GONZO GIRL, (Recensione di Catello Masullo)

  • GONZO GIRL, (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

 

 

 

  • GONZO GIRL

STATI UNITI 2023

Sinossi: Aspen, 1992. Alley Russo è un’aspirante scrittrice che viene assunta come assistente dell’iconoclasta fondatore del gonzo journalism, Walker Reade. Alley viene gettato a capofitto nel suo mondo psichedelico e alimentato dalla droga, che offusca i confini tra co-dipendenza e dipendenza. Mentre assiste al declino del suo eroe letterario, cade sempre più nel suo mondo caotico e cerca di aiutarlo a finire il suo tanto atteso romanzo, con ogni mezzo necessario.

Regia: Patricia Arquette

Attori: Willem Dafoe – Walker Reade, Camila Morrone – Alley Russo, Patricia Arquette – Claudia, Elizabeth Lail – Devaney Peltier, Ray Nicholson – Larry Lukes, Leila George – September McAvoy

Sceneggiatura: Rebecca ThomasJessica Caldwell

Fotografia: Bobby Bukowski

Montaggio: Todd Downing

Durata: 107

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: “Gonzo Girl” di Cheryl Della Pietra

Produzione: TOM HELLER, FRANK HALL GREEN, CAMERON O’REILLY, PATRICIA ARQUETTE

NOTE

– XVIII FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2023) SEZIONE GRAND PUBLIC

Recensione di Catello Masullo: Opera di esordio alla regia della nota attrice Patricia Arquette che porta sul grande schermo il romanzo omonimo di Cheryl Della Pietra, dedicato al suo rapporto con Hunter S. Thompson. Un film singolare, ambizioso, con uno sguardo originale. Dallo stile molto libero e trasgressivo. Gustose citazioni letterarie. Il film interessa, grazie ad un buon ritmo, battute gustose, eccellente confezione, e soprattutto convincenti interpretazioni. Certamente dei due divi, Willem Dafoe, ad una delle sue migliori interpretazioni di sempre, e Patricia Arquette, senza dimenticare un volto nuovo che buca lo schermo, Camila Morrone. Ne sentiremo parlare. Notevole un cameo di Sean Penn, che ha dato modo alla regista di dimostrare padronanza del mezzo espressivo e ingegno per superare i limiti del basso budget: la scena è girata a velocità normale, poi l’immagine è stata divisa in tre parti mostrate e velocità diversa, avendo avuto l’accortezza di registrare a parte l’audio, per i raccordi. Le hanno dato della pazza, ma ha tenuto duro e l’ha spuntata. Complimenti.

Curiosità, ho chiesto alla regista: “Patricia, sai che in italiano Gonzo significa sciocco e credulone. Oppure lo intendi come negli anni 1970, come il giornalismo in prima persona, dove il giornalista è parte della storia, o ancora nel senso inglese di stravagante, bizzarro, pazzo? Nel film fai dire a Willem che Anna Magnani, cui è dedicato il manifesto della Festa di Roma di questo anno, pur non essendo bella si mangia lo schermo… e ti fa venire voglia di strofinargli l’aglio sulle tette e leccargliele”. Sai che in Italia l’aglio si strofina sul pane abbrustolito per fare una bruschetta? Come è venuto in mente l’accostamento di Anna Magnani alla bruschetta? In un altro momento del film, sempre Willem sembra accostare il modo di fare l’amore degli italiani con l’uso dell’aglio. Si crede a questo potere afrodisiaco dell’aglio negli Stati Uniti?”. Questa la risposta di Patricia Arquette: “Questo è il valore di sé stessa che affida agli altri. Cosa significa la bellezza come viene percepita. Rispetto ad Anna Magnani è la parte della sua gioventù della sua ignoranza. È una cosa piccina. Una cosa singolare. Gonzo è il giornalismo, qualcosa di selvaggio che ha anche a che fare con la stupidità. Un mescolarsi tra la versione italiana e quella americana”.

 

Valutazione sintetica: 7.5