ONE LIFE  recensione di Catello Masullo

 

ONE LIFE  recensione di Catello Masullo

(sinossi e credits da CINEMATOGRAFO.IT E ANTONIOGENNA.NET)

 

ONE LIFE

GRAN BRETAGNA 2023

Sinossi: La vita di Nicholas Winton, definito dai media “l’Oskar Schindler britannico”, per aver salvato 669 bambini dai nazisti poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1938 Winton si rese protagonista di una vicenda straordinaria: riuscire a portare fuori da Praga un numero incredibile di bambini, appena prima che le frontiere venissero chiuse, rimanendo tuttavia tormentato dal senso di impotenza e di colpa rispetto a tutti quelli che non riuscì a salvare.

Regia: James Hawes

Attori: 

PERSONAGGI INTERPRETI DOPPIATORI
NICHOLAS ‘NICKY’ WINTON Anthony Hopkins CARLO VALLI
NICKY WINTON giovane Johnny Flynn EMILIANO COLTORTI
BABI WINTON Helena Bonham Carter LAURA BOCCANERA
GRETE WINTON Lena Olin CINZIA DE CAROLIS
DOREEN WARRINGER Romola Garai BARBARA DE BORTOLI
MARTIN BLAKE Jonathan Pryce OLIVIERO DINELLI
TREVOR CHADWICK Alex Sharp DAVID CHEVALIER
BETTY MAXWELL Marthe Keller ANGIOLA BAGGI
ESTHER RANTZEN Samantha Spiro ANNA RITA PASANISI
HANA HEJDUKOVA Juliana Moska VALENTINA MARI
VERA GISSING Henrietta Garden ALESSANDRA KOROMPAY
BARBARA WINTON Ffion Jolly FRANCESCA MANICONE
GEOFF Adrian Rawlins PASQUALE ANSELMO
RUDI   EDOARDO STOPPACCIARO

Sceneggiatura: Lucinda CoxonNick Drake

Fotografia: Zac Nicholson

Musiche: Volker Bertelmann

Montaggio: Lucia Zucchetti

Durata: 80

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO

Produzione: JOANNA LAURIE, IAIN CANNING, EMILE SHERMAN, GUY HEELEY PER SEE-SAW FILMS

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2023-12-21

 

Recensione di Catello Masullo: Nicholas Winton è stato un uomo eccezionale. E lo è stato per lungo tempo, avendo dedicato tutta la sua vita, terminata nel 2015 all’età di 106 anni, al servizio del prossimo, di chi ne aveva più bisogno. Una edificante e palpitante storia di pura ed alta filantropia. Vissuta nella sobrietà e nel riserbo. La vicenda che lo aveva visto giganteggiare nel 1938 è stata, infatti, conosciuta solo 50 anni dopo, grazie all’interessamento di “That’s Life”, una popolare trasmissione televisiva. L’intera storia è raccontata dalla figlia Barbara, che ha sempre continuato l’opera di suo padre a favore dei bambini rifugiati attraverso il “Sir Nicholas Winton Memorial Trust”, in una emozionante biografia, omonima al film, pubblicata a dicembre 2023 da Garzanti. Il film che ne è stato tratto è di scuola inglese, un marchio che da solo è una garanzia, per la regia di James Hawes, che aveva diretto serie TV di successo, come “Penny Dreadful”, “Black Mirror” e “Slow Horses”, e la sceneggiatura di Lucinda Coxon, nota per aver firmato “The Danish Girl” e “L’ospite”, e di Nick Drake. Il film è attento ad evitare la trappola dei ricatti emotivi, raccontando in modo sobrio quanto impeccabile le due storie parallele del lontano passato e del presente cinematografico del 1988, con un abile e fluido montaggio che alterna i due diversi momenti temporali. La tensione cresce gradualmente fino ad un finale di emozione intensa ed irresistibile nel finale, che è un vero colpo di scena da groppo alla gola. L’interpretazione dell’ottantacinquenne Anthony Hopkins è, al solito, monumentale. Tutta in sottrazione, senza il minimo cenno di “over acting”, insuperabile, merita tutti i più ambiti riconoscimenti. Da non perdere.

Curiosità: in una scena del film, il protagonista mostra al bavero della giacca la spilletta con la celeberrima ruota dentata del Rotary International, e indossa una cravatta con lo stesso logo della famosa associazione. Come mi ha opportunamente precisato Guido Franceschetti, Past Governor del Distretto 2080 (Roma, Lazio e Sardegna) del Rotary International, Nicholas Winton era rotariano, del club di Maidenhead, ed è stato emblema altissimo dell’ideale rotariano, che rende orgogliosi tutti gli aderenti (me compreso), di “servizio al prossimo che ne ha più bisogno, al di sopra di ogni interesse personale”, faro di ogni azione e progetto filantropico del Rotary, come indicato sin dalla sua nascita, nel 1905 a Chicago, dal fondatore ed ideatore Paul Harris. Non potrò non includere questo brano di film nella antologia filmica che sto completando, “Rotary in celluloide”.

Valutazione Sintetica: 9