad interessi più grandi.

 

Lingua originale italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2022
Durata 101 min
Genere drammatico
Regia Giovanni Virgiliio
Soggetto Luca ArcidiaconoManuela GurgoneMarco SpagnoliGiovanni Virgiliio
Sceneggiatura Luca ArcidiaconoManuela GurgoneMarco SpagnoliGiovanni Virgiliio
Produttore Jacopo GenuardiGiulia Zappalà
Casa di produzione Movieside con Rai Cinema e il contributo del Ministero della Cultura e con il sostegno della Sicilia Film Commission
Distribuzione in italiano Movieside Distribution
Fotografia Giovanni Mammolotti
Montaggio Emiliano BellardiniLuca Carrera
Musiche Michele Josia
Costumi Laura Costantini
Interpreti e personaggi
· Alessio Vassallo:

· Nino Frassica:

· Emmanuele Aita: Ture

· Nico Birnbaum: Sergente Albert Meier

· Paolo Briguglia:

· Stella Egitto:

· Francesco Foti:

· Francesca Della Ragione: Francesca

· Rita De Donato: Angelica

· Simone Raffaele Cordiano: Francesco

RECENSIONE DI CATELLO MASULLO: Girato nei borghi, splendidi, di Serra San Bruno, con la sua certosa, e di Castiglione di Sicilia, a 25 km da Catania, è un film sincero ed appassionato. Sulla storia vera di un democristiano per bene, Francesco Gurgone, che ha sempre anteposto il bene comune a quello personale, per 20 anni esemplare sindaco, straordinario ed amatissimo, che, non risparmiandosi mai, ha dato la vita per la sua comunità, lasciata prematuramente, e paradossalmente nel giorno stesso della scadenza del suo ultimo mandato. Diretto da Giovanni Virgilio, nipote del mitico sindaco (parentela tenuta riservata e svelata solo in conferenza stampa, su insistenza dei giornalisti), che ha anche scritto il film, ad otto mani con sua madre Manuela Gurgone, e con Luca ArcidiaconoMarco Spagnoli, non soffre della possibile mancanza della giusta distanza nel narrare una storia così vicina alla famiglia. Non santifica e glorifica il protagonista, ma lo racconta con equilibrio e partecipazione. Pur soffrendo di qualche eccesso di didascalismo (far ripetere due volte, sia da parte del capo della DC che dalla moglie, che “non è perché non aveva avuto il padre si doveva sentire il padre di tutti”, oppure nel finale riepilogativo che suona come un trailer che ripercorre l’intera storia) e di qualche anacronismo (un apparecchio tv troppo moderno per l’epoca), il film si fa apprezzare per un buon uso di immagini di repertorio del periodo bellico, per interpretazioni di livello (su tutti un impareggiabile Nino Frassica), per atmosfere di intensa commozione alla lettura della raccolta di lettere scritte al padre lontano (i “Racconti della domenica” del titolo).

Curiosità, ho chiesto al regista: “Giovanni, dalle foto sui titoli di coda sembra sia una storia vera, ma non mi pare di averlo visto nel pressbook, quindi vorrei averne conferma. Come hai lavorato sulle musiche, che sono epiche con echi alla Morricone? Tra i ringraziamenti c’è quello a Roberto Sapienza, un nostro collega, e quindi sono curioso di sapere come ha collaborato”. Questa la risposta di Giovanni Virgilio: “Roberto Sapienza. L’amicizia. Un amico, in questi 4 anni. E fu il primo a vedere “Malarazza” e andò bene. E merita i ringraziamenti. È il collante tra Sicilia e Roma. Si, è una storia vera. Ho giurato di non dire chi è Francesco Gurgone. Tanto ha fatto in vita e tanto ancora fa. Ho avuto l’onore di andare a Mantova ed era il 4, San Francesco. È andato via troppo presto. Una persona perbene davvero. Sono andati nel paese verso a tutti i santi, c’era ancora tanta gente che lasciava un fiore. È tutto vero. Tranne forse il finale. Lo immaginiamo. Un film vero. Fatto con la mia famiglia e poi con la vera famiglia che è la troupe. Con Alessio siamo 10 anni che litighiamo. È un film del cuore. Stamattina pioveva… devo ringraziare tanti, sono stati i miei aiuti morali. Le musiche sono di Michele Josia. Ragazzo che ha avuto l’Emmy Award l’anno scorso. Ci siamo conosciuti. Ed abbiamo deciso di dare un sapore siciliano, senza pensare a Morricone. Ho cercato di fare un film classico, neorealista, non come “Malarazza”, che era tecnico. La politica gli ha distrutto la vita ha distrutto il suo unico amore. Una donna che non può avere figli che rinuncia a tutto per amore. Paolo Mieli dice che siamo uomini del ‘900. Non era facile in quella Sicilia lì. È un film che ci si trovano tanti tanti significati”.

VALUTAZIONE SINTETICA: 6.5/7